Telecinesi al momento della morte


Ernesto Bozzano: La psiche domina la materia

telecinesiCon telecinesi si intende un fenomeno in cui una mente sarebbe in grado di spostare oggetti. Tale termine oggi è desueto e gli si preferisce quello di psicocinesi, tuttavia in questo articolo lo userò in quanto utilizzato da Ernesto Bozzano per riferire alcuni casi da lui analizzati. Questo studioso di ricerca psichica si è occupato di innumerevoli argomenti, che ha trattato in diversi volumi, e sui fenomeni telecinetici ha scritto La psiche domina la materia. Questa monografia, pubblicata postuma nel 1948 a cura di Gastone De Boni e frutto dell’ampliamento di un lavoro presentato nel 1921 nella rivista Luce e Ombra, viene riproposta oggi, come già accaduto per La bilocazione (v.).

Nel libro l’autore raggruppa i fenomeni di telecinesi (che rientrano nei cosiddetti fenomeni psi della parapsicologia) in tre categorie: 1) quadri che cadono in rapporto ad un evento di morte; 2) orologi che si arrestano, o si rimettono in moto, in rapporto ad eventi di morte; 3) manifestazioni fisiche svariate in rapporto ad eventi di morte.

Ernesto Bozzano non dubita della realtà dei fenomeni della telecinesi, che spesso sono ritenuti coincidenze fortuite, e ritiene opportuno «indagarli sistematicamente, applicando ai medesimi i metodi di indagine scientifica della "analisi comparata" e della "convergenza delle prove"», procedimenti da lui sempre utilizzati. Agendo in tal modo e confutando le varie ipotesi proposte sulla loro origine, conclude che si debbano ascrivere all’azione di defunti che intendono così dare un segno o lanciare un messaggio ai testimoni dei fatti.

Nell’introduzione al libro oltre a presentarne il contenuto, motiva la scelta dei casi, affermando che sono i più suggestivi tra quelli trovati in letteratura. Tuttavia, anche se dichiara che per la maggior parte le testimonianze sono ripetitive, di un buon numero indica la bibliografia, perché possano essere consultate da chi si occupa (e si occuperà) del fenomeno.

La psiche domina la materia, accompagnata in questa edizione da una prefazione di Massimo Biondi, è un libro che merita di essere letto. Infatti presenta casi che in letteratura non sono numerosi, nonostante accadano di frequente, ma che dovrebbero essere rivalutati. Non sempre sono fenomeni eclatanti e presi singolarmente sono banali, come afferma Bozzano, ma dovrebbero essere considerati nel loro insieme per valutare le interpretazioni più opportune. Non si può ignorare questa casistica perché ritenuta insignificante o non dovuta all’azione di entità invisibili; infatti, a ben vedere, alcuni casi non sono credibili come sole coincidenze fortuite.
Per illustrare l’argomento, e invitare alla lettura del libro, ho scelto tre testimonianze, una per ogni categoria proposta da Bozzano, senza accompagnarle da alcun commento.

Un’escursione in montagna

La prima testimonianza riguarda un quadro caduto nel probabile momento della morte della protagonista ed Ernesto Bozzano l’ha trovata nel periodico spiritualista inglese Light, tratta da The Natal Mercury, un quotidiano in lingua inglese del Sudafrica.

telecinesiDue giovani impiegate di banca – Miss Mackay e Miss Perry – s’intesero per passare insieme la settimana delle "Ferie d’Agosto" in alta montagna. Dopo compiuta l’ascensione del Monte Table, si accinsero a scendere a valle, ma smarrirono la via, e furono sorprese dal tramonto; per cui dovettero rassegnarsi a cercare un riparo nella montagna per passarvi la notte. L’alba spuntò nella nebbia, con la conseguenza che le due amiche non pervennero a rintracciare la via. Mentre andavano errando in cerca del sentiero, Miss Perry scivolò, precipitando in un burrone, dove una sporgenza di roccia la trattenne a cinque metri di profondità: Miss Mackay discese prontamente a soccorrere l’amica, ma questa non era in grado di muoversi, per cui pregò Miss Mackay a recarsi in cerca di aiuti. Dopo un lungo errare, quest’ultima pervenne a una capanna di coloni, i quali furono pronti a seguirla; ma quando la comitiva giunse sul posto, non rinvenne che un cadavere.

