Musica delle Sfere




Musica dall’Oltre o allucinazioni uditive?

musicaCon musica delle sfere in ambito spiritualistico si intende solitamente musica dall’Oltre, proveniente cioè dalle dimensioni spirituali, mentre in un ambito che predilige un approccio razionale la si attribuisce a fenomeni allucinatori.
Nella ricerca psichica non sono numerosi gli studi che riguardano fenomeni musicali inspiegabili: tra loro pionieristico è quello di Ernesto Bozzano, che al tema ha dedicato una monografia intitolata Musica trascendentale (1943); un secondo studio è stato quello del parapsicologo D. Scott Rogo, che ha pubblicato la sua ricerca in due volumi (nel 1970 e nel 1972); mentre quello più recente è stato compiuto da Melvyn J. Willin (2005). I fenomeni psichici musicali presi in considerazione dai tre ricercatori rientrano in vari settori della ricerca psichica, come – tra gli altri – la telepatia, le infestazioni e le esperienze fuori dal corpo (OBEOut of Body Experience).
In questo scritto sono presentati casi accomunati dal luogo di estrinsecazione e ai quali sono state attribuite varie ipotesi. Tutti si sono verificati all’interno o nei pressi di una chiesa, testimoniati da una o più persone, anche indipendentemente l’una dall’altra.

Una famiglia in visita a un’abbazia in rovina

Il Journal of the Society for Psychical Research nel numero di dicembre 1915 ha pubblicato quattro testimonianze di un evento occorso due anni prima ai membri di una stessa famiglia. La prima di esse è a firma di Ernestine Anne, che descrive il luogo accompagnandolo con un disegno:

musicaVisitai le rovine dell’abbazia di Jumièges (Francia) la prima domenica di luglio del 1913 (il 6), insieme a mio padre, mia madre e a un fratello più giovane. Giungemmo sul posto circa alle 3 del pomeriggio, e subito cominciammo a girare osservando le imponenti rovine della chiesa monastica di Notre Dame.
è il più vasto e impressionante esempio dell’architettura ecclesiastica normanna ch’io abbia visto. è una costruzione a forma di croce, e il braccio destro di essa si congiunge con un’altra chiesa più piccola, denominata di San Pietro, la quale aveva servito da chiesa parrocchiale. Le mura di quest’ultima si sono conservate pressoché intatte, mentre della chiesa monastica non rimane che la navata centrale, con poche altre rovine che indicano dove si trovava il coro. Alberi e roveti ricoprono il luogo dove si ergeva il presbiterio.

musicaDopo avere lungamente contemplato le rovine della chiesa di Notre Dame passammo in quella di San Pietro, ad ammirare per una decina di minuti quelle splendide rovine gotiche del quattordicesimo secolo. Io mi ero alquanto allontanata dagli altri, quando improvvisamente intesi risuonare un coro composto di numerose voci maschili, che parevano provenire da uno spazio libero alla nostra sinistra, in cui poche sparse rovine segnavano il lungo dove una volta si trovava il coro.
Era un canto melodioso e solenne, il cui motivo mi era familiare. Ricordo di aver subito pensato fra di me: «Non può essere che immaginazione la mia!» E in conseguenza cercavo distrarre la mia attenzione, quando sentii mio padre esclamare: «Ecco i monaci che cantano in coro!»

musicaDopo siffatte parole non ho più udito musica, che in realtà era durata pochi secondi. Io rimasi a tal segno impressionata dalla stranezza dell’occorso, tanto da convincermi di non avere sentito nulla, finché non venni a sapere dai miei famigliari che avevano avuto la stessa esperienza come me. Convenimmo tutti di avere udito un coro di voci le quali intonavano i Vespri, vale a dire i salmi in latino. Cercammo di ricorrere a una spiegazione naturale, ma inutilmente, poiché il guardiano ci disse che l’attuale chiesa parrocchiale si trovava lontana un chilometro e mezzo.
Si aggiunga che se l’eco di quel canto corale ci fosse pervenuto dalla chiesa parrocchiale, noi lo avremmo avvertito per un certo tempo, e non mai per pochi secondi. Era una bella giornata senza vento. Rimanemmo ancora mezz’ora sul posto senza più nulla avvertire di straordinario.
Io presi subito nota del fatto strano, e di tali appunti mi sono servita nel dettare la presente relazione.

