Magia e paranormale in un racconto di oggi
Gianni Verdoliva è un giovane autore e Ritorno a Villa Blu è la sua seconda opera letteraria.
Mi sono così accinta a leggere questo libro che mi è stato recentemente segnalato perché certi suoi ingredienti avrebbero potuto interessarmi. Ed in effetti tra questi ce ne sono alcuni di cui mi occupo e di cui ho scritto, come la reincarnazione (v.) e la telecinesi (v.). Tuttavia, pur facendo parte della trama, questi fanno da sfondo a quello principale: la magia.
La storia si svolge in un non ben precisato paese posto alle rive di un lago. I protagonisti principali sono Tommaso, Francesco e Alessio, tre giovani fratelli che ereditano dal nonno la villa di famiglia, la Villa Blu del titolo.
Il racconto è distribuito in diversi spazi temporali, perché, oltre a vicende dell’oggi, sono narrate vicende del passato che devono essere risolte. Queste ultime sono abbastanza ben armonizzate con la descrizione del presente e svelano poco a poco la storia che vede coinvolti diversi protagonisti.
Sono numerose, infatti, le figure inserite nel romanzo e collegate tramite varie vicende ai tre giovani fratelli. Tuttavia tra le prime emergono due donne, che incarnano i due temi dominanti del romanzo: il male e il bene. Una, Nerina, dedita alla magia nera (e il nome è davvero evocativo), gode nel vedere e provocare la sofferenza, il disagio, il dolore negli altri. Sicura di sé, egoista, è anche vendicativa e guai a essere oggetto del suo risentimento. L’altra, Amabile (anche qui il nome dice tutto sulla protagonista) è la persona che cerca di aiutare il prossimo, senza essere invadente, facendo sì che gli eventi si risolvano in maniera positiva. È pasticcera e con i suoi dolci rende più… "amabile", appunto, la vita di chi le sta intorno. Conforta, rassicura, consiglia, e, se può, utilizza le sue arti magiche (quelle della cosiddetta magia bianca) a fin di bene.
Gianni Verdoliva dà rilievo alle donne in questa sua opera, e ne rappresenta varie sfaccettature, come il carattere artistico, estroverso, ma anaffettivo e superficiale della madre dei ragazzi, o come quello più spirituale, amoroso e materno della pastora della chiesa anglicana a cui fanno riferimento i tre protagonisti. Alle figure maschili attribuisce varie caratteristiche, ma soprattutto sottolinea la positività (a volte eccessiva) dei tre fratelli.
Il racconto esprime la perenne lotta tra il male e il bene, che è protagonista non solo della quotidianità ma anche di tantissime opere letterarie. Volutamente non ne descrivo la trama, se non per dire che i tre fratelli dovranno passare momenti difficili per risolvere una situazione del passato legata ai sortilegi di Nerina. Ci sono momenti bui, ma anche momenti luminosi, ben descritti dai colori del paesaggio naturale e dalle atmosfere – fisiche e psichiche – che si creano. Una buona narrazione, anche se taluni eventi sono forse un po’ forzati ma motivati dall’azione negativa del pensiero magico. In definitiva una lettura piacevole, con il giusto pizzico di mistero che incuriosisce il lettore sugli sviluppi della storia. Adatta a momenti in cui si ha necessità di evasione dai problemi e dalle difficoltà della vita quotidiana, non solo a quelli dedicati alle vacanze.
Il libro
Gianni Verdoliva: Ritorno a Villa Blu, ed. Robin
L’autore
Gianni Verdoliva vive e lavora a Torino. Giornalista pubblicista, è attualmente S.F.E.R.A. coach. Ritorno a Villa Blu, già finalista al premio Il Convivio 2018 come opera inedita, è il suo primo romanzo ma la sua seconda opera letteraria, dopo la raccolta di racconti Come anime scelte che si ritrovano, edito anch’esso dalla Robin edizioni.
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