telecinesiEd ora, ecco ciò che avvenne in quella notte medesima nello Stabilimento della "Salvation Army", in cui la defunta si trovava in pensione da sei mesi.
In quella notte, nelle prime ore del mattino, allorché tutti erano immersi nel sonno, e un silenzio assoluto regnava nell’albergo, echeggiò il frastuono di un alcunché di pesante che precipitando al suolo aveva prodotto rumore di vetri che s’infrangono. Parecchi si risvegliarono e scesero al primo piano onde accertarsi sull’accaduto, trovando che nel corridoio centrale dello Stabilimento, il quale conduce al portone, era precipitato sull’impiantito un grande quadro ivi appeso, il cui vetro erasi spezzato in frantumi.

telecinesiNon fu possibile darsi ragione della causa determinante la caduta del quadro, il quale da tre anni stava in quel punto, saldamente fissato al muro. Quel dipinto rappresentava il panorama di Houts Bay visto dal picco Chapman, panorama il cui sfondo era costituito dal Monte Table. Da notarsi che nel dipinto , erasi prodotta un’unica fenditura, la quale era foggiata a croce, e si trovava sulla vetta del Monte Table.
Il perito dottore inviato per le constatazioni di legge, dichiarò che la morte di Miss Mackay datava da circa dieci ore; il che concorderebbe con l’ora del fenomeno occorso nell’albergo in cui la defunta era a pensione.

NOTA – Nell’ultimo paragrafo il nome della defunta risulta Mackay, ma rileggendo il testo si evince che quello corretto è Perry. Probabilmente è un refuso commesso da Bozzano.

Il "patto" non formalizzato, ma rispettato

A volta capita che alcune persone si promettano in vita di inviare un qualche segno dopo la loro morte per rassicurare della loro sopravvivenza spirituale. Nel caso qui presentato il patto non era stato siglato, perché uno dei due protagonisti era convinto di una vita dopo la morte e non aveva necessità di conferme. Ernesto Bozzano lo ha ricavato – sempre dal periodico Light – in forma riassunta dalla rivista tedesca Zeitschrift für Seelenleben.

telecinesiIl ministro evangelico Dr. C. Vogl, il quale era stato un intimo amico dell’or defunto Johannes Illig, noto cultore d’indagini psichiche scientificamente intese, riferisce che parecchi anni or sono lo scienziato in discorso fu per alcune settimane suo ospite, durante le quali essi avevano lungamente discusso intorno alla credenza popolare degli orologi che si arrestano in rapporto ad eventi di morte. Herr Illig era scettico in proposito, giudicando siffatta credenza una volgare superstizione.
In seguito a tale discussione il Dottor Vogl gli aveva proposto di concludere tra di loro un patto secondo il quale colui che sarebbe morto il primo s’impegnava di produrre un "segno" nell’ambiente dell’amico superstite, quale prova palpabile della sopravvivenza; ma Herr Illig vi si rifiutò affermando che personalmente egli era a tal segno sicuro della sopravvivenza da non aver bisogno di "segni" per credere.

telecinesiNel mattino del 7 novembre 1935, il Dottor Vogl si svegliò di soprassalto, e guardando l’ora, si avvide che l’orologio a pendolo si era fermato sulle 7,50 antimeridiane. Era un orologio quasi nuovo, ed aveva la corda montata dal giorno prima. Allora chiamò la moglie domandando l’ora esatta, e rimase sorpreso in apprendere che l’altro orologio a pendolo della sala da pranzo erasi fermato a sua volta sulle 7,50. Infine, si trovò che un terzo orologio posto nella camera della moglie, erasi arrestato qualche minuto prima delle 8. Entrambi questi orologi erano stati rimontati da poco, ed erano in ottime condizioni.
In ogni modo, venne chiamato un orologiaio, il quale, dopo averli minuziosamente esaminati e riscontrati in ordine perfetto, non seppe fornire spiegazione alcuna all’occorso; tanto più che in precedenza non si erano mai fermati, mentr’egli rimaneva sbalordito dinanzi al fatto inverosimile di tre orologi che si erano fermati quasi simultaneamente nella stessa casa.

Alcuni giorni dopo il Dottor Vogl ricevette una lettera del figlio di Herr Illig, il quale gli partecipava che il padre suo, dopo lunga malattia, durante la quale egli aveva parlato dell’amico Dottor Vogl con sensi di profondo affetto, era deceduto nei primi giorni di novembre, ed era stato seppellito nel mattino del 7 novembre.
Si direbbe pertanto che sebbene il defunto si fosse rifiutato da vivo d’impegnarsi a fornire il "segno" richiesto post-mortem, l’abbia, dopo tutto, fornito ugualmente.

