Medianità artistica: la pittura ispirata di Claudia Ferrante



Claudia Ferrante e i disegni ispirati dall’Oltre

Generalità

La medianità artistica è caratterizzata dalla produzione di opere figurative, letterarie e musicali. Nella medianità artistica i medium affermano di essere ispirati da artisti famosi del passato nello stesso stile che questi avevano in vita o da entità non note. Per la maggior parte dei casi i medium non hanno alcuna (o scarsa conoscenza) della materia e all’improvviso sono spinti a eseguire queste opere. I più le realizzano in pochi minuti, mentre ad altri occorrono alcuni giorni per completarle, come nel caso del francese Augustine Lesage. Le tecniche e gli strumenti usati sono i più disparati: gessetti, colori a olio, inchiostro di china, pennarelli. Gli studi su questa produzione artistica in Italia sono quasi inesistenti e poco è stato scritto su di essa.

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Luiz Antonio Gasparetto durante un’esibizione pubblica

Nell’arte figurativa medianica sono molto noti i pittori brasiliani, come i contemporanei Luiz Gasparetto e Florencio Anton, che in Italia hanno fatto dimostrazione delle loro abilità in diverse occasioni. Le loro opere rispecchiano soprattutto lo stile degli impressionisti, come Monet, Gauguin, Matisse, ma anche altri stili come quelli di Mirò, Rembrandt e Picasso.

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Florencio Anton – Van Gogh

In Italia ci sono alcuni nomi conosciuti ai più, uno dei quali è Gustavo Adolfo Rol, anche se non ha prodotto molte opere. Giuseppe Lanzillo, un odontotecnico venuto alla ribalta negli anni Settanta-Ottanta del secolo scorso, ha prodotto diverse opere dietro la spinta di una "forza" misteriosa utilizzando una pennellessa da muratore. Molte di esse sono state esposte in diverse mostre a lui dedicate. Liena era un’automatista che disegnava immagini simboliche e non in stile egiziano, alla stregua di Augustin Lesage. Invece sono pochissimi gli esempi di sculture eseguite medianicamente, per lo più scarsamente note, come quelle realizzate in legno da Flavi Neri e quelle in marmo di Amedeo Boldrini.

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Giuseppe Lanzillo

Il caso Claudia Ferrante

Altrettanto poco nota, è la produzione artistica di Claudia Ferrante (video) che ha affiancato per un certo periodo la consueta attività di scrittura automatica. Claudia aveva qualche conoscenza pittorica e disegnava molto bene riprendendo dal vivo la cosiddetta natura morta. Per un breve periodo ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Genova, dove abitava, e molti anni dopo lo studio di un pittore bolognese per perfezionare la sua tecnica, utilizzando colori ad olio e gessetti colorati (che però non prediligeva).
Qualche tempo dopo aver scoperto le sue doti di medium scrivente, per un certo periodo ha disegnato sotto l’ispirazione di due entità. Una si chiamava Luce, che si era manifestata precedentemente attraverso sua mamma mediante scrittura automatica, e l’altra Sibilla, un’entità a lei sconosciuta.
Ecco come Claudia ha raccontato questa sua esperienza.

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Claudia Ferrante – Tulipani

soggetto più difficile e non mi reputavo all’altezza di eseguirlo.
Prima di impiegarmi frequentai a Genova l’Accademia di Belle Arti e seguii molte lezioni per diversi mesi. Quando abitavo già in Emilia e i miei figli avevano cominciato ad andare a scuola, ripresi in mano i pennelli. Questo avvenne sotto la guida di un valente pittore di Bologna che ben presto, visti i buoni risultati, mi propose di esporre i miei quadri. Partecipai, così, a diverse mostre collettive e vinsi alcuni premi. Coltivai questa mia passione per la pittura ancora per una decina d’anni e poi mi decisi a smettere perché non avevo abbastanza tempo libero.

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Luce – Ogni spirito è emanato dal Padre…

Era già trascorso qualche anno dalle prime manifestazioni della mia sensitività, quando un giorno mi trovai a tracciare con la penna, indipendentemente dalla mia volontà, dei disegni accompagnati ciascuno da una massima.
Disegni e scritte erano firmati Luce che era il nome di uno degli Spiriti Guida di mia madre. Il simbolismo di queste figurazioni, essenziali nel loro schematismo geometrico, viene chiarito dal contenuto moralmente elevato del pensiero che le accompagna.
Ebbi poi l’intuizione di usare il carboncino e i gessetti, che sfumavo con l’aiuto delle dita, e ne uscirono visi di donna, questa volta firmati Sibilla.
Da allora, per oltre un anno, Luce e Sibilla si alternarono insieme ai loro caratteristici disegni: l’uno con figurazioni simboliche e relativa frase, significativa e chiarificatrice insieme; l’altra con ritratti, paesaggi, nature morte e metafore.

