Psicometria o chiaroveggenza nel passato – Quando gli oggetti raccontano la loro storia



Joseph Rodes Buchanan, William Denton e Elizabeth Foote Denton

Che confusione in questo oggetto! Non so come interpretarla. Sento come se fossi eruttato da un vulcano; c’è acqua e fango, e ogni cosa è nel caos. Ci sono grossi pezzi di roccia accanto a me, alcuni più grossi di quanto io mi senta essere, sebbene io sia di grandi dimensioni […]

Ora sono stato depositato. Ma posso udire che [il vulcano] sta ancora sbuffando e ad ogni emissione l’acqua irrompe fuori, tanto che sembra che vomiti. Ora un torrente d’acqua impetuoso mi spazza via e sto di nuovo rotolando. Che furia c’è qui! Io non vado giù. Un altro ribollio e io sono gettato lontano. Posso vedere che trabocca ma non lo percepisco. Non vedo fuoco intorno a lui, sebbene ci sia vapore e, credo, gas […]

L’acqua si è infranta con grande potenza e mi sta roteando intorno. Sto muovendomi progressivamente poco a poco per lungo tempo. (Devo procedere in fretta [nel racconto], perché è un periodo di tempo molto ampio)…

psicometria

Questa è una parte del racconto che Elizabeth Denton fece quando le fu data dal marito William una scheggia ricavata da una pietra che lui aveva raccolto in un cumulo di ghiaia.

A una lettura superficiale, non sembrerebbe esserci altro di particolare. In fondo ognuno di noi potrebbe descrivere in maniera analoga la storia di quell’oggetto. Se, per esempio, dessimo a qualcuno un gioiello, potrebbe dire che è stato ideato e poi realizzato da un artigiano che si è procurato un certo metallo (o anche più di uno), gli ha dato una forma e l’ha eventualmente ornato con una o più pietre preziose. Quindi lo ha venduto o regalato, ed ha magari avuto ulteriori passaggi di proprietà. Un altro potrebbe indicare il luogo in cui il metallo è stato ricavato, l’epoca in cui l’operazione è stata fatta, la fisionomia, i pensieri e le vicende della vita di chi non solo ha compiuto questa azione, ma anche di tutte le persone che sono venute a contatto con esso, e cioè l’artigiano che ha creato il gioiello e gli eventuali proprietari.

A questo punto qualcuno potrebbe dire che queste ultime affermazioni sono impossibili, di fantasia, ma la capacità di leggere la storia di un oggetto, come nell’ultimo esempio o nel caso di Elizabeth Denton, in ambito paranormale è chiamata chiaroveggenza del passato, metagnomia o psicometria e la persona che ne è in grado è definita sensitivo. Il termine psicometria non deve, però, confondersi con quello che in psicologia, «indica, in senso lato, l’insieme dei metodi d’indagine psicologica tendenti al raggiungimento di valutazioni quantitative del comportamento umano o animale; più precisamente, la psicometria si propone di misurare aspetti elementari o complessi dell’attività psichica, del comportamento e della personalità attraverso la costruzione, l’applicazione e la verifica di reattivi psicologici o, usando il termine inglese ormai correntemente adottato, test». (dall’Enciclopedia Treccani)

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William Denton

Elizabeth aveva fatto quella descrizione perché il marito William Denton, geologo, voleva verificare quanto era stato riscontrato da Joseph Rodes Buchanan, medico e suo suocero. Questi, un giorno, parlando «con il vescovo Polk, suo cliente ed amico, rimase impressionato dal fatto che questi sentiva un curioso e disgustoso sapore in bocca allorquando veniva a contatto, senza naturalmente esserne a conoscenza, con del rame o con degli oggetti che lo contenessero. Persuaso che in fondo a tale idiosincrasia si potesse rinvenire qualcosa di psicologicamente interessante, volle approfondire la cosa». Poiché aveva una cattedra presso l’Eclectic Medical Institute di Cincinnati, con l’aiuto dei suoi studenti poté approntare delle prove in tal senso. Diede loro delle sostanze medicinali racchiuse in involucri in modo che non se ne conoscesse il contenuto e li pregò di riferire le loro impressioni. Alla fine di una delle esperienze, durante la quale aveva fornito sostanze emetiche e purgative, essi così testimoniarono «Sotto suggerimento del prof. Buchanan abbiamo svolto l’esperimento di tenere in mano, per un breve lasso di tempo (di solito dai cinque ai venti minuti) vari medicinali, avvolti nella carta, così da rimanere a noi ignoti, tranne che per i loro effetti; e siamo convinti che in questi esperimenti si sono prodotti in noi degli effetti assai simili a quelli che si sarebbero presentati per azione della stessa sostanza somministrata con i metodi usuali».

Buchanan non si limitò a utilizzare medicinali, ma si servì di altro materiale, come lettere o oggetti contenuti in buste chiuse (questo modo di operare è definito criptestesia), ed effettuò prove anche con altre persone. In particolare sperimentò con un certo Charles Inman che era in grado di descrivere il carattere di una persona, dopo averle toccato la testa per un momento.

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Joseph Rodes Buchanan

Un giorno il medico gli diede quattro buste contenenti lettere di altrettante persone, di carattere fortemente deciso e particolare. Gliele diede una per volta e gli chiese di riferirgli le impressioni che ne ricavava. Le sue dichiarazioni «superarono le mie aspettative. Egli entrò nello spirito di ogni carattere in modo così famigliare come se fosse stato in contatto con l’individuo, e descrisse non solo la sua intelligenza e le sue intenzioni, ma anche il suo aspetto e la sua costituzione fisica». I risultati ottenuti lo incoraggiarono a proseguire e a ideare altre prove, i cui resoconti pubblicò in alcuni fascicoli del Journal of Man e nel 1885 raccolse in volume, quando ormai il termine psicometria era noto.

