Teotihuacan la città degli Dei



Maria Longhena: Teotihuacan. Il luogo dove nacquero gli dei

TeotihuacanLe civiltà precolombiane suscitano sempre curiosità, soprattutto perché ancora poco si conosce di loro, nonostante siano state fatte molte scoperte fin da quando si sono effettuati i primi scavi archeologici. Uno dei misteri ancora irrisolti riguarda Teotihuacan, città ubicata al centro del Messico a circa 40 km dalla capitale. Di questa città nulla si sa dei suoi fondatori, dei suoi abitanti, del suo sistema politico e di quello religioso, del suo ruolo all’interno di queste civiltà.

Questo agile libretto di Maria Longhena, archeologa ed esperta di civiltà precolombiane, ci introduce ad essa, fornendo molti stimoli a proseguire le nostre letture. Fin dall’introduzione la curiosità viene sollecitata parlando di una sua possibile origine multietnica e di suoi possibili contatti con il Vecchio Mondo, cioè l’Europa, fornendo diversi esempi a sostegno di questa possibilità.

Il desiderio di conoscerne di più aumenta con il proseguire della lettura, perché Maria Longhena ci parla di questa città in cui si ritiene nacquero gli dei e da cui prese avvio la quinta era dell’umanità. Ci racconta del mito della creazione secondo il quale qui nacque la quinta umanità, dopo che la terza e la quarta vennero distrutte da eventi catastrofici. Qui gli dei nacquero e divennero uomini, dando inizio al quinto sole, alla quinta era.

Ci racconta delle origini e della storia di questa città, dei rapporti con gli altri popoli del Messico, come i Maya, i Toltechi e gli Aztechi, rivelandoci che la sua influenza su questi sarebbe stata così forte da permanere nei loro discendenti. Riferisce, inoltre, che molte tracce fanno ritenere che fosse una città molto potente, con caratteristiche molto peculiari e diverse da altre del tempo.

Era certamente una città potente e in grado di influenzare le zone circostanti, con un ricco patrimonio culturale. Non sono molte le testimonianze scritte, per cui è difficile ricostruirne la storia e l’evoluzione. Si sa che la sua costruzione dovrebbe essere iniziata nel I secolo avanti Cristo e che è stata distrutta e abbandonata nel 650 della nostra era. Il suo ricordo tra le popolazioni del Messico era comunque così forte, tanto da trovarne l’eco nella civiltà Azteca, che fiorì alcuni secoli dopo, ma sicuramente era ben conosciuta ai suoi tempi anche in località distanti migliaia di chilometri. I molti oggetti ivi ritrovati ci dimostrano quanto fosse notevole l’influsso di Teotihuacan, anche se ancora non conosciamo il genere di rapporti che la legava ai Maya e ad altre genti.

Teotihuacan

Notevoli sono le testimonianze architettoniche come per esempio le strutture piramidali, in particolare le cosiddette Piramide della Luna e Piramide del Sole, denominate in questo modo ma il cui significato era certamente diverso. Sono state costruite su strutture precedenti aventi probabilmente funzioni sacre, così come del resto tutte le altre. In alcune di esse sono stati trovati anche dei corpi, probabilmente in funzione sacrificale. Nelle sepolture vi erano oggetti preziosi, molti dei quali sono ancora allo studio dei ricercatori e che fanno ipotizzare che i proprietari fossero di una classe sociale elevata.

Le piramidi e le altre strutture architettoniche sono arricchite da decorazioni in pietra e pitture parietali che rappresentano un complesso mondo mitologico costituito da giaguari, serpenti piumati, uccelli, conchiglie, e molto legato al mondo dell’acqua. Tutto questo fa ritenere che questo popolo non fosse indigeno, ma provenisse da terre lontane, magari a contatto con il mare o con un ambiente di palude. Inoltre da altri elementi riscontrati dagli archeologi sembra che anche la struttura fisica fosse notevolmente diversa da quella dei Maya o degli Aztechi.

Come detto, nulla si sa di questa civiltà, anche se si ritiene ci fossero una classe dirigente, costituita da monarchi e guerrieri, e una classe sacerdotale, entrambe molto potenti. Era sicuramente progredita culturalmente e probabilmente l’eco delle sue conoscenze pervenne ai Toltechi, antica popolazione che viveva nell’altopiano messicano, e successivamente agli Aztechi. Purtroppo non esiste alcuna documentazione scritta che permetta di conoscere la storia di Teotihuacan. Ciò che sappiamo lo abbiamo appreso decifrando la scrittura Maya o dai glifi che ornano i monumenti, anche se non tutti sono stati ancora compresi. Secondo alcuni studiosi non esiste una scrittura di questa civiltà, altri invece ritengono che possa essere andata perduta perché su materiali deperibili, come la carta. Per di più nulla si sa della lingua parlata. Tuttavia sembra che ci siano molte assonanze con quella degli Aztechi.

Teotihuacan

Le conoscenze astronomiche erano sicuramente avanzate, se si pensa che l’allineamento della Strada dei Morti e delle piramidi segue la linea del tramonto delle Pleiadi. Inoltre il calendario rituale era di 260 giorni e quello agricolo di 360 giorni.

