Perché Magicamente Colibrì

I motivi della scelta del titolo Magicamente Colibrì per questo blog sono legati a quattro parole che lo compongono e cioé magia, mente, libri e colibrì.

Magia

magiaSecondo il vocabolario Treccani la magia è «in generale, pratica e forma di sapere esoterico e iniziatico che si presenta come capace di controllare le forze della natura», tuttavia io intendo considerarne gli aspetti legati alla immaginazione, alla creatività, o ai racconti di chi vive o di chi studia esperienze insolite appartenenti a quella che viene definita parapsicologia, ricerca psichica o paranormale.

Nel pensiero comune è un termine che suscita sentimenti contrastanti e che dai primordi della storia dell’uomo ha assunto valenze diverse. Chi ne ha parlato l’ha anche definita in vari modi a seconda del periodo in cui ha vissuto e del pensiero a lui contemporaneo. Come ben afferma Armando Torno nella prefazione di Magia e filosofia di Massimo Donà «[La magia] ha sempre trovato uno spazio dove la ragione non è arrivata o dove si è trasformata in tiranno», sì, perché anche in epoche in cui si è cercato di relegarla in un angolo, essa non ha perso gli estimatori, perfino tra grandi personaggi. Inoltre, «con essa non possiamo spiegare il mondo, ma senza di essa non ci riusciamo». Essa fa parte dell’uomo se la intendiamo come pensiero non razionale, legato all’immaginazione, alla fantasia, così come la ragione, che ci permette di capire le leggi che regolano il mondo materiale. Tuttavia la prima aiuta la seconda perché, consentendole di spaziare e di fantasticare su realtà che la ragione non è in grado di esplorare, molto spesso le suggerisce la strada giusta per comprendere il mondo. Mentre la seconda induce la prima a valutare la veridicità di ciò che vede.

Mente

menteCome si legge nel vocabolario Treccani la mente è «il complesso delle facoltà umane che più specificamente si riferiscono al pensiero, e in particolare quelle intellettive, percettive, mnemoniche, intuitive, volitive, nella integrazione dinamica che si attua nell’uomo». Queste, se pur legate agli stati di coscienza, sono caratterizzate soprattutto dal pensiero razionale, che consente all’uomo una visione oggettiva del mondo che lo circonda, facendogli scoprire le leggi che lo regolano. Considerata in questo modo, la mente si affianca alla magia per la comprensione della complessa realtà in cui viviamo.

Libri

libriLeggere libri è strettamente legato alla magia e alla mente. Leggere permette di visitare luoghi fantastici, ma nello stesso tempo reali, così come di incontrare e conoscere persone (gli scrittori) anche se non fisicamente. Inoltre rende partecipi di vicende personali o collettive di cui si potrebbe non aver mai diretta esperienza, perché lontani nel tempo e nello spazio, così come ci consente di condividere i saperi, arricchendo e nutrendo l’interiorità di ognuno.

Colibrì

HuitzilopochtliIl colibrì, uccello che vive nelle americhe in un ampio territorio che va da nord a sud, è presente in diverse mitologie delle antiche genti che stanziavano in quei luoghi. In particolare, presso i Maya rappresentava la quinta era dell’uomo, cioè l’epoca che stiamo vivendo, nella quale si dovrebbe raggiungere un alto grado nell’evoluzione umana. Nel periodo Postclassico, in cui tale popolo conosce un declino,

il colibrì appare rappresentato a Chichén Itzá in un contesto legato ai sacrifici umani; si tratta di un’iconografia rinvenuta nel Tempio dei giaguari, dove l’uccello è raffigurato nell’atto di beccare la testa di un uomo che esce dalla corolla di un fiore. A questo proposito è stato accertato che durante il Periodo postclassico, in tutta l’area geografico-culturale del Messico centrale sia il colibrì che il fiore costituivano due simboli associati al concetto di sangue e di auto sacrificio. La principale divinità tribale azteca, dalle connotazioni molto cruente, era Huitzilopochtli, il cui nome significa letteralmente Colibrì del Sud.

Sempre

nella tradizione degli aztechi [si riteneva] che l’anima del guerriero morto in battaglia si trasformasse in colibrì.

È ritenuto anche la rappresentazione del dio Sole, che dispensa la vita ed è la luce. Ha grandi occhi quadrangolari e strabici, dente limato, lingua sporgente, zanne spiraliformi agli angoli della bocca e presenta una forma a 8 sulla fronte rappresentante il corpo di un serpente.

image-colibri-150A prescindere dal simbolismo relativo al sangue e al sacrificio, io intendo riferirmi all’associazione del colibrì con l’epoca storica in cui viviamo, la quinta per i Maya, e al suo rapporto con la vita e con la luce. Il sole è luce, e la luce porta la vita, ma la vita è anche rappresentata dal suo legame con i fiori, che si affidano a lui per la loro impollinazione. Non solo, mi richiamo alla armonia, perché la luce è l’unione armonica delle diverse vibrazioni che sono identificate con i colori, e le numerose specie del colibrì hanno le piume di colori iridescenti (soprattutto nei maschi adulti), dovuti all’interferenza dei raggi luminosi attraverso la struttura delle penne. All’equilibrio, perché riesce a mantenersi in volo per suggere il nettare dei fiori. Al tempo o meglio al non-tempo, perché il battito elicoidale delle sue ali è analogo a un 8 rovesciato, che non è altro che il simbolo dell’infinito.

Scienza e spiritualità

Quindi in Magicamente Colibrì mi affiderò sia al pensiero razionale, legato alla scienza e alla materialità, sia a quello non razionale, legato alla magia e alla spiritualità, nei termini che ho qui spiegato. Entrambi hanno un valore e non di poco conto; sono complementari e necessari allo sviluppo dell’uomo, anche se talvolta cercano di prendere il sopravvento uno sull’altro. Sono due visioni che fanno parte del mondo, e, come ho scritto in altra sede:

sono le facce di una stessa medaglia e prendo a prestito un paragone dalla natura fisica della luce: Essa può essere considerata sia da un punto di vista meccanico, come costituita da corpuscoli dotati di una certa massa e di una certa velocità, sia da un punto di vista ondulatorio, come costituita da onde caratterizzati da una certa frequenza e un certo periodo. Sono due punti di vista che non si compenetrano né si escludono, ma che descrivono in maniera perfetta la natura della luce. Analogamente il pensiero irrazionale e quello razionale, e quindi la magia e la scienza, non possono integrarsi, ma è indubbio che sono due aspetti reali della natura umana. Non possiamo distinguerli e dire che l’uno è superiore all’altro, perché sarebbe come paragonare le onde a corpi dotati di massa e velocità, così come non possiamo dire che il secondo descrive la realtà mentre il primo ne propone una visione non vera, immaginaria.

Ed ora buona lettura!

Nota

Le citazioni sulle caratteristiche del colibrì sono tratte da Maria Longhena: Scrittura Maya. Ritratto di una civiltà attraverso i suoi segni, ed. Mondadori, Milano 1998.

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