Un orologio che salta

Gli esempi precedenti sono inseriti nella prime due categorie, quest’ultimo, invece appartiene alla terza. In essa sono riportate manifestazioni di vario genere, come la rottura di coppe, bicchieri e scuotimento di letti, ma quella che desidero trascrivere è curiosa e insolita. È stata raccontata nel periodico Light da Elizabeth d’Esperance (1855-1919), una nota medium inglese. La donna stava trascorrendo in Svezia la convalescenza dopo una lunga e grave malattia.

telecinesiDue anni or sono, allorché mi trovavo in Isvezia, un vecchio amico di famiglia, il quale sedeva vicino al mio scrittoio, avendo rilevato che il mio piccolo orologio d’argento deposto sullo scrittoio era fermo, aveva osservato che io non avrei dovuto dimostrarmi così incurante verso un oggetto tanto grazioso. Così dicendo lo aveva preso e ricaricato, mettendone a segno le sfere. Io risposi, ridendo: «Dal momento che ammirate tanto il mio orologio, ve lo assegnerò come legato in testamento».
«Sta bene», egli disse, «ma se io morissi prima non lo erediterò; ammenoché non venga a prenderlo in ispirito».
«Potete farlo, se così vi piace», io soggiunsi, «ve ne accordo fin d’ora il permesso».
«Grazie», replicò, «allora, potendolo, io verrò. Restiamo intesi così».
L’amico mio non era spiritista, ma soltanto un "San Tommaso" in argomento, per quanto desiderasse di credere. Egli ben sovente metteva a dura prova la mia pazienza con le sue argomentazioni di oppositore irriducibile; ma però non permetteva che in sua presenza si denigrassero lo spiritismo o gli spiritisti.

telecinesiL’altro giorno – e per essere precisi, il 30 ottobre -, l’orologio in questione era posato sul tavolo vicino al mio letto, dove è sempre rimasto durante la mia malattia. Un lieve rumore da quella parte attrasse la mia attenzione sull’orologio; e mentre guardavo, lo vidi fare un salto, come se avesse voluto alzarsi, e poi fosse ricaduto.
La mia infermiera che si trovava al tavolo, emise un piccolo grido di spavento ed esclamò: «Ma questa volta non può essere il vento del nord!» […]

L’affermazione della donna si riferiva ad altri fenomeni insoliti che erano capitati durante la sua permanenza accanto alla d’Esperance e che quest’ultima aveva giustificato come causati dal vento che spirava da nord. La medium, non volendo spaventarla, non le aveva rivelato che molti di quei fenomeni li attribuiva all’intervento degli spiriti che erano accanto a lei. Tuttavia

Il fatto di un orologio che salterellava spontaneamente, fu troppo eloquente anche per il suo raziocinio, e poco dopo osservò che siccome io ero molto migliorata, non vedeva la necessità di continuare a dormire nella mia camera. Io non feci osservazioni, lasciando che andasse a dormire altrove. Quanto al significato del movimento spontaneo dell’orologio, io lo avevo compreso subito.
Nel mattino seguente – 31 ottobre – io ricevetti la nuova della morte del mio vecchio amico, morte avvenuta a Gothemburg in Isvezia, in seguito ad un’operazione. Naturalmente io suppongo che il mio amico trovandosi libero, e ricordando la nostra conversazione e la sua promessa, siasi provato a sollevare l’orologio onde parteciparmi la sua morte. Seppi in seguito che era deceduto il giorno 28 ottobre, vale a dire due giorni prima.

Il libro

Bozzano Ernesto: La psiche domina la materia, ed. Golem Libri 2020

L’autore

telecinesiErnesto Bozzano (1862-1943) è un pioniere della ricerca psichica in Italia. Inizialmente scettico, ha poi condiviso l’ipotesi spiritica per molti fenomeni paranormali, tanto da divenire un punto di riferimento per lo spiritismo italiano. Nel corso della sua lunga vita si è interessato a moltissimi argomenti, di cui ha scritto in numerose monografie, alcune delle quali sono divenute dei classici. Il suo nome era noto sia in Italia che all’estero, tanto che alcuni suoi libri sono stati tradotti in altre lingue. È autore de La bilocazione (v.), recentemente riproposto da Golem Libri.

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About The Author

Magicamente Colibrì

Ho fatto studi classici al liceo e scientifici all’università, perché amo entrambi i mondi. Questa mia formazione è dovuta al fatto che in me convivono bene gli aspetti che caratterizzano l’essere umano, cioè quelli legati al pensiero razionale e a quello non razionale, e che sottintendono, rispettivamente, alla scienza e alla spiritualità. Molti sono i miei interessi e i post del blog lo dimostrano.

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