Claudio – Il vuoto interiore e il rifiuto della vita


Troviamo uno scopo e arricchiremo la nostra vita interiore

vuoto interioreIl vuoto interiore e il rifiuto della vita sono i temi delle parole che seguono, dette da Claudio, entità manifestatasi attraverso la medianità di Roberto Setti del Cerchio Firenze 77.
Claudio, preposto all’insegnamento filosofico del conosci te stesso, afferma che affidarsi ad un maestro spirituale o a sostanze in grado di stordire non sono certo la soluzione per riempire il vuoto interiore. Queste parole si allacciano al brano che parla, invece, della ricchezza interiore (e di cui ne sono il seguito) che dovremmo acquisire. Per riempire, quindi, questo vuoto si cerca una soluzione all’esterno, ma è un’illusione. Ognuno, infatti, deve progredire da solo lungo la strada spirituale, pertanto non deve affidarsi ai Maestri del Cerchio, perché nessuno potrà essere aiutato in un percorso che deve essere fatto dal singolo.

vuoto interioreClaudio, perciò, ammonisce chi si affida al loro insegnamento, perché «al massimo, possiamo insegnarvi a risolvere i problemi, a trovare in voi stessi quella forza che fa restare sereni e padroni di sé anche nelle avversità più dure, Ma sempre dovete essere voi stessi gli artefici di un tale vostro intimo cambiamento».
Aggiunge, inoltre, che c’è anche chi rifiuta la vita, diventando abulico, inerte e rinunciatario, dato che non trova alcuno scopo in essa. Oppure arriva a minimizzare il valore altrui.

vuoto interioreEcco che con le sue parole, Claudio cerca di farci capire che comunque sia, dobbiamo trovare uno scopo nella vita, perché questo ci farà agire e l’azione è movimento, e questo porta sempre a una maturazione. Piuttosto che vivere rinunciando alla vita, allora, è meglio anche uno scopo che sia esaltante, eccessivo, purché ci faccia reagire all’inerzia e alla rinuncia.
Come ho detto queste parole sono il seguito di un post che parla della ricchezza interiore e l’audio che segue è la comunicazione medianica completa di Claudio, comprendente i testi dei due articoli. Da leggere e meditare davvero, se si è soprattutto in un momento in cui non si vedono sbocchi nella propria vita.

I frutti del vuoto interiore

vuoto interioreLe soluzioni che si adottano possono essere molteplici e più o meno tragiche. Dalla ricerca di conforto e di aiuto da parte di qualche sedicente maestro, alle droghe e al suicidio. Certo è che le soluzioni sono tutte errate perché non sradicano la causa dell’angoscia che, appunto, è il vuoto interiore, ma si limitano a tamponare l’effetto cioè a tacitare l’angoscia stessa.
Cercare il conforto della protezione di qualche istruttore spirituale è una illusione. Nessuno può fare per il singolo quello che il singolo personalmente, individualmente deve fare; nessuno può togliervi quello che, inevitabilmente, per il vostro progresso individuale, dovete fare. Chi vi promette avanzamenti nella via dello spirito, o immunità dagli avvenimenti dolorosi, vi illude. Noi stessi, se erroneamente pensate che vi promettiamo tutto ciò, siamo per voi involontaria fonte di illusione.

vuoto interioreNon dovete venire a noi sperando che noi possiamo farvi crescere, maturare spiritualmente o colmare il vostro vuoto interiore senza una partecipazione viva e diretta da parte vostra. Noi siamo come il cibo per l’affamato, il quale non si sazia al solo guardare il cibo ma deve portarlo alla bocca, altrimenti non si sfamerà, né si sfamerà guardando gli altri sfamarsi.
Non dovete venire a noi sperando che noi, per voi, risolviamo i vostri problemi o vi diamo serenità allontanando motivi del vostro affanno. Noi, al massimo, possiamo insegnarvi a risolvere i problemi, a trovare in voi stessi quella forza che fa restare sereni e padroni di sé anche nelle avversità più dure, Ma sempre dovete essere voi stessi gli artefici di un tale vostro intimo cambiamento.

