I riscontri della scrittura automatica di Claudia Ferrante



Riscontri nei messaggi spirituali

riscontriRecentemente ho parlato con alcune persone sulle caratteristiche della scrittura automatica e facevo notare come essa si manifesti in vari modi. Dai discorsi emersi ho pensato di illustrare in queste pagine alcuni riscontri trovati dai destinatari dei messaggi spirituali ottenuti da Claudia Ferrante, traendo spunto da Lettere dall’Oltre, il libro in cui ho parlato della storia della sua medianità.

La medianità fa parte del cosiddetto mondo del paranormale i cui aspetti spesso sono controversi, in quanto non è raro trovare chi lucri sul dolore altrui. Per chi non la conosce, è definita come la capacità di fare da tramite (da medium, termine latino che indica mezzo) tra il mondo materiale e il presunto mondo spirituale. Questa si estrinseca in vari modi, uno dei quali è la scrittura automatica. In questo caso il medium trascrive messaggi che sente dettare nella sua testa, tracciandoli la maggior parte delle volte con una grafia diversa dalla sua. Il più delle volte il medium è in uno stato altro di coscienza e verga, appunto, automaticamente ciò che "sente" nella sua testa. C’è poi chi scrive appoggiando la mano e il braccio sul piano di scrittura, ma anche chi li tiene sollevati.

riscontriTalvolta la scrittura è davvero incomprensibile e solo chi l’ha vergata riesce a "decifrarla" e a "interpretarla", altre volte è una scrittura comune e altre ancora una scrittura continua senza segni d’interpunzione. Era questo il caso di Claudia. Talvolta lei stessa non riusciva a leggere certi termini, perché una volta riposta la penna non ricordava il contenuto dello scritto, e con l’aiuto di chi le stava accanto poi riusciva a dare un senso alla frase in questione.

Una delle caratteristiche delle scritture ottenute da Claudia è che erano sempre diverse dalla sua, con caratteri piccoli oppure di grandi dimensioni. Spesso nel testo erano utilizzati termini che le persone destinatarie dei messaggi avevano rilevato essere tipici dei propri cari e che in vari casi avevano notato la somiglianza delle grafie (in particolare le firme) con quelle che i presunti spiriti avevano in vita.

Riscontri nel linguaggio

Spesso nel momento della scrittura Claudia avvertiva che una parola o un modo di esprimersi avrebbe dovuto essere espresso in un modo diverso dal suo perché specifico del linguaggio utilizzato dal comunicante. A questo riguardo ecco cosa ha scritto Cristina quando ha letto il messaggio proveniente da un suo caro amico.

Cara Claudia,[…] il messaggio che hai ricevuto da Fabrizio è stato utile e i familiari si sono sentiti più tranquilli. In particolare io sono rimasta colpita da quanto tu avevi notato e cioè la difficoltà di esprimersi bene in italiano: Fabrizio non sapeva parlare in italiano, ma conosceva solo il dialetto marchigiano!!!
Cristina

Claudia aveva avuto l’impressione che abitualmente Fabrizio non utilizzasse l’italiano, così come nel caso del padre di Marisa.

Cara Claudia, […] quando ho saputo che hai fatto fatica a capire, perché il babbo ti si è presentato in dialetto, [ciò] ha suscitato in me una forte emozione, perché il babbo aveva, per me, il brutto vizio di parlare fuori casa in dialetto e con noi in italiano. Questo, tranne noi familiari, non era a conoscenza di alcuno.[…]

Proseguendo, ha aggiunto un’osservazione su una frase scritta dal genitore:

Nella lettera lui dice «il mio corpo non funzionava più»: lui dato che aveva una atrofia cerebrale che per prima gli aveva tolto l’uso della deambulazione, soleva dire con mio marito «le mie gambe non funzionano più».
Marisa

Analogamente intere frasi hanno restituito ai destinatari dei messaggi caratteristiche della personalità dei loro cari per il modo di utilizzare certi termini in una frase o per il loro contenuto. Simona, una giovane mamma rivela a Claudia ciò che ha provato nel leggere le parole del figlioletto.