Avevano un complesso sistema religioso, con miti, rituali e simboli che fanno pensare ad una sua origine da luoghi lontani dalla sua ubicazione. Poiché sono stati riscontrati ricordi della civiltà di Teotihuacan in diversi ambiti, con tutta probabilità una eco del suo pensiero religioso potrebbe risuonare nelle credenze dei popoli che si sono affacciati successivamente alla storia. Pertanto, dato che, «secondo quanto narra Fray Bernardino di Sahagun [cronista di queste antiche civiltà], gli Aztechi pensavano che le anime dei guerrieri si trasformassero in farfalle e uccelli e popolassero una sorta di paradiso solare pieno di fiori e di luce», probabilmente a Teotihuacan pensavano nello stesso modo. Un’altra analogia sembrerebbe esserci nei riti funerari, dato che, come presso altre genti mesoamericane, il popolo usava seppellire i defunti sotto la propria abitazione, mentre non si è ancora ritrovato alcun corpo di re o sacerdote.

Teotihuacan

La presenza di divinità con significati vari a volte si ricollega a popoli mesoamericani conosciuti, mentre in altri casi l’origine e la provenienza di certe raffigurazioni, talvolta analoghe a quelle di culture lontane nel tempo e nello spazio da quelle di Teotihuacan, è sconosciuta. Così come nulla si sa della provenienza delle due divinità principali – il Dio della Pioggia e della Tempesta e il Serpente Piumato – e dei loro nomi originali, anche se sono presenti in culture più antiche.

Inoltre diversi sono i simboli universali che uniscono questa civiltà con altre, basti pensare alle grotte come accesso per il mondo dell’aldilà, analogamente a quanto pensavano i greci e i romani, o le montagne come luoghi sacri, le cui copie sono rappresentate dalle piramidi.

Teotihuacan

Molto ancora c’è da scoprire su questa misteriosa e affascinante città e la sua gente, ma gli scavi archeologici attuali stanno portando alla luce altri tasselli per ricomporne la storia. A tale proposito Maria Longhena ha riferito in una conferenza tenuta nell’autunno 2014 che negli ultimi tempi ci sono state notevoli scoperte, di cui gli archeologi – anche se ancora non in forma scritta – hanno dato notizia. Sotto la piramide del Serpente Piumato è stato trovato un tunnel che conduce a tre stanze. Utilizzando un robot gli archeologi hanno esplorato il tunnel e due stanze, trovandovi almeno 50000 oggetti di tutte le dimensioni, anche piccolissimi. Tra loro un gruppo di quattro statue, di cui sembra che tre siano di figure femminili, cosa insolita per questa civiltà, e centinaia di sfere d’argilla, di color giallo e di circa 12 centimetri di circonferenza.

TeotihuacanL’impegno degli archeologi sta comunque fornendo ulteriore materiale su cui poter rafforzare o indebolire alcune ipotesi in merito alle origini, alla organizzazione di questa civiltà, che a un certo punto della storia scompare improvvisamente. Chissà se riuscirà a svelare buona parte dei misteri da cui fino ad ora è avvolta, ma le premesse ci sono. Si deve avere pazienza e augurare anche un po’ di fortuna, come è capitato per tante altre situazioni, in cui da una scoperta casuale si è potuti aprire un ampio squarcio nel mistero.

Il libro di Maria Longhena è un’illustrazione non solo di ciò che sappiamo su questa città, ma anche di certe ipotesi suggestive che molte parte dell’archeologia accademica non ritiene possibili. Talvolta, però, le ipotesi più azzardate sono le più giuste, soprattutto se non viziate dal pensiero che il mondo antico fosse statico, meno profondo nelle conoscenze e meno di curioso di esplorare al di fuori di sé.

Teotihuacan

Il libro

Maria Longhena: Teotihuacan. Il luogo dove nacquero gli dei, ed. XPublishing, Roma 2010

L’autore

Maria Longhena ha studiato Storia Antica presso l’università di Bologna e si è laureata in Storia e Civiltà dell’America preispanica. Nel corso degli anni, oggetto di studio ricerca storico – archeologica sono state soprattutto le antiche civiltà del Messico e del Perù, focalizzando l’interesse sulle origini della scrittura, dei miti e delle religioni prima della Conquista. Ha pubblicato alcuni testi, tra i quali Scrittura maya (ed. Mondadori) e Viaggio nel Messico, sulle tracce del serpente piumato (ed. Einaudi), e ha collaborato alla stesura di cataloghi per mostre e articoli per riviste specializzate.

Per approfondire

Giacomo Talignani: "Quel tunnel porta agli inferi. La scoperta nell’antica Piramide della Luna", Repubblica, 11 luglio 2017

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About The Author

Magicamente Colibrì

Ho fatto studi classici al liceo e scientifici all’università, perché amo entrambi i mondi. Questa mia formazione è dovuta al fatto che in me convivono bene gli aspetti che caratterizzano l’essere umano, cioè quelli legati al pensiero razionale e a quello non razionale, e che sottintendono, rispettivamente, alla scienza e alla spiritualità. Molti sono i miei interessi e i post del blog lo dimostrano.

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