vuoto interioreRicorrere alla droga per obliare l’angoscia che nasce dal vuoto interiore è eludere il problema nel peggior modo. Non si deve credere, però, che drogati siano solo coloro che assumono sostanze chimiche alienanti. Se drogato è colui che è ricorso a eccitanti per stordirsi e sfuggire all’assillo dei propri problemi o alla noia del proprio vuoto interiore, i drogati sono molti di più di coloro che sono bollati con un tale aggettivo: in un certo senso, drogato è colui che si stordisce con l’alcool, chi fa del sesso un eccesso, chi è posseduto dal gioco, chi si serve della religione o della politica per evadere dalla realtà, colui che riesce a vibrare, a vivere solo schiacciando gli altri, chi fa delle gare sportive un pretesto per sfogare la sua bestialità, e così via.

I negatori della vita

vuoto interioreVi sono alcuni che, non sapendo come colmare il proprio vuoto interiore, finiscono con l’uccidersi. Rifiutano la vita che, a loro giudizio, non sa dare un valido motivo di essere vissuta e non si accorgono che, invece, sono loro che non sanno trovare una ragione di vita.
Piuttosto che rifiutare la vita, qualunque scopo si dia ad essa, sarà sempre uno scopo valido. Forse vivere solo perché si ha uno scopo che trascina, una qualunque mèta che si vuole raggiungere, può essere simile a trovare nelle droghe eccitanti lo stimolo a vivere; ma piuttosto che non vivere, cioè essere abulici, inerti, rinunciatari, è meglio essere degli esaltati, dei fanatici, degli invasati. Cadere nell’abulia, nell’inerzia, nell’assenza di desiderio, è come suicidarsi, perché il desiderio è vita e vivere, anche in modo opposto al raggiungimento delle qualità interiori, alla fine porta sempre a quelle qualità, alla costituzione della coscienza individuale.

vuoto interioreDal proprio vuoto interiore alcuni sono portati a distruggere le qualità degli altri, dei loro simili, per sentirsi meno poveri, meno mancanti della vera ricchezza. Sono creature che comunemente si definiscono ciniche perché beffardamente disprezzano tutto. Così facendo, oltre che distruggere sé stessi distruggono gli altri. Ciò è una forma di omicidio perché, come è suicidio l’abulia, il rinunciare a lottare per vivere, così distruggere l’attività, il pensiero, le intenzioni altrui è come distruggere la loro vita nei confronti dell’umanità.
Chi veramente vale non ha bisogno di minimizzare il valore altrui; non teme il confronto perché neppure se lo pone; non vive per essere il più bravo ma ciò che fa lo fa per amore al fare, al creare. Chi ha questo amore non sente sacrificio e non chiede ricompensa; la sua ricchezza interiore è mercede sufficiente; non aspetta che gli altri facciano o diano l’esempio; non è trascinato dalla decadenza e dal dilagare della disonestà e dell’angoscia e dell’ingiustizia ma, al contrario, vi si oppone facendosi, modello di comportamento, perché sa che

quando il denaro diventa padrone degli uomini,
quando gli scandali si susseguono senza più scandalizzare,
quando la giustizia colpisce solo i deboli ed i poveri,
quando la ragione più; non vale e si pensa solo ai propri diritti,
quando si cerca solo lo svago,
quando il divertimento più non diverte,
quando, per fare il proprio dovere, è necessario avere paura,
allora, perché non accada il peggio,
è il momento di capire che ognuno è responsabile
e che a ciascuno individualmente
spetta rendere bello e funzionante il suo mondo.

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About The Author

Magicamente Colibrì

Ho fatto studi classici al liceo e scientifici all’università, perché amo entrambi i mondi. Questa mia formazione è dovuta al fatto che in me convivono bene gli aspetti che caratterizzano l’essere umano, cioè quelli legati al pensiero razionale e a quello non razionale, e che sottintendono, rispettivamente, alla scienza e alla spiritualità. Molti sono i miei interessi e i post del blog lo dimostrano.

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