La morte è il ritorno alla Casa dello spirito
Gioia Turoldo Malnis (1950-1993), donna forte e profondamente spirituale, ha avuto una vita molto sofferta a causa di una malattia che l’ha portata all’immobilità. Nonostante ciò, è stata in grado di scrivere, prima, e di comunicare in qualche modo dopo aver perso l’uso della parola, i suoi pensieri in diverse poesie, la maggior parte delle quali riguarda la sua condizione. In alcune traspare il suo dolore, in altre invece, la convinzione che con la morte non tutto finisce, in altre ancora è espresso l’amore per il suo compagno di una vita.
Quando ha scritto questa poesia (1991) era costretta a letto a causa della sua malattia. Nel gennaio 1993 muore: il suo corpo era stanco, incapace di muoversi e di parlare. E la poesia era la sua voce. Il ritorno a Casa è quello dello spirito che, incarnatosi in un corpo inizialmente agile e sano, vi è rimasto ingabbiato a causa della malattia. E con la morte lo spirito torna nella sua dimora dove potrà godere della sua libertà.
… E ritornare a casa
Chiudere gli occhi
e ritornare
a Casa;
lasciar quaggiù
coi tanti affanni,
un corpo logoro
oramai.
È stato
agile veicolo
e poi prigione,
è stato
tempio dello spirito.
E mi è servito
in questa evoluzione,
per ritornare a Te,
a godere di quella libertà
agognata e mai raggiunta,
se non, limitatamente,
col pensiero.
… E chiudere gli occhi.
… E ritornare a Casa!
Tratto da: …E ritornare a casa!, All’Insegna del Pesce d’Oro di Vanni Scheiwiller, Milano
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