Una mostra a Bologna
La Street Art è ormai una forma d’arte riconosciuta, anche se nei luoghi dove essa si esprime, cioè i muri di edifici pubblici e privati delle città, spesso il confine tra arte e puro vandalismo è davvero sottile. Inoltre l’atteggiamento delle amministrazioni pubbliche varia da nazione a nazione: in alcuni paesi le si dà spazio, in altri è penalizzata e ritenuta illegale. Pur derivando dal fenomeno del graffitismo, in cui il soggetto sono le parole, se ne distacca in quanto è caratterizzata dalla presenza di figure umane e animali. Inizialmente poco considerata, oggi è vista con molto interesse sia dal punto di vista artistico, sia culturale sia sociologico.
A Palazzo Pepoli a Bologna è stata organizzata (dal 18 marzo al 26 giugno 2016) una mostra che raccoglie molte delle opere che hanno reso celebri i loro autori, come Bansky, Blu, Keith Haring e tanti altri.
L’allestimento di questa esposizione ha suscitato commenti positivi e negativi, questi ultimi soprattutto da parte di coloro che ritengono che questa forma di arte, nata per essere di pubblico dominio, non deve essere relegata in luoghi chiusi ma rimanere là dove essa si trova. In virtù di questa visione qualche mese fa uno di questi artisti, Blu, ha fatto sì che venissero cancellate molte delle sue opere presenti a Bologna.
Comunque la si pensi questa mostra offre l’opportunità di avere una visione d’insieme di questo fenomeno, che non può essere ignorato né liquidato con osservazioni superficiali. Come ogni forma d’arte contemporanea può essere più o meno apprezzata, ma si deve tenere conto che essa affonda le sue radici nel passato, perché nasce non solo dal desiderio di trovare nuove espressioni, ma anche da un senso di ribellione nei confronti della società. Certo non tutte queste opere sono vera e propria arte, alcune sono da ritenersi semplici forme di vandalismo, ma ciò che hanno in comune è una esigenza interiore profonda – le cui motivazioni sono le più varie – dei loro autori.
La street art è comunque un mondo che va conosciuto e col tempo diventerà parte integrante della nostra cultura. Quando, poi, il suo essere dirompente, critico, ribelle verrà meno o si attenuerà, l’uomo troverà un altro modo di esprimere la sua critica alla società attraverso altre forme di creatività.
La mostra
Dove: Palazzo Pepoli – Via Castiglione, 8 – Bologna
Quando: 18 marzo- 26 giugno 2016; lunedì dalle 14.30 alle 20; da martedì a domenica dalle 10.00 alle 20; venerdì dalle 10.00 alle 22.00
Il Luogo
Per approfondire
Iscriviti alla Newsletter
Se vuoi essere aggiornato sui post della categoria Media iscriviti a questa Newsletter, se invece desideri essere aggiornato ogni volta che è pubblicato un post, iscriviti alla Newsletter generale che trovi nella colonna a destra della pagina