Il carattere ambivalente del protestantesimo
Religioni@Green, religioni e ambiente, è il titolo di un convegno organizzato dall’Osservatorio sul Pluralismo Religioso e da Dedalus, gruppo industriale di software in ambito clinico sanitario, e che ha visto l’intervento di rappresentanti di diverse religioni. L’incontro, avvenuto sabato 18 aprile 2015 a Milano, si è svolto al Teatro di Milano ed ha visto la partecipazione di un ampio pubblico.
Il rapporto tra religioni e ambiente è un tema quanto mai interessante e da riprendere poiché ritengo ci possano essere ancora tante riflessioni da affrontare. Una delle relazioni che ha attirato maggiormente la mia attenzione è stata quella di Paolo Naso, professore di Scienza politica alla Sapienza di Roma, che è intervenuto come rappresentante della religione protestante. Al suo esordio ha affermato che «Quando ragioniamo di religioni e green il protestantesimo è pesantemente sul banco degli imputati» in quanto, come riconosciuto da Max Weber più di cento anni fa «il protestantesimo con la sua teologia, il suo rigore, ma soprattutto la sua etica innerva il più grande processo economico di quegli anni: il capitalismo». Orientato verso questo sviluppo, pertanto, l’ambiente diventa un problema secondario. D’altra parte, però, attualmente le grandi nazioni protestanti, come la Germania e la Danimarca per esempio, stanno impegnandosi molto per la salvaguardia dell’ambiente. In questo video si può ascoltare quanto il professor Naso ha detto in occasione di Religioni@Green.
Per approfondire
Osservatorio sul Pluralismo Religioso
Nel canale YouTube di Magicamente Colibrì ci sono i video delle relazioni del Convegno Religioni@Green
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