Al racconto di Ernestine fa seguito quello del padre Ernest, che dopo aver fornito alcune informazioni sul luogo, conferma le affermazioni della figlia:

musicaIl piccolo villaggio vicino all’abbazia era completamente deserto in quanto gli abitanti si erano recati in una località lontana tre o quattro miglia per una festa lungo le sponde della Senna.
Non c’era un’anima neppure vicino alle rovine dove noi entrammo. […] Pochi secondi dopo mi resi conto di un canto bellissimo che sembrava provenire da breve distanza da dove stavamo, a circa a metà tra noi e il muro annerito che si ergeva di fronte a noi.
Era un coro che cantava i salmi al Vespro con un’armonia squisita e dolce e potevo distinguere le parole latine. Esclamai «I monaci stanno cantando!» come se fosse una cosa normale, dimenticando che mi trovavo tra le rovine di un’abbazia. Qualcuno di noi fece un’osservazione in proposito; e subito il canto si interruppe dolcemente e soavemente, come aveva cominciato. Immediatamente esplorammo i dintorni, riscontrando che non vi si trovava alcuno. Noto che quel canto corale era molto superiore a tutto ciò che avevo ascoltato di analogo in vita mia, e specialmente in Francia.

Analogamente la madre Edith dichiara di aver udito distintamente un coro, precisando che nel momento in cui ne scriveva era in grado di ricordare l’armonia delle voci, «di cui si distinguevano i timbri diversi mirabilmente affiatati» e il canto sembrava eseguito sotto un ampio tetto a volta.
Infine, il fratello Edward conferma le parole dei famigliari, ribadendo che il canto era durato pochi secondi, terminando appena qualcuno aveva fatto un’osservazione in merito, e che tutti avevano verificato che nessun altro, oltre a loro, era in quel luogo.

Un vicario ode musica insolita in tre occasioni

Più volte Archer Sheperd, vicario di Avenbury (Contea di Herefordshire), ha avuto modo di percepire musica di origine sconosciuta, della quale ha scritto sulla rivista spiritualista Light:

musicaPer una strana inesplicabile causa, nella chiesa in cui sono vicario, si avverte il suono prolungato di un organo. Sono a mia cognizione tre casi di tal natura.
Nel primo caso, la musica fu percepita da parecchi membri della famiglia del colonnello Prosser, di Bromyard, mentre transitavano sul ponte riservato ai pedoni, adiacente alla chiesa. Essi l’avvertirono tutti, e pensarono che l’organista della chiesa si esercitasse sullo strumento; ma, poco dopo, furono informati che né lui né altri erano in quel giorno entrati in chiesa. Si trattava allora di un organo americano, che venne sostituito con l’attuale Armonium. Ora, nel pomeriggio di un giorno di sabato, allorché io mi trovavo nel giardino del vicariato, intesi suonare l’Armonium, e presupponendo che la donna incaricata della pulizia della chiesa avesse permesso al proprio bimbo di strimpellare sullo strumento, mi affrettai ad entrare in chiesa per vietarglielo.

musicaMentre traversavo il giardino continuai a percepire la musica, che cessò bruscamente non appena giunsi a pochi metri dal cimitero contiguo alla chiesa. Trovai la porta della chiesa debitamente chiusa a chiave, ed entrando non vidi alcuno.
In altra occasione, intesi il suono dell’armonium mentre traversavo cavalcando il prato di Avenbury. Si suonava musica sacra, che continuai a percepire durante il tempo impiegato a percorrere sulla cavalcatura un centinaio di metri; quindi cessò bruscamente non appena giunsi di fronte alla chiesa.

