La musica dei quattro elementi




quattro elementiQuattro elementi costituiscono l’universo secondo alcune linee del pensiero dell’antichità, e cioè fuoco, aria, terra e acqua. Anche oggi, comunque, c’è chi ritiene valida questa teoria che è stata sostenuta da molti pensatori nel corso della storia dell’umanità.
Facendo una ricerca per tutt’altro argomento, mi sono imbattuta in un articolo de La Lettura (che alla sua nascita nel 1901 era un mensile legato al Corriere della Sera, mentre oggi è allegato al quotidiano della domenica) che parla della musica dei quattro elementi. Il titolo mi ha subito incuriosito, così, volendo pubblicare nel blog un post non "impegnativo", ho deciso di riprodurlo nella sua interezza. L’autore è sconosciuto, perché il periodico milanese, diretto e fondato da Giuseppe Giacosa – noto letterato e drammaturgo -, lo ha tratto da un’altra rivista. Nella rubrica "Libri e riviste", infatti, spesso venivano riprodotti o riassunti articoli pubblicati su altri periodici tra cui lo Strand, rivista letteraria inglese, da cui è stato tratto l’articolo sulla musica dei quattro elementi.
In un primo momento il lettore potrà essere stupito che i quattro elementi siano legati alla musica, ma, se ci riflette bene, non lo troverà così insolito. Ecco quindi

La musica del fuoco, dell’aria, della terra, dell’acqua e del ghiaccio

quattro-elementi-295Che i quattro elementi della natura, fuoco, aria, terra ed acqua, ai quali c’è da aggiungere l’acqua nella forma di congelazione, cioè il ghiaccio, possano produrre della musica senza l’intervento di qualche strumento musicale o di qualche musicista, ecco una cosa che riuscirà nuova a molti. Le nostre idee sulla musica sono così indissolubilmente legate con l’immagine del musicista che la produce, che non possiamo trattenere un movimento di sorpresa ad udire che una vera musica eccellente è contenuta nei quattro elementi della natura; e che, sebbene fuoco, aria, terra ed acqua non possano mai giungere al punto di eseguire una sinfonia insieme , essi possono articolare delle grate e varie note, che possono essere altrettanto interessanti che quei disciplinati ed elaborati ricami di suoni che si chiamano sinfonie e concerti.

La musica del fuoco

quattro elementiIl fuoco sembra l’ultimo dei quattro elementi capace di produrre dei suoni musicali; eppure è di esso, per il primo, che vogliamo parlare. Il caldo elemento distruttore apparisce l’opposto di ciò che è musicale, per ogni rispetto; eppure un semplicissimo esperimento può dimostrare che esso è un abilissimo musicista.
Si prenda una candela accesa e si passi lievemente contro la fiamma. Sentirete un suono particolare, come un lieve batter d’ali. Questo è il primo tentativo musicale del fuoco.
Ma noi vogliamo continuare i nostri esperimenti e costringere il fuoco a dispiegare tutte le sue abilità. Invece dell’ineguale respiro che esce dalle nostre labbra, prendiamo il soffio regolare che esce da un soffietto; invece di una candela, usiamo la lucida fiamma d’una lampada da chimico. Ricorriamo allo stesso procedimento, e sotto l’impulso del vento che esce dal soffietto il fuoco, invece del rumore debole di cui s’è parlato sopra, produrrà una specie di ruggito, e il ruggito a poco a poco sentirete assurgere a un distinto tono musicale. Voi avrete spesso sentito ruggire il fuoco nei vostri caminetti. è il fuoco che tenta di cantare. Fatelo dunque cantare nel modo che vi abbiamo prima indicato.

