Siti archeologici legati alle misurazioni astronomiche
Il solstizio d’inverno è il giorno più corto dell’anno dal punto di vista astronomico, perché il sole raggiunge il suo punto di declinazione minima rispetto all’eclittica che descrive il suo moto apparente. In tutte le civiltà il giorno del solstizio (invernale e estivo) rappresentava un momento particolare dell’anno, in occasione del quale si celebravano vari riti. Molti, poi, sono i popoli che hanno costruito monumenti importanti legati alle osservazioni astronomiche e a determinati periodi dell’anno.
L’archeoastronomia è una scienza recente, perché fino ad alcuni decenni fa l’archeologia e l’astronomia erano considerati campi senza alcun elemento in comune. Oggi le conoscenze dell’una sono necessarie per comprendere aspetti dell’altra. Ciò ha permesso agli studiosi di chiarire, soprattutto in campo archeologico, molte questioni di difficile interpretazione senza l’ausilio dell’astronomia. In questo modo sono stati individuati siti e monumenti con preciso orientamento astronomico.
In occasione di questo solstizio d’inverno 2019 che cade il 22 dicembre, mi piace ricordare alcuni luoghi e monumenti che si legano a questo evento senza soffermarmi sui particolari. In alcuni casi ho inserito informazioni utili per conoscere meglio il luogo.
Come curiosità, anche se collegata ad una diversa stagione, ricordo che in un post recente sulla Sacra di san Michele Fabrizio ha parlato di «una misteriosa linea immaginaria che unisce sette tra monasteri, abbazie, chiese e santuari dall’Irlanda fino a Israele […] tutti dedicati al Guerriero di Luce/san Michele [e che] è perfettamente allineata con il tramonto del sole nel giorno del Solstizio d’Estate». La linea è chiamata per questo motivo Linea di san Michele.
Nuraghe Losa
In Italia troviamo in Sardegna i nuraghi che sono stati costruiti tenendo conto dei movimenti degli astri. Sono una costruzione tipica di quella regione e frutto della civiltà nuragica che lì nacque e si sviluppò dal 1800 a.C. al 700 d.C. Tra le migliaia di questi edifici a forma conica vi è il Nuraghe Losa, nel territorio di Abbasanta in provincia di Oristano. Questo è stato «il primo ad essere indagato sistematicamente con l’obiettivo della ricerca archeologica e della valorizzazione» e acquisito dallo Stato nel 1893.
Ancora non si è ben definito l’uso e la funzione esatta dei nuraghi, perché sono state proposte ipotesi non solo a carattere astronomico, ma anche religioso e militare. Tuttavia, come detto sono stati costruiti in base a dati astronomici e si può tranquillamente affermare che il Nuraghe Losa è «non solo astronomicamente orientato, ma addirittura astronomicamente concepito, i cui lati […] sono incardinati lungo gli assi solstiziali» ed è possibile osservare la luce del Sole perfettamente allineata con «l’asse alba solstizio d’estate – tramonto solstizio d’inverno».
Per ulteriori informazioni consultare le pagine sul Nuraghe gestite da Sardegna cultura; Sardegna turismo; Cooperativa Paleotour, che gestisce il Parco archeologico Losa-Abbasanta
"Nuraghe Losa, spettacolo imperdibile: coincidenza astronomica di sole e luna" – articolo di Paolo Littarru su Sardiniapost (9 gennaio 2020)
Le immagini sono tratte da questi siti
Tempio di Sora
Nel mondo sono numerosi i templi dedicati al sole e anche in Italia ce ne sono alcuni esempi. Per esempio, sembra che Milano sia stata fondata nei pressi di uno di questi, e che a Roma ce ne fossero due, uno sul colle del Quirinale e un altro dove ora c’è piazza san Silvestro e dedicato all’imperatore Aureliano. Spesso sulle fondamenta o sui resti di questi edifici religiosi sono state costruite chiese cristiane e in alcune di loro si sono trovate tracce delle strutture preesistenti non solo documentarie, ma anche materiali, come a Sora.
Sora è una cittadina nella provincia di Frosinone situata in un territorio al confine tra Lazio e Abruzzo in cui nel primo millennio avanti Cristo si sono insediati i Volsci, un’antica popolazione indoeuropea. Nel 1974 fu scoperto sotto la Cattedrale dedicata a Santa Maria Assunta un tempio del I secolo a.C. dedicato al dio Sole. Secondo studi archeoastronomici di Franco Ruggieri e Antonio Coppola sull’orientamento dell’edificio pagano sembra che «L’ipotesi che appare più probabile è che il tempio abbia avuto una precisa funzione nella costruzione di un calendario locale, con inizio al solstizio invernale».
Il libro Antiquissimum et aureum phanum. Sora. Chiesa cattedrale Santa Maria Assunta, (a cura di Alessandra Tanzilli) racconta la storia dell’edificio attraverso le relazioni di vari autori, tra i quali Franco Ruggieri e Antonio Coppola.
Orientamento del tempio sottostante la cattedrale di Sora articolo di Franco Ruggieri e Antonio Coppola.
Cattedrale di Santa Maria Assunta: pagina del Comune di Sora; pagina della Diocesi di Sora.
Petre de la Mola

