Metal bending (piegamento di metalli): un fenomeno dimenticato



Si possono piegare i metalli col pensiero?

piegamento metalliIl metal bending (piegamento di metalli) è un fenomeno insolito dimenticato. Durante la settantatreesima edizione del Festival del Cinema di Berlino, svoltosi dal 16 al 26 febbraio 2023, è stato proiettato il primo lungometraggio del regista e documentarista italiano Antonio Bigini ispirato liberamente a un particolare fenomeno parapsicologico. Il film si intitola Le proprietà dei metalli e racconta la storia di un adolescente che scopre di piegare i metalli con il pensiero. Per realizzare il film il regista ha consultato Ferdinando Bersani, uno dei ricercatori italiani che ha effettuato esperimenti su questo fenomeno.

Uri Geller

piegamento metalliIl piegamento dei metalli (metal bending), grazie in apparenza all’azione del pensiero è un fenomeno salito alla ribalta negli anni Settanta dello scorso secolo. In quel periodo infatti Uri Geller, un giovane israeliano di origine ungherese, affermando di avere doti di sensitivo fin da bambino dichiarò di essere in grado di piegare i metalli, di fermare orologi e di avere doti telepatiche e cominciò a dare dimostrazione di queste sue capacità in trasmissioni televisive.
Le sue esibizioni fecero molto scalpore, e curiosamente capitava che anche alcuni spettatori (soprattutto ragazzini piccoli o adolescenti), sotto suo suggerimento, riuscivano, concentrandosi, ad ottenere lo stesso risultato oppure ritrovavano oggetti metallici, come chiavi, cucchiaini o altro piegati in modo particolare o a rimettere in funzione orologi bloccati. Geller divenne ben presto famoso in tutto il mondo e fu invitato in diversi paesi tra cui l’Italia.

La parapsicologia inglese e il piegamento dei metalli

piegamento metalliQueste deformazioni dei metalli o altro materiale rientrano in quel fenomeno generale di presunta azione della mente sulla materia che in parapsicologia è definita psicocinesi (indicata spesso con la sigla PK), pertanto alcuni parapsicologi hanno cominciato ad interessarsene, anche perché altri giovani in quel periodo dimostrarono di avere le stesse capacità di Geller. Colui che se ne interessò maggiormente fu John Hasted in Inghilterra. Questi, incuriosito da un fenomeno che avrebbe potuto essere ben osservato e controllato in laboratorio, diede il via ad una serie di prove con alcuni giovani, presso il dipartimento di fisica del Birbeck College dell’Università di Londra di cui era responsabile e dove insegnava fisica sperimentale. Dei suoi studi – che svolse dal 1975 al 1985 – diede notizia dapprima sul Journal of the Society for Psychical Research, il periodico dell’associazione omonima sorta nel 1882 per studiare dal punto di vista scientifico i fenomeni paranormali, e poi in un volume, che risulta l’unico sull’argomento dal punto di vista strettamente scientifico.

La parapsicologia italiana e il piegamento dei metalli

piegamento metalliMentre in Inghilterra Hasted verificava le implicazioni in campo scientifico del metal bending, in Italia – tra il 1974 e il 1980 – il fisico Ferdinando Bersani e il farmacologo Aldo Martelli (docenti rispettivamente all’università di Bologna e di Torino), separatamente ed in collaborazione, condussero centinaia di prove, ottenendo alcuni risultati positivi. I tre ricercatori erano interessati al fenomeno fisico, ma gli italiani si avvalsero – se pur in minore rilievo – anche dell’aiuto di Annamaria Bononcini, psicoterapeuta, con cui analizzarono le sue correlazioni con la fenomenologia tipica del poltergeist (RPSK), come altri ricercatori avevano ipotizzato. Il poltergeist è una particolare manifestazione in cui il protagonista è in genere un adolescente (ma è capitato anche con giovani adulti) ed è caratterizzato da fenomeni fisici, come rumori, spostamenti, lanci, scomparse o apparizioni improvvise di oggetti ed altro ancora.

