La vita, la morte, la malattia
Gioia Turoldo Malnis (1950-1993), donna forte e profondamente spirituale, ha avuto una vita molto sofferta a causa di una malattia che l’ha portata all’immobilità. Nonostante ciò, ha espresso i suoi pensieri in diverse poesie, la maggior parte delle quali riguarda la sua disabilità. In alcune traspare il suo dolore, in altre invece, la convinzione che con la morte non tutto finisce, in altre ancora l’amore per il suo compagno di una vita.
Nelle tre poesie di seguito riportate Gioia esprime sentimenti diversi. Nella prima mette in secondo piano la sua sofferenza, dando rilievo a quella dell’intera società. Infatti non vuole che, a discapito del benessere della società, si sprechino risorse per lei che non produce a causa della sua inabilità. Nella seconda, pur riconoscendo il suo stato rivendica con forza la sua esistenza con poche, ma decise parole: «Eppure, io sono!» Nella terza con la consapevolezza di essere «continuamente sospesa/fra la vita/e la morte», dichiara che comunque «la morte […]/non sarà vincitrice:/sarà solo cambiare/stile di vita».
Produrre
Produrre,
questo conta, oggi,
in ogni civile società.
Lo sanno bene
giapponesi, tedeschi
e americani;
lo sanno bene
anche gli italiani.
No, non sprecare
i tuoi momenti di
redditività per me
che non produco:
ne soffrirebbe
l’intera società.
Io sono
"Io non ho mani…"
scriveva mio zio (*)
in una poesia
a me tanto cara,
al punto di mandarla,
fra tutte, a memoria.
Spero un poco gli piaccia
quest’altra mia breve,
molto diversa ma
altrettanto reale:
Io non ho mani,
io, non ho braccia,
io, non ho gambe
né piedi.
Io non ho…
Eppure, io sono!
* Lo zio era padre David Maria Turoldo, una figura carismatica della cultura cattolica
Nuovo stile di vita
Sto continuamente sospesa
fra la vita
e la morte.
L’una mi tiene legata
da un filo sottile
che l’altra
non riesce a tagliare.
È tanto forte la vita
quanto la morte,
e io, contesa fra loro,
vivo un destino
che è già stato tracciato.
Avverto, tra esse,
il confine invisibile,
e quando la morte
avrà il sopravvento
non sarà vincitrice:
sarà solo cambiare
stile di vita.
Tratte da: Sarò con voi, Associazione Culturale Umanitaria “Gioia Turoldo Malnis”, Udine
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