quattro elementiEd ecco un altro esperimento.
Prendete un becco a gas con ventotto orifizi. Ponete sopra di esso un tubo di stagno o di vetro, lungo circa 1 metro e mezzo e con un diametro di 7 o 8 centimetri. Se collocherete il tubo sopra la fiamma, voi sentirete il fuoco cominciare a produrre un sussurro, e in uno o due minuti, questo sussurro si muterà in un limpido, chiaro tono musicale. Esso canta; non c’è altra parola per esprimere questo suono. La fiamma canta. Tutto il suo ardente, lucente corpo sembra fatto d’armonia. Il professore Wheatstone con l’applicazione di questo principio ha costruito un organo.

quattro elementiIl fuoco è, infatti, tutt’altro che un elemento antimusicale; è anzi il più sensibile tra tutti all’influenza e alla simpatia dei suoni. Noi possiamo produrre delle fiamme sensibilissime che risponderanno in maniera quasi musicale a tutti i suoni che saranno prodotti intorno ad esse.
Prendendo un beccuccio di talco e facendo uscire da esso una fiamma lunga 40 o 50 centimetri, noi avremo ottenuta questa fiamma sensibile. Notevoli saranno gli effetti dei suoni sopra di essa. Scuotendola presso un mazzo di chiavi, essa produrrà un forte rauco suono, che imiterà il tintinnio. Spiegazzate presso ad essa un foglio di carta e la fiamma tremerà come una foglia oscillante. Ponetele vicino un orologio, e ad ogni battito la fiamma palpiterà. Agitate un bastone pochi metri lontano, e la fiamma vibrerà.

La musica dell’aria

quattro elementiUna musica più popolare e comune di quella del fuoco è la musica dell’aria; e di essa si è tratto vantaggio in mille fogge.
I malesi colpiti dalle primitive melodie dell’aria hanno costruito ciò che noi possiamo chiamare: il flauto eolio. Essi scelgono un prato di giovani bambù, che giaccia bene esposto alle brezze, e aprono dei buchi nelle canne. Questi fori sono aperti in tal modo con angoli speciali; così che il vento vi entra in varie maniere. Quando il vento spira, un armonioso bisbiglio esce dal prato; un bisbiglio pieno di bellezze, a ogni tratto cangiante i suoi modi.
L’arpa eolia che si pone di notte fuori dalle finestre è un altro esempio di strumento che esprime la musica del vento.

quattro elementiLa musica del vento è più sonora quando esso soffia maestoso, ma è meglio percettibile dal nostro orecchio nel suono lungo ed acuto del sibilo.
Il diapason del sibilo sta di regola su una nota favorita, il si naturale. Partendo da questa come tonica, il vento sale sino al mi, poi torna di nuovo al si e ricade al fa. Nell’intervallo tra queste principali intonazioni della quarta sopra e della quarta sotto, il vento col suo fischio passa per tutti gli intervalli frapposti, sia diatonici, sia cromatici.

La musica della terra

quattro elementiA tutta prima il titolo di questo capoverso può sembrare un’assurdità. Il lettore mette naturalmente avanti la domanda: «Come può la terra produrre della musica?» Noi rispondiamo che la terra ha prodotto e produce in molti paesi del mondo la più dolce e la più pura musica.
Prendete una tazza di porcellana e picchiate sopra di essa con le nocche. Produrrà un suono. E questo è o no una voce della terra? Lo è, senza dubbio. E nel paese che appunto per le porcellane è celebre, la Cina, la terra è così altamente apprezzata come materiale per strumenti musicali, che il sistema musicale cinese annovera "la musica della terra" tra le otto principali suddivisioni.
«Come si ottiene la musica della terra?» chiede il teorista cinese, «Come dalla terra ci è possibile estrarre intonazioni delicate e armoniose che vincono la grazia dei canti del notturno usignolo?»
«Prima di tutto – è la risposta – queste intonazioni devono essere estratte lavando la terra in parecchie acque per purificare la parte divina da tutti quelli ingredienti vili che lo spirito dei male ha con essa mescolato».

