Le comunicazioni medianiche tra viventi: un probabile contatto tra spiriti
Le comunicazioni medianiche tra viventi sono un fenomeno non molto studiato nell’ambito della medianità. Si tratta di messaggi provenienti da persone viventi che, inconsapevolmente, trasmettono i loro pensieri nel corso di sedute medianiche. Non sono pochi gli esempi di queste manifestazioni e tra questi ho scelto un caso particolare, perché il protagonista oltre a non essere consapevole di ciò, non è neppure stato informato dell’accaduto (almeno secondo le dichiarazioni di chi è stato testimone del fatto).
Chi lo riferisce è Miss Mercy Phillimore, segretaria della London Spiritualist Alliance [fondata nel 1884 oggi è conosciuta come College of Psychic Studies di Londra] sul periodico Light, organo ufficiale dell’associazione ancora oggi.
Il quesito formulato da Mr. Maitland intorno ai fenomeni delle comunicazioni medianiche tra viventi, mi richiama alla memoria una vivace esperienza del genere a me occorsa con la nota, medium Miss Naomi Bacon, nell’anno 1917. Si svolgeva un’interessante seduta con la medium in "trance", allorché quest’ultima prese a descrivermi accuratamente le sembianze di un giovane da lei visualizzato, del quale mi fornì anche il nome.
Rivolgendomi a Sunbeam (lo spirito guida), espressi meraviglia per la presenza del personaggio che si era descritto e nominato, informando che lo avevo subito identificato, ma che si trattava di un mio amico vivente e sano. Sunbeam non contraddisse, limitandosi a spiegare che lo aveva scambiato per lo spirito di un defunto a causa della forma precisa e brillante con cui si presentava. Io, però, continuavo a dubitare che tale presenza potesse spiegarsi con la proiezione telepatica del mio pensiero; ma Sunbeam lo negò recisamente, insistendo che lo spirito del vivente si trovava realmente presente. Allora osservai: «Se così è, vorresti pregarlo di indicarmi dove si trova in questo momento, e in quale compagnia?»
Con mia grande sorpresa, descrisse esattamente la località di provincia dove abitava, aggiungendo il cognome di una signorina che in quel momento si trovava con lui nella dimora di sua zia; e si trattava di un nome tutt’altro che comune.
Dopo di che, ciò che avvenne risulta un esempio impressionante dell’efficacia esercitata dalla mentalità dello sperimentatore sul buon esito delle manifestazioni medianiche. Non appena mi convinsi di trovarmi in presenza dell’amico vivente, questi fu subito in grado di assumere il controllo diretto della medium, e di conseguenza si svolse una conversazione spigliata e corretta tra me e l’amico incorporato nell’organismo altrui; conversazione che non potrebbe certo spiegarsi con l’ipotesi di una personificazione subcosciente. Egli, tra l’altro, mi dichiarò francamente quali erano le sue intenzioni al riguardo dell’ospite che in quel momento si trovava a casa di sua zia; intenzioni che, a dire il vero, sospettavo, ma che mi ero ben guardata dall’esprimere.
Il fenomeno della possessione medianica si protrasse per cinque, o dieci minuti al massimo; e prima di andarsene lo spirito del mio amico mi fece promettere che non avrei mai parlato con lui di ciò che in quel momento stava compiendo lontano dal corpo.
Alcuni giorni dopo mi trovavo con Miss A., l’ospite gentile di casa sua, che spontaneamente mi confidò quali erano le idee del mio amico mio al suo riguardo, le quali s’identificavano con quanto aveva espresso in seduta. Allora chiesi che cosa facevano entrambi verso le ore 9 pomeridiane (ora in cui si svolgeva la seduta), ed essa rispose che tutti i componenti la famiglia si erano riuniti per la consueta preghiera serale in comune”.
Il racconto è stato ripreso da Ernesto Bozzano, il noto studioso di ricerca psichica, che così commenta il fatto: «Nell’episodio esposto, e per ciò che si riferisce alle condizioni in cui si trovava l’agente al momento della sua manifestazione a distanza, non sarebbe certo inverosimile il presupporre che durante la consueta, monotona e lunga preghiera in comune, egli fosse stato colto da un breve periodo di assopimento larvato, o di "assenza psichica", anche se il labbro avesse continuato automaticamente a mormorare parole ripetute le migliaia di volte».
Infatti la particolarità delle comunicazioni medianiche tra viventi è che il protagonista è in uno stato di incoscienza o di sonno o, come dice Bozzano, di assenza psichica che gli permetterebbe di manifestarsi in questo modo.
Secondo Bozzano, che ha scritto una monografia in proposito, verificare la realtà di questo fenomeno significherebbe poi confermare quella di un’esistenza spirituale e quindi delle comunicazioni medianiche provenienti da defunti.
Come sempre in questo spazio preferisco esporre dei casi in maniera da suscitare curiosità e interesse per i fenomeni, Per la loro spiegazione e analisi ce ne vorrebbe tanto e non mi sembra questa la sede opportuna per farlo.
Questo articolo, oltre ad averlo scritto per illustrare un particolare fenomeno, mi serve per anticipare il contenuto di un libro di prossima pubblicazione e di cui parlerò più ampiamente in altra occasione. Si tratta della monografia di Ernesto Bozzano che uscirà con il titolo Conversazioni medianiche tra viventi. Da mente a mente per la Editrice Il Settenario.
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