Salvaguardiamo la Terra
Oggi 22 aprile 2021 in occasione della 51ma Giornata Mondiale della Terra voglio dedicare al nostro pianeta un racconto (tratto da Favole al telefono) di Gianni Rodari, augurandomi che ci si dedichi di più alla sua salvaguardia. Dalla sua salute, infatti, dipende anche la nostra (con conseguenze non solo sulla nostra vita) e sarebbe molto vantaggioso se la tutelassimo e ci rendessimo conto della sua preziosità. Rodari conclude la favola affermando che sulla Terra «C’erano solo gli uomini, con due braccia per lavorare, e agli errori più grossi si poté rimediare». E prosegue dicendo «Da correggere, però, ne restano ancora tanti: rimboccatevi le maniche, c’è lavoro per tutti quanti». Ed è quello che dovremmo davvero fare.
Storia Universale
In principio la Terra era tutta sbagliata, renderla più abitabile fu una bella faticata. Per passare i fiumi non c’erano i ponti. Non c’erano sentieri per salire sui monti. Ti volevi sedere? Neanche l’ombra di un panchetto. Cascavi dal sonno? Non esisteva il letto. Per non pungersi i piedi, né scarpe, né stivali. Se ci vedevi poco non trovavi gli occhiali. Per fare una partita non c’erano palloni: mancavano la pentola e il fuoco per cuocere i maccheroni, anzi a guardare bene mancava anche la pasta. Non c’era nulla di niente. Zero via zero e basta. C’erano solo gli uomini, con due braccia per lavorare, e agli errori più grossi si poté rimediare. Da correggere, però, ne restano ancora tanti: rimboccatevi le maniche, c’è lavoro per tutti quanti.
Per approfondire
Gianni Rodari: Favole al telefono, ed. Einaudi
Gianni Rodari, le favole e i bambini (video)
Post correlati
Jebel Nagus e la sabbia musicale
Gianni Rodari, una viola e il cambiamento climatico
Iscriviti alla Newsletter
Se vuoi essere aggiornato ogni volta che è pubblicato un post, iscriviti alla Newsletter generale che trovi nella colonna a destra della pagina