quattro elementiAbbandoniamo le effusioni poetiche del linguaggio cinese, e descriviamo il modo d’utilizzare la terra per ottenerne degli strumenti musicali. Si raccoglie una certa quantità di terra, più fina che si possa trovare. La si raffina ancor di più bagnandola in più acque, e poi è ridotta alla consistenza di un fango liquido. Due uova, uno di oca e l’altro di gallina, vengono coperti di questo fango. Quando esso è duro, si apre l’uovo ad una estremità e lo si vuota. Resta un modello di terra della precisa forma dell’uovo. L’apertura che ha servito ad estrarre l’uovo viene allargata, per farla servire d’imboccatura; cinque buchi sono aperti nella terra, tre in alto e due al basso. Con questo mezzo e soffiando nell’apertura, si produce la scala cinese di cinque note; e la musica della terra delizia le orecchie dei Figli del Cielo. Quest’istrumento è simile alla nostra ocarina.

quattro elementiUn modo ancor più primitivo di far cantare la terra, è di costruire dei vasi della forma di tamburi. Percossi con delle bacchette, producono cadenze musicali.
Ma, secondo la teoria cinese, le migliori melodie della terra si ottengono «scavando in essa»; i cinesi alludono allo scavare le pietre musicali che essi adoperano largamente nella costruzione di certi loro strumenti. Essi esaltano la musica della pietra come la più magnifica che la natura possiede; e convien confessare che si prova un vero piacere ad ascoltare un cinese provetto suonare sulle pietre musicali.
Non tutte le pietre possono essere impiegate alla costruzione di questi organi, ma solo una speciale varietà. Queste pietre sono scavate dalla petraia che spesso rappresenta un monopolio dello Stato, con grande cura, e poi vengono tagliate in fette sottili, per dar loro il tono; giacché un pezzo tagliato all’estremità, o una scheggia resecata di dietro converte una pietra da mi a sol, o da mi minore a do maggiore.

quattro elementiDi solito queste pietre sono quadrate; ma nelle lande di grande importanza esse sono lavorate e scolpite fantasticamente; hanno forma di campane, di pesci, di piatti, somigliano facce umane, ecc., ecc. Sono di tutti i colori: le migliori bianche, le altre bleu, gialle, rosse, verdi, ecc. Queste pietre sono appese a delle intelaiature, e disposte in modo da formare una scala. Il suonatore armato d’un piccolo martello coperto di qualche sostanza soffice cammina su e giù davanti al telaio e percuote pietra dopo pietra.
Lasciamo i cinesi da una parte ed occupiamoci rapidamente del modo con il quale il filosofo francese Chladni ha dimostrato che la terra è squisitamente suscettibile di impressioni musicali. Si prenda un po’ di sabbia e la si sparga sopra una lastra fatta di una sostanza sonora: sopra l’orlo di questa lastra si faccia scorrere un archetto da violino, in modo da produrre una nota musicale. Subito la sabbia si raggruppa in uno strano disegno simmetrico; e ad ogni nota questo disegno cambia.

La musica dell’acqua

quattro elementiL’acqua ha la sua musica, di un carattere speciale, dolce e romantico. Chi non conosce la melodia dei ruscelli? E avete mai provato, in una notte serena, a gettare un sasso in un limpido e querulo rivo? Avete osservato la nota che il sasso produce quando tocca l’acqua, e le altre che si svolgono quando scende in essa, giù profondamente?
E avete mai seguito un ruscello? Come cambia la sua melodia tra le erbe, sotto i boschi, sulle ghiaie, nelle argentee cascatelle! Né meno interessante è la melodia dell’acqua che batte sulle pietre, o fruscia e risuona sulle foglie degli alberi.
E i ricordi si potrebbero moltiplicare. Ma a noi conviene lasciare le melodie prodotte naturalmente dalla natura per osservare gli esperimenti e i tentativi fatti dagli uomini per far cantar l’acqua. I popoli nativi del Nord America costruiscono con la pelle di bufalo certi tamburi che riempiono d’acqua. Li percuotono e ne ottengono musiche gradevoli ai loro orecchi. Qualche cosa di simile fanno certe tribù africane.
Ci sono popoli che hanno voluto riprodurre la musica delle cascate con uno strumento molto semplice. Si tratta di due ciotole, una delle quali contiene acqua. Per mezzo di uno speciale meccanismo quest’acqua si scarica nell’altra ciotola rumorosamente. Poi l’acqua ricade nella prima ciotola, e ciò di seguito.