fonte: Lozito/Maurici/Polcaro/Scuderi
Come riferisce Vito Francesco Polcaro, astrofisico che si è occupato di archeoastronomia e ha studiato l’insediamento, «da uno speciale punto di osservazione segnalato da un petroglifo che indica le direzioni nelle quali guardare, nel giorno del solstizio d’inverno a mezzogiorno si vede il Sole apparire in una piccola fenditura artificiale scavata nella roccia. Lo stesso giorno dallo stesso punto di osservazione si vede l’astro riapparire per una decina di minuti al tramonto entro una galleria ottenuta sovrapponendo una lastra di pietra ad una fenditura naturale, accuratamente lavorata per allinearla con esattezza alla direzione voluta». Le sue ricerche hanno inoltre confermato che «Profondi bacini artificiali per la raccolta dell’acqua piovana e altri petroglifi sulle rocce circostanti testimoniano il carattere sacro del luogo e le cerimonie che vi si svolgevano in epoca preistorica al solstizio, un giorno di grande importanza in tutte le antiche culture&raque;.
Solstizio d’inverno alla "Stonehenge" lucana articolo di Vito Francesco Polcaro
Il solstizio d’inverno in Sicilia

foto Polcaro
Concludendo l’articolo, da cui ho tratto le citazioni precedenti, così Polcaro scrive: «In conclusione, possiamo ragionevolmente affermare che ci troviamo di fronte a monumenti che hanno le stesse caratteristiche e le stesse funzioni e possiamo altresì iniziare ad avanzare l’ipotesi di una rete di "calendari di pietra" che in una larga parte della Sicilia scandivano il corso del tempo tramite la posizione del Sole. Dando a questo antico popolo, ipoteticamente da identificarsi con la cultura Castellucciana, un calendario per le sue scadenze pratiche e religiose».
Antico calendario solare in Sicilia articolo di Vito Francesco Polcaro
Tempio del Sole di Machu Picchu
In Perù tra il XIII e il XVI secolo è vissuta una delle maggiori civiltà precolombiane, quella Inca, sulla cui storia ancora tanto c’è da scoprire. Il Tempio del Sole, edificato dagli Incas con una caratteristica pianta semicircolare a Machu Picchu, è orientato secondo il solstizio invernale di quelle latitudini, cioè il 21 giugno. Una delle sue funzioni era quella di osservatorio astronomico. Un ambiente posto nella parte superiore e dedicato al dio Sole aveva al centro una pietra sacra che fungeva da altare. Questo è il locale principale del tempio alle cui pareti sono presenti due finestre: una orientata leggermente verso nord est e precisamente con il sorgere del Sole nel giorno del solstizio invernale, l’altra verso sud-est. All’alba del solstizio invernale i suoi raggi passano dalla finestra proiettando la sua sagoma sulla pietra sacra e sono perfettamente paralleli ad un intaglio scolpito sulla pietra.
Video che illustra il fenomeno del solstizio d’inverno a Machu Picchu
Tempio di Amon a Karnak
Questo tempio dedicato ad Amon, il "dio nascosto" e divinità principale dell’antico Egitto, si trova a Karnak, a pochi chilometri da Luxor sulle sponde del Nilo, e fa parte di un complesso templare molto vasto che comprende anche il tempio di Luxor. È stato costruito nel XIX secolo a.C. (e rimaneggiato più volte nei secoli successivi) in modo da essere perfettamente in asse con il sorgere del sole nel solstizio d’inverno, giorno che simboleggiava la rinascita analogamente ad altre culture. Questo giorno per gli Egiziani coincideva con l’inizio della semina nei campi lungo le rive del Nilo.
L’asse principale del tempio è costituito da un lungo viale d’accesso ai cui lati sono poste numerose sfingi a testa d’ariete (sfingi criocefale) e nel giorno del solstizio i raggi solari lo “percorrono” fino a raggiungere la sala ipostila caratterizzata da un monumentale colonnato che dà l’impressione di una foresta di pietra, e va ad illuminare il sancta sanctorum, il luogo più interno e nascosto del tempio.
Tumulo di Newgrange

da Irlandando.it
Il tumulo è del tipo “a corridoio” per la presenza di un lungo corridoio sulle cui pareti sono incise figure simboliche. Due muri circolari, uno di pietre di quarzo e un altro di grosse pietre, lo circondano per tutta la circonferenza. Varcato l’ingresso, davanti al quale c’è una pietra del

foto di Brian Morrison
Al di sopra dell’ingresso al tumulo vi è un’apertura quadrata attraverso la quale nel solstizio d’inverno passano i raggi del sole a illuminare per pochi minuti la camera.
Questa struttura è ritenuta molto più importante e complessa della più famosa Stonehenge, oltre ad essere precedente ad essa.
Newgrange, un’esplosione di luce articolo di Guido Cossard
Cerchio di Goseck

foto di Andreas Stedtler
Un fossato circolare caratterizzato da tre portali (uno a nord, uno a sud-est e uno a sud-ovest) delimita due strutture concentriche di legno. All’interno del Cerchio lo spazio è stato una ricca fonte di reperti importanti. La struttura è stata ricostruita e oggi è meta di molte visite.
La sua particolarità è che dal portale di sud-est passano i raggi solari all’alba del solstizio d’inverno, mentre in quello di sud-ovest quelli del tramonto.
Il luogo sicuramente serviva anche per celebrare riti cultuali e probabilmente era utilizzato come ricovero per il bestiame.
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