Isabella e Lucrezia, Signore di Mantova e Ferrara



Alessandra Necci racconta di due "donne di potere nell’Italia del Rinascimento"

isabella-lucrezia_01-ritagliata-188«Isabella e Lucrezia sono le più straordinarie interpreti al femminile di quell’epoca magnifica e tragica che è il Rinascimento italiano. Attraverso le loro storie, le loro vite, si ripercorrono le vicende della penisola fra il Quattrocento e il Cinquecento, delle Signorie, dei Signori, del papato, degli stati nazionali in formazione, dei re e degli imperatori, dei letterati, degli umanisti, degli artisti, delle dame famose, nonché di un’infinità di personaggi minori (se minori si possono definire)». È così che inizia il capitolo conclusivo del libro di Alessandra Necci e che ne illustra con poche parole il contenuto.

Isabella d’Este e Lucrezia Borgia sono le protagoniste di questa bellissima opera, ma anche protagoniste della scena politica e di quella culturale di quei tempi. Sono davvero donne di potere nell’Italia del Rinascimento, come recita il sottotitolo, ed in particolare Isabella si farà conoscere per le sue qualità in ambito politico, mentre Lucrezia rivelerà le sue quando sarà necessario.

Isabella è figlia di Eleonora d’Aragona ed Ercole d’Este, Signore di Ferrara, dove nasce il 17 maggio 1474, prima di sei figli legittimi. Amata da entrambi i genitori, non riserva lo stesso affetto per le sue figlie femmine, mentre predilige i maschi, ed in particolare Federico, il primo dei tre. Pur andando sposa a Francesco Gonzaga a 16 anni, la corte estense le permette di vivere in un ambiente in cui si respirano cultura e amore per le lettere e le arti, tanto che a Mantova, dove vive per il resto della sua vita, ama circondarsi di letterati e artisti di cui diventa mecenate.

Amante del bello e delle cose antiche (sia opere d’arte che libri), col tempo colleziona capolavori (anche di gioielleria) che colloca in locali appositi. Donna colta, astuta, ambiziosa e razionale, è in grado di vivere e sopravvivere in un periodo storico teatro di guerre, intrighi, complotti, assassinii. Pur commettendo errori, anche fatali, è una donna che gestisce bene il potere, quando le viene data l’occasione, dimostrandosi anche un’abile diplomatica. Quando vede infrangersi alcune sue speranze, cerca di trasformare le situazioni a suo vantaggio, talvolta riuscendoci egregiamente, tal altra con qualche dolore.

Isabella e Lucrezia

Tiziano – Isabella d’Este

Lucrezia, nata nel 1480, è la terzogenita dello spagnolo Rodrigo Borgia, divenuto papa Alessandro VI nel 1431, e di Vannozza Cattani, una delle sue numerose amanti che gli dà quattro figli prediletti (tra cui il famoso Cesare, noto come il Valentino) e con cui manterrà rapporti amichevoli fino alla morte. Alessandro VI è un uomo che ama i piaceri e gestisce il potere della Chiesa con l’intento di renderla più forte, stringe alleanze e le mantiene fino a che non gli sono più utili.

Agisce nello stesso modo con Lucrezia, dandola in sposa prima a Giovanni Sforza; quindi, dopo aver annullato queste nozze, la dà ad Alfonso d’Aragona. Da lui Lucrezia ha un figlio e di lui si innamora. Tuttavia quando, per le vicende politiche che stanno maturando, l’alleanza con questi non è più favorevole, il padre e Cesare fanno in modo che Alfonso venga ucciso. Infine, desiderando un’altra alleanza e dopo lunghe trattative, Alessandro VI firma il contratto di nozze tra Lucrezia e Alfonso d’Este, fratello di Isabella. A lui Lucrezia rimane legata fino alla morte, nonostante in seguito abbia una relazione – probabilmente platonica ma molto intensa – con il cognato Francesco.

Isabella e Lucrezia

Bartolomeo Veneto – Lucrezia Borgia

Lucrezia, diversamente da Isabella che è anaffettiva, è in grado di provare passione e forti sentimenti – prova ne è il rapporto d’amore profondo che ebbe per Pietro Bembo – ma come lei ama circondarsi di artisti e letterati, la maggior parte dei quali ha dedicato all’una, all’altra o a entrambe qualche loro opera. Entrambe le donne sono note per la loro corte composta da personaggi di grande livello, come Leonardo, Raffaello, Pietro Bembo, Baldassar Castiglione, Ludovico Ariosto, Aldo Manuzio, che a volte si contendono.