Trucchi?

piegamento metalliIntanto i critici del paranormale colsero l’occasione per affermare che Geller si avvaleva di trucchi per le sue esibizioni e il prestigiatore James Randi, avendo riprodotto il fenomeno grazie a dei trucchi, dichiarò che il fenomeno era impossibile. Tuttavia le indagini dei tre studiosi furono svolte in maniera rigorosa, cercando di evitare la possibilità del trucco, ottenendo talvolta risultati ambigui e talaltra chiaramente genuini. Nel caso italiano, in particolare, gli oggetti vennero inseriti in scatole di plexiglass – sigillate in maniera opportuna – nelle quali erano stati posti degli opportuni artifici come polveri colorate, in modo che ci si sarebbe accorti se fossero state scosse o aperte. Ciò dava la possibilità di una garanzia anche nel caso che il piegamento non fosse avvenuto sotto gli occhi dei ricercatori o nei casi in cui l’attenzione era allentata. Purtroppo una particolarità dei fenomeni paranormali è la loro elusività. Infatti non è infrequente che quando il controllo è strettissimo non si verifichi alcunché, mentre nel momento in cui questo è meno rigoroso si ottengono risultati anche eccezionali. Ciò non significa, però, che ci sia stato un trucco.

I risultati degli esperimenti

piegamento metalliIn Italia, il lavoro di Bersani, Martelli e la Bononcini (allora tutti e tre appartenenti al Centro Studi Parapsicologici di Bologna, di cui Bersani è stato anche uno dei presidenti), costituito da numerose prove, purtroppo rimane isolato e ci rammarica il fatto che altri non ne abbiano seguito l’esempio. Qualche altro studioso ha svolto delle prove, ma non in maniera sistematica e senza rendere noti i risultati con articoli o relazioni dettagliate, se non a livello aneddotico. I tre ricercatori, invece, hanno scritto alcuni articoli e hanno raccolto tanto materiale da costituire un libro (che dovrebbe essere pubblicato prossimamente). In uno dei primi articoli, firmato da Bersani, sono stati illustrati i profili di tre mini-Geller (così venivano chiamati i ragazzi che dicevano di avere queste capacità) e i metodi di lavoro seguiti con ognuno. A fine articolo, lo studioso non ha potuto che dichiarare che le conclusioni da trarre sono provvisorie, ma a mio parere anche sufficienti a far capire le difficoltà nel condurre esperimenti in ambito paranormale. Queste sono le sue parole:

piegamento metalliPossiamo innanzitutto notare che i soggetti hanno notevole difficoltà a ripetere volontariamente i fenomeni, soprattutto in condizioni di controllo, ed è difficile congegnare un esperimento che sia in tutto soddisfacente. Se il fenomeno è genuino, sembra che la facoltà si esplichi non solo sui metalli, ma anche su altre sostanze. Curioso e interessante è sottolineare il fatto che nella maggior parte dei casi l’atto del piegamento sfugge al diretto controllo visivo, suscitando evidente perplessità. […] Possiamo comunque anticipare che, seppure non intendiamo aver raggiunto un experimentum crucis esente da critiche, le prove eseguite ci danno almeno per probabile che una parte di questi fatti siano genuini.

Oggi, in un’intervista relativa al film di cui ha seguito anche le riprese, Bersani ha dichiarato che se come scienziato ha dubbi e domande sul fenomeno, non è mai riuscito, però, a dare una spiegazione là dove i risultati sono stati positivi.

Alcune considerazioni

piegamento metalliDalla fine degli anni Ottanta nessun altro ha intrapreso esperimenti in tal senso; chissà che il film girato da Bigini (più interessato a raccontare una storia che alla realtà del fenomeno in sé) e il libro degli studiosi italiani non siano di ispirazione a chi desideri intraprendere uno studio sugli effetti paranormali di tipo fisico. Non si tratta, infatti, di ideare prove nuove, ma di impostare un lavoro che tenga conto dei diversi aspetti sotto i quali può essere considerato un fenomeno psi. E i lavori dei tre italiani e di John Hasted possono essere una base da cui partire. A prescindere dalla realtà o meno del metal bending, per la parapsicologia è importante essere stata presente ad una manifestazione così prestigiosa come il Festival di Berlino, perché comunque la si pensi, studiosi stimati a livello accademico – e non sono pochi – non avrebbero certo perso del tempo e risorse, e non li perderebbero, per indagare questi fenomeni, se non li ritenessero degni di attenzione.

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About The Author

Magicamente Colibrì

Ho fatto studi classici al liceo e scientifici all’università, perché amo entrambi i mondi. Questa mia formazione è dovuta al fatto che in me convivono bene gli aspetti che caratterizzano l’essere umano, cioè quelli legati al pensiero razionale e a quello non razionale, e che sottintendono, rispettivamente, alla scienza e alla spiritualità. Molti sono i miei interessi e i post del blog lo dimostrano.

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