Almustafà e la sua saggezza
Gibran Kahlil Gibran (1883-1931) è un poeta e pittore libanese che ha vissuto la maggior parte della sua vita negli Stati Uniti. Autore di molte opere, spesso tradotte in varie lingue, è universalmente noto per Il profeta, un poema in prosa pubblicato nel 1923. Il protagonista di questo scritto è Almustafà, il profeta del titolo, che sta per lasciare Orfalese, la città sui cui monti ha vissuto un lungo periodo a meditare. Il popolo, però, prima che lui vada nel suo paese natale vuole sentire ancora le sue sagge parole, ritenendolo un profeta, e gli rivolge domande su vari temi a cui risponde con metafore e analogie. Gli argomenti sono i più diversi: vi sono riflessioni sull’amore, la spiritualità, ma non mancano sguardi alla vita quotidiana.
Il brano che ho scelto per questo scritto è la risposta sulla Conoscenza di sé e mi sembra appropriato per questa fine del 2020, anno che ci ha offerto l’opportunità di conoscere meglio noi stessi. Sì, perché nelle situazioni estreme, e questa del Coronavirus lo è stata e lo è, l’uomo è costretto a misurarsi con se stesso. Non è detto, però, che tutti colgano questa occasione per riflettere su se stessi. Tuttavia ciò che si è vissuto e appreso non è andato perduto, rimane in profondità dentro di noi. La nostra anima percorrerà mille strade lungo un percorso non rettilineo e al momento giusto ciò che abbiamo appreso e racchiuso dentro di lei emergerà.
La Conoscenza di sé
E un uomo disse: "Parlaci della Conoscenza di sé".
Ed egli rispose dicendo:
I vostri cuori conoscono in silenzio i segreti dei giorni e delle notti.
Ma le vostre orecchie hanno sete di sentire quello che il cuore già conosce.
Vorreste sapere con parole quello che avete sempre saputo nella mente.
Vorreste toccare con le dita il corpo nudo dei sogni.
Ed è bene che lo facciate.
La sorgente sotterranea della vostra anima dovrà venire alla luce e scorrere mormorando verso il mare;
E il tesoro della vostra infinita profondità sarà rivelato ai vostri occhi.
Ma non usate bilance per pesare quell’ignoto tesoro;
E non sondate le profondità della vostra conoscenza con lo scandaglio o la pertica.
Poiché l’io è un mare sconfinato e immisurabile.
Non dite: "Ho trovato la verità"; dite piuttosto: "Ho trovato una verità".
Non dite: "Ho trovato il sentiero dell’anima". Dite piuttosto: "Sul mio sentiero ho incontrato l’anima in cammino".
Perché l’anima cammina in tutti i sentieri.
L’anima non cammina sopra un filo, né cresce come una canna.
L’anima apre se stessa come un fiore di loto dagli innumerevoli petali.
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