Cara Claudia, il messaggio di mio figlio Daniele mi ha dato un po’ di conforto. Infatti il mio bambino si fa riconoscere da questa frase molto particolare: «non mi avete lì col mio corpo, ma io adesso sono come una lampadina sempre accesa per voi, più di prima. Non sono una lampadina che si spegne!» Ebbene, signora, quanto lui dice è significativo per me, perché con queste parole Daniele ha voluto che io capissi che era lui. Noi lavoriamo in una fabbrica di lampadine, che a lui piacevano tanto. Mi pare giusto farglielo sapere perché io la ritengo una prova importante che è stato veramente il mio bambino a comunicare con lei.
Simona

Talvolta c’è chi a una prima superficiale lettura non ha riscontrato alcun elemento indicativo della personalità dei propri cari, come nel caso dei famigliari di Fabio, morto prematuramente.

Carissima signora Claudia, dopo un iniziale momento di smarrimento per non avere trovato nella lettera qualche "chiave" di riconoscimento, come parole tipiche del nostro lessico familiare o la somiglianza della firma, leggendo e rileggendo questo foglio ci siamo sempre più convinti che quel che è scritto non può essere che di Fabio.

Nella lunga lettera indirizzata a Claudia rivelano, infatti, che l’atmosfera dello scritto rispecchia del tutto gli interessi del giovane, indirizzati soprattutto al volo – cosa che Claudia ignorava -, ed espressi in diversi punti del suo messaggio come quello seguente: «Sto benissimo in questi spazi infiniti dove posso volare, volare, conoscere nuovi mondi, godere la libertà che sulla Terra è così limitata.» O nell’affermare la sua vicinanza ai genitori e alla sorella: «Plano in casa, vedo che riposate».

Questi sono solo alcuni esempi di "riscontri" effettuati da chi ha ricevuto i messaggi la cui interpretazione sposa la tesi della sopravvivenza spirituale. Chi non la ritiene vera, invece, afferma che siano solo coincidenze o conoscenze acquisite da Claudia in qualche modo – consapevole o no.

Riscontri nella grafia: le perizie

riscontriCasualità o pura imitazione è invece l’ipotesi sostenuta nel caso in cui la grafia – in particolare della firma – di chi ha trasmesso le sue parole attraverso Claudia pare essere la stessa di quella che la presunta entità aveva in vita. Naturalmente le "impressioni" o le "sensazioni" dei destinatari non sono sufficienti a convalidare la realtà della comunicazione tra il mondo materiale e il presunto mondo spirituale. Tuttavia, alcuni di loro hanno richiesto perizie grafologiche, senza parlarne con Claudia se non a cose fatte, per verificare la corrispondenza delle scritture. Il loro esito fa riflettere, pur non dando risposte conclusive. Uno di questi casi, testimoniato da un resoconto scritto e citato nel libro in cui ho raccontato la storia di Claudia, inizia così:

Gentile sig.ra O., dopo aver attentamente esaminato le due firme, esame non facile anche perché sono in fotocopia, concludo con la convinzione che le due appartengono alla stessa persona per i motivi che mi accingo a spiegare.[…]

Non posso riportare il testo nella sua interezza, per cui rimando al libro la sua lettura, ma in sintesi dirò che lo scritto prosegue enumerando le caratteristiche delle due grafie e infine dichiara che

Le differenze tra le due firme, anche se vistose, secondo me sono dovute al fatto che la firma in A [quella originale, N.d.A] è fatta con cura e controllo come del resto tutto lo scritto mentre la firma in B [ottenuta con la scrittura automatica, N.d.A.] è molto più spontanea e forse fatta scrivendo con la mano sollevata dalla carta.