Isabella e Lucrezia sono in competizione, in particolare la prima, che più di una volta agisce contro la cognata. Solo in poche e rare occasioni, dettate dalle necessità, fanno fronte comune. Sanno entrambe come muoversi a corte, ma in più Isabella ha appreso dal padre come agire in politica. Dà prova delle sue abilità di governo in varie occasioni e durante i suoi ultimi anni di vita, quando si ritira nelle sue proprietà di Solarolo, ne dà un’ulteriore dimostrazione. Lucrezia, non ha ambizioni politiche, anche se in alcuni frangenti ha saputo gestire il potere, ma sa farsi apprezzare – nonostante abbia come la cognata dei nemici, tra cui la stessa Isabella – tanto che, alla sua morte, verrà pianta non solo dai suoi pari, ma anche dal popolo.

Isabella e Lucrezia

Mantegna – Madonna della Vittoria – particolare con Francesco Gonzaga

Alessandra Necci, però, non si limita a parlare della vita di Isabella e Lucrezia, ma la integra nel contesto storico in cui sono vissute. Descrive egregiamente, facendo osservazioni di natura storica e politica, le vicende che si susseguono nella nostra penisola. Non ha enumerato in modo nozionistico i fatti, perché si è basata su documenti e fonti originali. Ha descritto un quadro con le ombre e le luci che hanno caratterizzato due secoli, il Quattrocento e il Cinquecento, di solito individuati col termine Rinascimento. Ma, come spiega nel capitolo finale, il Rinascimento è più nelle arti, perché i vari signori italiani non hanno saputo cogliere le occasioni per creare una coscienza unitaria. Essi hanno agito soprattutto nel loro interesse, ordendo intrighi, commissionando uccisioni, cambiando alleanze a seconda di dove il vento spirava.

Isabella e Lucrezia

Sebastiano Filippi (Bastianino) – Alfonso I d’Este

Il libro che descrive le vicende di Isabella e Lucrezia, non nascondendone i difetti ma neanche esaltandone all’eccesso i pregi, può spaventare per il numero di pagine (646 per il solo racconto). Merita di essere letto, non solo per conoscere due donne che hanno avuto un ruolo nella storia italiana e che lo incarnano in maniera egregia, ma anche perché descrive un mondo che forse nella memoria collettiva è visto solo in una prospettiva positiva, che ha però anche lati oscuri. La società descritta non è altro che la società di tutti i tempi e se oggi ci lamentiamo delle ruberie dei potenti, non meravigliamoci, ciò è sempre accaduto.

Inoltre l’opera di Alessandra Necci permette di chiarire molti punti oscuri della nostra storia, come la cattiva fama della famiglia Borgia, non immeritata certo, ma ridimensiona le dicerie sulla perfidia di Lucrezia. Infine, se i Borgia, padre e figli, hanno usato tutti i mezzi per ottenere i loro scopi, anche la famiglia d’Este non era da meno, tanto da arrivare a ordire congiure contro i propri fratelli e a punirli, una volta scoperti, con la prigione.

Alessandra Necci non è una storica di professione, ma è autrice di diversi libri di argomento storico. Ha compiuto ricerche documentali approfondite (la bibliografia a fine volume ce lo dimostra) tanto che si comprende, leggendo, quanto la conoscenza degli eventi non è superficiale tanto da descriverli in maniera fluida e gradevole, senza essere didascalica o distaccata.

Isabella e Lucrezia

Il libro

Alessandra Necci: Isabella e Lucrezia, le due cognate. Donne di potere e di corte nell’Italia del Rinascimento, ed. Marsilio, Venezia 2017

L’autore

Alessandra Necci, laureata in giurisprudenza insegna all’università LUISS Guido Carli e svolge la professione di avvocato. Ha ricoperto anche cariche istituzionali, ed è Segretario generale della Fondazione Necci, intitolata a suo padre Lorenzo. Tra le sue opere Storia di Nausicaa, Re Sole e lo scoiattolo, Il prigioniero degli Asburgo.

Per approfondire

Alessandra Necci parla del libro in occasione della Festa della storia 2017 a Bologna (4 novembre 2017).

Sito di Alessandra Necci.

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About The Author

Magicamente Colibrì

Ho fatto studi classici al liceo e scientifici all’università, perché amo entrambi i mondi. Questa mia formazione è dovuta al fatto che in me convivono bene gli aspetti che caratterizzano l’essere umano, cioè quelli legati al pensiero razionale e a quello non razionale, e che sottintendono, rispettivamente, alla scienza e alla spiritualità. Molti sono i miei interessi e i post del blog lo dimostrano.

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