Alcune riflessioni

musicaQuelli citati sono solo esempi di una discreta casistica che meriterebbe di essere riportata qui, perché la sua origine spesso non è spiegabile in termini razionali.
Varie sono le ipotesi che si possono proporre e che dipendono dalle circostanze in cui si è verificato il fatto. Nel caso della famiglia Anne, chi lo ha commentato ha affermato che nulla può essere detto sulla provenienza di quella melodia, udita da ben quattro persone. Si dovrebbero verificare le reali condizioni meteorologiche – anche se a detta dei testimoni era una bella giornata senza vento – perché, appurato che nelle immediate vicinanze non c’era alcuna comunità di monaci, il canto avrebbe potuto provenire da una località più distante "trasportato" proprio dal vento. Ernesto Bozzano – che ha riportato il caso nella sua monografia – ha ipotizzato invece che l’unica spiegazione fosse quella spirituale, dopo aver scartato la possibilità che fosse un tipo di chiaroveggenza del passato (psicometria), perché il suono è stato di brevissima durata.

Ipotesi presa in considerazione anche da Frank Podmore in un caso analogo a questo in cui due persone, tra loro sconosciute, e in prossimità dello stesso luogo avevano udito musica che hanno percepito subito come non "normale" proveniente dalla cappella di un cimitero. Lo studioso l’ha esclusa, privilegiando quella allucinatoria, concludendo, però, che «il caso appare notevolissimo e suggestivo, qualunque possa risultare la vera causa». Infatti mentre un uomo ha affermato che passando in quella località in più occasioni ha avuto modo di udire musica come prodotta da strumenti (in una delle quali gli è sembrata come «un’ondata di musica sonora e brillante, come di una banda completa di ottoni, flauti e clarinetti»); una donna – proprietaria della cappella – ha dichiarato di aver sentito «un coro sacro da cattedrale; ma ebbe la durata di pochi secondi […] Non avevo mai ascoltato nulla di simile: era una musica di Paradiso (questa è l’unica espressione appropriata)», (esperienza avuta anche dal marito in altri momenti), mentre una persona che era con lei non aveva udito alcunché.

musicaCome si vede per questi casi non c’è una concordanza di ipotesi, perché varie sono le circostanze in cui è percepita musica che, a detta di tutti coloro che hanno avuto tali esperienze, è impossibile sia di origine umana per la sua armoniosità, soavità e dolcezza (caratteristiche osservate dai testimoni di tutte le esperienze di questo tipo), oltre che per la sua insolita comparsa (e repentina cessazione). Qualunque spiegazione si possa fornire è indubbio che le persone che le hanno vissute non le dimenticheranno mai e porteranno dentro di sé il ricordo di una percezione unica che le ha colpite nel loro sé più profondo.

Per approfondire

I casi sono tratti da:
"Case. Collective hallucination", Journal of the Society for Psychical Research, vol. 17, n. 324, dicembre 1915, pag. 118-123
"Mysterious music in a church", Light, 27 settembre 1919, pag. 310

Bozzano Ernesto: Musica trascendentale, Edizioni l’Albero, Verona 1943.

Scott Rogo D.: NAD: A Study of Some Unusual "Other-World" Experiences, University Books, New York 1970.

Scott Rogo D.: A Psychic Study of "The Music of the Spheres", (NAD. Volume II), University Books Inc., Secaucus, NJ 1972.

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About The Author

Magicamente Colibrì

Ho fatto studi classici al liceo e scientifici all’università, perché amo entrambi i mondi. Questa mia formazione è dovuta al fatto che in me convivono bene gli aspetti che caratterizzano l’essere umano, cioè quelli legati al pensiero razionale e a quello non razionale, e che sottintendono, rispettivamente, alla scienza e alla spiritualità. Molti sono i miei interessi e i post del blog lo dimostrano.

2 Comments

  1. Fabriziio
    Fabriziio

    Articolo molto interessante e ricco di spunti di approfondimento anche ai giorni nostri e nella musica persino rock (vedasi i molti casi il n canzoni misteriose dei Beatles, Led Zeppelin, Pink Floyd e naturalmente dei Black Sabbath senza nessun ovvio riferimento al diabolico nome del gruppo) . With compliments!

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