Qui l’unica osservazione da fare è che la signora O. non conosceva la modalità con cui Claudia scriveva in maniera automatica: la mano e il braccio erano entrambi sollevati e non, come di solito usa, appoggiati al piano di scrittura.
In precedenza una grafologa professionista aveva voluto analizzare diverse scritture automatiche ottenute da Claudia confrontandole con quella che aveva abitualmente. Nel concludere il suo studio così si è espressa:

La grafologia non può ovviamente dire quale sia la fonte delle comunicazioni; prende atto tuttavia di questa interessante realtà e l’affida alla riflessione di tutti, in particolare di coloro che studiano le potenzialità cerebrali. Indipendentemente da qualsiasi considerazione sulla provenienza delle scritture automatiche resta il fatto straordinario che Claudia Ferrante è in grado di captare il gesto grafico di individui di cui ha visto solo la fotografia.

Ad analoghe conclusioni sono giunti due grafologi che hanno analizzato le grafie di vari medium e delle scritture automatiche da loro ottenute. Non possono pronunciarsi sull’origine di queste, ma confermano che la personalità che emerge non corrisponde a – o è mescolata con – quella del medium ricevente.

Alcune considerazioni

riscontriTutto ciò, ripeto, fa riflettere su quanto ancora non conosciamo delle capacità umane e delle probabili connessioni con altri stati di coscienza o di realtà. In merito all’origine del contenuto di questi scritti concordo con quanto ha proposto Ian Stevenson, uno studioso del settore e cioè che sia:

  1. materiale di normale provenienza derivato da ciò che il soggetto ha sentito o visto (senza necessariamente essere consapevole);
  2. una informazione derivata paranormalmente da persone viventi, o da opere a stampa o da altre fonti inanimate;
  3. comunicazioni da personalità disincarnate.

Il ricercatore, poi, non esclude anche una mescolanza delle tre.

Tuttavia non è questa la sede per un’analisi del fenomeno, pertanto concludo questa mia breve esposizione riportando le parole di Giovanni Iannuzzo, uno psichiatra che ha avuto con Claudia un rapporto di amicizia pur non condividendo l’ipotesi spiritualista della provenienza dei messaggi scritti automaticamente. Riferendosi a rivelazioni su presunte vite passate ottenute medianicamente, egli afferma che: «[Claudia] Ha suggerito chiavi di lettura dell’esistenza, che, opinabili o no, hanno comunque fornito una visione del mondo, una consolazione, un incoraggiamento, una carezza sull’anima».

E credo che se leggere parole ottenute in questo modo contribuisce a rasserenare il destinatario del messaggio, non importa da quale fonte esse provengano (ferma restando la buona fede di chi ne è tramite ed escludendo qualsiasi motivazione fraudolenta), starà poi alla persona che le riceve, nel proseguimento del suo percorso di elaborazione del lutto, valutare se siano state un’illusione o no.

Post correlati

Comunicazioni medianiche da coniugi

Comunicazioni medianiche da genitori

I messaggi spirituali di Lettere dall’Oltre. Storia di una medianità

Un’amica comunica dall’Oltre con Claudia Ferrante

Glossario

Claudia Ferrante e la scrittura automatica – parte prima

Claudia Ferrante e la scrittura automatica – parte seconda

Claudia Ferrante e i "messaggi dall’aldilà" (radio intervista)

Sopravvivenza e comunicazioni medianiche

Medianità: alla ricerca di un contatto con l’aldilà

Per approfondire

Claudia Ferrante: La tua vita cambierà, ed. Hermes

Claudia Ferrante: Ho letto nel cosmo, ed. Hermes

Cecilia Magnanensi: Lettere dall’Oltre. Storia di una medianità, ed. Il Settenario

Iscriviti alla Newsletter

Se vuoi essere aggiornato sui post della categoria Paranormale iscriviti a questa Newsletter, se invece desideri essere aggiornato ogni volta che è pubblicato un post, iscriviti alla Newsletter generale che trovi nella colonna a destra della pagina





About The Author

Magicamente Colibrì

Ho fatto studi classici al liceo e scientifici all’università, perché amo entrambi i mondi. Questa mia formazione è dovuta al fatto che in me convivono bene gli aspetti che caratterizzano l’essere umano, cioè quelli legati al pensiero razionale e a quello non razionale, e che sottintendono, rispettivamente, alla scienza e alla spiritualità. Molti sono i miei interessi e i post del blog lo dimostrano.

Leave a Reply

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.