Antonio Canova e Bologna. Alle origini della Pinacoteca



Una mostra sul rapporto tra Canova e Bologna

Canova e BolognaAntonio Canova e Bologna. Alle origini della Pinacoteca è il titolo di una mostra – curata da Alessio Costarelli – che si sta svolgendo a Bologna alla Pinacoteca Nazionale. Incuriosita dal tema sono andata a visitarla. Ho così scoperto che Antonio Canova (1757-1822), ritenuto il maggior esponente del neoclassicismo nell’arte scultorea e di cui ricorre il bicentenario della morte, è stato un abile intermediario grazie al quale molte opere italiane sono potute rientrare in Italia dopo essere state sottratte dall’esercito francese in epoca napoleonica. Dal 1797 al 1815, infatti, l’esercito francese su indicazione di alcuni esperti – il più noto dei quali fu Dominique Vivant Denon – e grazie a leggi ad hoc si è appropriato di opere artistiche, gioielli, manoscritti e opere a stampa di notevole valore in tutti gli stati italiani di allora.

Canova e BolognaL’Italia non è stato l’unico paese a subire questi… "furti" – più noti come spoliazioni napoleoniche -, perché anche Germania, Belgio e Austria (per citarne alcuni) si sono visti portare via molti tesori. Tuttavia, nel 1815 al Congresso di Vienna cui parteciparono le nazioni che avevano combattuto e vinto le cosiddette guerre napoleoniche intimarono alla Francia di restituire ciò che aveva loro sottratto. Varie furono le reazioni dei paesi: c’è chi, come la Germania, ottenne di riavere tutto il maltolto e chi, invece, ne riuscì ad avere una parte più o meno piccola. Gli Stati Italiani di allora agirono in maniera disomogenea e solo chi fece la voce un po’ più grossa ottenne di più. Lo Stato della Chiesa si avvalse della mediazione di Antonio Canova, un’artista molto conosciuto anche all’estero per le sue opere pregevoli (Amore e Psiche, Paolina Borghese ne sono un esempio), e grazie a lui ottenne la restituzione di metà di ciò che gli era stato sottratto.

Le opere esposte

Canova e BolognaDurante il viaggio di ritorno delle opere l’artista fece tappa a Bologna per la loro riconsegna. Fu ospite dei notabili della città e visitò diversi luoghi. Nel 1816, per celebrare l’avvenuto ritorno, fu organizzata nella chiesa di Santo Spirito la «prima grande mostra di arte antica tenutasi a Bologna, oggi rievocata sia esponendo alcune di quelle opere allora tanto ammirate sia mediante una suggestiva video-ricostruzione digitale 3D integrata nel percorso espositivo».

Canova e BolognaOggi le opere esposte provengono da vari enti che hanno collaborato con la Pinacoteca per la realizzazione dell’evento (tra essi l’Accademia di Belle Arti, i Musei Civici di Bassano del Grappa, la Biblioteca dell’Archiginnasio, l’Università di Bologna, la Pinacoteca Civica di Cento). Possiamo così ammirare quadri, sculture e documenti vari. Tra questi ultimi in particolare ci sono documenti che elencano le opere trasportate in Francia e quelle restituite all’Italia e due volumi che erano stati sottratti dalle truppe francesi: uno (in fac-simile) è un codice miniato del XV secolo – oggi alla Biblioteca dell’Archiginnasio – riportante la traduzione arabo ebraica dell’opera medica di Avicenna nella versione di Natan ben Eliezer ha Me’ati e illustrato dal pittore cosiddetto Maestro dell’Avicenna (oggi riconosciuto nel veneziano Giovanni di Nicolò Bellini). L’altro è un incunabolo delle favole di Esopo con xilografie a due colori.

Canova e BolognaTra le sculture, notevoli sono il busto di Napoleone e il calco in gesso di una Maddalena penitente, entrambi opera di Canova. Una Madonna con il Bambino del Parmigianino e un’Assunzione della Vergine di Antonio Carracci sono invece esempi di opere pittoriche insieme all’acquaforte di Francesco Rosaspina raffigurante il Martirio di sant’Agnese. Inoltre, ci sono alcuni oggetti personali di Canova: un suo diario del viaggio di accompagnamento delle opere e una copia di Felsina pittrice, la prima edizione della biografia di Carlo Cesare Malvasia (1616-1693) e testo fondamentale della storiografia artistica bolognese.

La Pinacoteca di Bologna

Canova e BolognaIl furto e la restituzione delle opere d’arte ebbero il merito di far nascere una coscienza museale. Da quel momento, infatti, raccolte che fino ad allora non avevano avuto una certa organicità si rinnovano e si riorganizzano. Nasce così la Pinacoteca di Bologna che oggi vanta capolavori rappresentanti i diversi stili e le tendenze dei secoli passati. Ben documentato è il Medioevo bolognese con pitture, polittici e altre opere pittoriche come alcuni crocefissi sagomati, così come lo sono il Rinascimento, il Seicento e il Settecento, che conclude l’itinerario cronologico della visita.

Canova e BolognaOpere notevoli che testimoniano quanto l’Italia possieda in termini di patrimonio culturale che potrebbe sfruttare ancora meglio per poterlo mantenere e renderlo fruibile a tanti.
Quadri di Guido Reni, di Ludovico e Annibale Carracci, di Artemisia Gentileschi, di Giotto, di Vitale da Bologna e di tanti altri ancora. Opere prime, opere più mature, opere collettive, opere di bottega. Tanta arte, tanti modi di esprimere la creatività raffigurando per lo più temi religiosi, ma anche di natura, disegnando volti, corpi e paesaggi con molteplici sfumature ed espressioni. Un patrimonio da conservare e conoscere per poter comprendere ciò che oggi l’arte contemporanea esprime. E per guardare anche la realtà da un altro punto di vista.




La mostra

Dove: Pinacoteca Nazionale di Bologna – Via Belle Arti, 56 – Bologna

Quando: 4 dicembre 2021 – 20 febbraio 2022

Orario: martedì-mercoledì ore 9-14, giovedì-domenica e festivi ore 10-19, lunedì chiuso

Il luogo

Pinacoteca Nazionale di Bologna

Per approfondire

La mostra: Antonio Canova e Bologna. Alle origini della Pinacoteca

Una carrellata di immagini della mostra

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About The Author

Magicamente Colibrì

Ho fatto studi classici al liceo e scientifici all’università, perché amo entrambi i mondi. Questa mia formazione è dovuta al fatto che in me convivono bene gli aspetti che caratterizzano l’essere umano, cioè quelli legati al pensiero razionale e a quello non razionale, e che sottintendono, rispettivamente, alla scienza e alla spiritualità. Molti sono i miei interessi e i post del blog lo dimostrano.

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