quattro elementiQuesto strumento ricorda la clessidra ad acqua dei greci. Ma giacché abbiamo per incidenza nominato i greci, è bene occuparci dì un loro giuoco speciale che aveva per scopo di far raggiungere alla musica dell’acqua la sua maggiore perfezione.
Essi sospendevano un gran bacino di metallo a una conveniente altezza; in questo bacino i giocatori dovevano scagliare dell’acqua da una certa distanza in modo che essa dovesse cadere in una quantità stabilita nel bacino stesso, e non disperdersi in gocce, o cadere a terra. Si tracciava per terra una linea dietro la quale stavano i giocatori ciascuno con una tazza d’acqua, o, qualche volta, tra i ricchi, di vino.
Ogni giocatore gettava l’acqua per turno, pronunziando il nome della donna amata. La maggiore bellezza del suono prodotto determinava la vittoria.
L’acqua ha esercitato una funzione importantissima nella musica europea nei tempi passati; ed è il più stretto parente dell’organo attuale. L’organo in origine era un organo ad acqua.

quattro elementiLa genealogia è la seguente. La clessidra segna il tempo con la caduta dell’acqua da un recipiente all’altro. Ma di notte questo orologio primitivo non poteva servire. Allora un inventore supplì a questa deficienza costruendo un flauto, attraverso il quale il suono era prodotto dal giro di una piccola ruota a palo messa in movimento dalla caduta delle gocce d’acqua.
Questo flauto suonava le ore, alla stessa maniera d’un moderno orologio a suoneria. Questo non era che il principio. Da un tale germe nacque uno straordinario strumento composto d’una serie di flauti, posti sopra un vaso contenente dell’acqua, con l’estremità dentro in essa. L’aria era agitata, l’aria passava attraverso i flauti, e l’effetto prodotto era simile a quello del flauto eolio che abbiamo sopra descritto.
Di questo strumento derivò, nel corso dei secoli, l’organo moderno.

La musica del ghiaccio

quattro elementiAnche il ghiaccio ha la sua musica. Si è verificato che esso dà quattro chiavi e distinte note. Una particolarità del ghiaccio è che quanto più esso è sottile, tanto più alta è la nota musicale che produce se vibra, e quanto più è grosso, tanto più bassa è la nota prodotta. Quindi per un osservatore paziente, che sia anche un pattinatore, la musica del ghiaccio mette in guardia dal pericolo di scivolare sopra una crosta troppo sottile.

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About The Author

Magicamente Colibrì

Ho fatto studi classici al liceo e scientifici all’università, perché amo entrambi i mondi. Questa mia formazione è dovuta al fatto che in me convivono bene gli aspetti che caratterizzano l’essere umano, cioè quelli legati al pensiero razionale e a quello non razionale, e che sottintendono, rispettivamente, alla scienza e alla spiritualità. Molti sono i miei interessi e i post del blog lo dimostrano.

1 Comment

  1. Fabrizio

    Articolo stupendo, scritto e tradotto benissimo, fluido nonostante sia stato scritto in una epoca ormai lontana, in un contesto di un post originale e strabiliante per la tematica. Tutto il Cosmo è vibrazione musicale che produce armonie e accordi e pure la nostra materia fisica come i 4 elementi, anzi 5 , anche il ghiaccio, visto lo stato che assume l’acqua ghiacciando

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