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Sibilla – autoritratto

La produzione di Luce comprende oltre duecento disegni, dei quali riporto qui alcune massime:

  • Per raggiungere la Conoscenza devi saper comprendere il significato dell’ essere, della vita e del perché sei sulla Terra.

  • L’anima tua tenda sempre verso la conoscenza della Alte Cose Spirituali.

  • Nell’immensità armonica del Creato tutto è vibrazione.

  • Il susseguirsi delle esistenze porta l’uomo all’accrescimento del sapere e al miglioramento del suo vero io.

  • Tu sei anima e spirito, sei la loro fusione.

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Luce – Solidarietà è meditazione

Il ciclo di disegni firmati Sibilla «è caratterizzato da figurazioni differenti dove prevalgono vari personaggi in posizioni diverse e tanti volti, volti che esprimono le sensazioni interiori, la serenità, la sorpresa, la gioia, l’amore filiale, l’attesa, l’impazienza e così via. Sorridenti e attonite che siano, le facce rappresentate rivelano uno stile unitario, un tocco semplice e, nello stesso’ tempo, efficace».
Lo stile figurativo di questa entità ne colloca l’esistenza terrena nel primo Novecento. Dai messaggi pervenutimi tramite scrittura automatica, ho appreso che da giovanetta avrebbe tanto voluto dipingere ma che non poté mai realizzare questo suo desiderio. E ancora che la sua vita di moglie e di madre felice fu molto breve, causa la perdita del marito prima e del figlioletto poi. Lei stessa, inoltre, si sentiva angosciata perché, dalla dimensione spirituale in cui si trovava, non riusciva a vedere il suo bambino. Presentandosi a me, si sentiva confortata e aiutata perché le davo la possibilità di esteriorizzare ciò che sentiva dentro di sé. E io, che non avevo mai disegnato volti ho dovuto disegnarne tanti e con diverse espressioni.
A mio parere i disegni di Sibilla risultano alquanto infantili e di ben piccolo o nessun valore artistico. Tutti, però, hanno un loro preciso significato e si commentano da sé. In uno la donna si ritrae inginocchiata e in lacrime davanti a due pietre tombali, in un altro tratteggia il visino di un bimbo, una ruota e una croce ad indicare che suo figlio era morto sotto la ruota di un carro. C’è tutta una serie di carboncini che rappresentano la vita di Sibilla, tormentata da sofferenze e da lutti, simbolizzati dal frequente ricorrere di croci; ma non mancano i disegni di fiori e qualche paesaggio di campagna.

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Sibilla – Varietà di volti e simboli

Dopo quel periodo la produzione cessò, tranne riprendere con qualche simbolo a completamento di alcuni messaggi rivolti a lei e ad un ristretto gruppo di amici.

Conclusioni

I disegni eseguiti da Claudia sotto ispirazione di Luce e Sibilla non hanno alcun valore artistico, e così le opere di altri medium artisti, mentre quelle di altri ancora sono state esposte al pubblico. È il caso di Augustin Lesage, che espose anche in vita le sue opere a soggetto egiziano, e di Emma Kunz, una medium svizzera specializzata in disegni geometrici davvero belli. A proposito di questi due medium, alla Biennale di Venezia del 2013 è stato possibile vedere alcune loro produzioni, così come dall’ottobre 2012 a gennaio 2013 a Parigi, nella casa di Victor Hugo, è stata allestita un’esposizione dedicata al legame tra spiritismo e arte da Victor Hugo a André Breton, in cui erano esposte opere di medium soprattutto francesi.

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Augustin Lesage – opera esposta alla Biennale

Come spiegare questa produzione artistica? è realmente dovuta a ispirazioni provenienti dall’Oltre o si tratta di una manifestazione di istanze psicologiche dei protagonisti? Lascio la domanda aperta, perché se si vuole parlare del fenomeno da un punto di vista scientifico non ci sono studi sufficienti a dimostrare l’una o l’altra ipotesi, mentre se lo si considera dal punto di vista spirituale si possono trovare i segnali della possibilità di una vita oltre la vita. C’è anche chi ha confrontato le opere medianiche con quelle effettuate da persone che hanno assunto sostanze psichedeliche o affette da problemi psichici/psichiatrici conosciuti, concludendo che, pur essendoci delle analogie tra le raffigurazioni, ci sono però tantissime differenze che non fanno pensare ai medium come persone malate mentalmente.
Certamente la psiche del medium è coinvolta in queste opere, così come lo si può dire per la medianità in genere, e in alcuni casi è possibile fornire solo una spiegazione psicologica, tuttavia non si è in grado di darne una interpretazione certa e definitiva.

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Magicamente Colibrì

Ho fatto studi classici al liceo e scientifici all’università, perché amo entrambi i mondi. Questa mia formazione è dovuta al fatto che in me convivono bene gli aspetti che caratterizzano l’essere umano, cioè quelli legati al pensiero razionale e a quello non razionale, e che sottintendono, rispettivamente, alla scienza e alla spiritualità. Molti sono i miei interessi e i post del blog lo dimostrano.

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