William Denton, che conosceva bene il lavoro di Buchanan, ideò e realizzò delle prove con la collaborazione della moglie, che si rivelò un buon soggetto di studio. Utilizzò, fra gli altri anche oggetti di cui poteva disporre facilmente, come la pietra sopracitata o un frammento di smalto di un dente di mastodonte, un animale preistorico. Questo era stato tagliato in modo che non si potesse capire cosa fosse ed Elizabeth, come nel caso del sasso, si immedesimò in esso, affermando di avere «l’impressione che si tratti di una reliquia di qualche animale gigante, probabilmente una scheggia di dente» e di sentirsi «un autentico animale mostruoso, con gambe poderose, testa impacciata nei movimenti e corpo colossale». Quindi descrisse l’ambiente in cui aveva vissuto e le sensazioni che provava nel muoversi in esso. Come Buchanan anche William Denton riportò le sue esperienze in un libro, ed entrambi i volumi sono dei classici della letteratura paranormale.

Gustav Pagenstecher e Maria Reyes de Zierold

Colpito dal lavoro di Denton, nei primi decenni del 1900 Gustav Pagenstecher, un medico tedesco che esercitava a Città del Messico, intraprese una serie di esperimenti di psicometria con la collaborazione di una sensitiva di nome Maria Reyes. Durante una delle prove il medico le diede un coltello di ossidiana e lei descrisse perfettamente l’uso che se ne faceva durante i sacrifici umani secondo un antico rituale messicano.

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Gustav Pagenstecher

In un’altra occasione, dopo che il medico le consegnò un pezzo di un elefante di porcellana fatto in Cina, vide che «qualcosa che si muove qua e là, ma non posso descrivere cosa vedo in considerazione del fatto di essere quasi al buio. [Dopo un po’ riprese] Ora comincio a vedere meglio. Vedo persone con cappelli di paglia a punta. Dietro le loro teste noto qualcosa di scuro come capelli raccolti a trecce. Hanno la parte superiore del corpo scoperta e indossano pantaloni da lavoro. Ai piedi hanno scarpe in legno con due tacchi, uno davanti e uno dietro, e che sono legate ai piedi con stringhe in pelle che si incrociano. Devono essere un centinaio di uomini che lavorano- Alcuni di loro sono impegnati in un lungo tavolo, altri vanno e vengono dal tavolo a una larga fornace, il cui fuoco è mantenuto vivo con grandi barre di ferro.
È notte e io vedo una serie di piccole lampade che pendono dal soffitto che danno una luce molto fioca.
Questi uomini sono senza dubbio cinesi
».

L’oggetto, donato dall’imperatore cinese al rappresentante diplomatico messicano in Cina, era composto di più pezzi ed era un prodotto delle fabbriche di porcellana cinese imperiale.

Qualche giorno dopo quest’esperimento, un altro pezzo fu sottoposto all’attenzione di Maria, che descrisse la fabbrica, gli uomini, il lavoro che svolgevano e gli oggetti che uscivano dalla fornace, dichiarando alla fine che si trovava in una fabbrica di porcellana.

Cosa è la psicometria

Come per tutte le capacità extrasensoriali, anche per la psicometria e la chiaroveggenza non è stata data una spiegazione soddisfacente, ma sono state avanzate numerose ipotesi. Purtroppo l’elusività dei fenomeni paranormali in genere non permette agli studiosi di avere una comprensione certa di essi, così che secondo qualcuno potrebbe non valere la pena di indagarli. Io mi auguro invece che, nonostante siano un esiguo numero coloro che si interessano alle sperimentazioni, tra i giovani che si affacciano in questo mondo ci sia chi possa portare un contributo, anche se piccolo, alla loro comprensione.

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Eder Lorenzi e la psicometria

Per approfondire

Carlos Alvarado: "On the use of the term parapsychology in 1887"

Cosa è la parapsicologia breve video di Cal Cooper (in inglese)

Biondi Massimo: Pensieri, parole, opere. 3 – Psicometria

Buchanan Joseph Rhodes: Manual of Psychometry: the Dawn of a New Civilization. The New Philosophy and Religion, Holman Brothers, Boston 1885.

Cozzi Giorgio

  • Eder: ritratto di un sensitivo, ed. Seneca (v.)

  • Con gli occhi dell’anima, Golem Libri 2015 (v.)

Denton William and Elizabeth: Nature’s Secrets or Psychometric Researches, Houlston and Wright, London 1863; nell’edizione Americana il titolo era The souls of things: Psychometric Researches and discoveries; nella traduzione italiana: I segreti della natura, ed. SIAD, Milano 1980 o L’anima delle cose, ed. Armenia, Milano 1984.

Pagenstecher Gustav

  • Aussersinnliche Wahrnehmung. Experimentelle Studie über den sogen. Trancezustand, Carl Marhold Verlagsbuchhandlung, Halle a S. 1924, pagg. 109.

  • Hellsehen in Vergangenheit, Gegenwart und Zukunft. Eine parapsychologische Studie, Verlag von Oswald Mutze, Leipzig 1928, pagg. 43

  • Die Geheimnisse der Psychometrie oder Hellsehen in die Vergangenheit (Past Events Seership, Verlag von Oswald Mutze, Leipzig 1928, pagg. 154.

  • I misteri della psicometria (o chiaroveggenza nel passato), Edizioni Europa, Verona 1946, pagg. 230.

  • Percezioni extra-sensoriali, Edizioni Europa, Verona 1946, pagg. 238

  • I misteri della psicometria (o chiaroveggenza nel passato), Fratelli Bocca Editori, Milano 1953, pagg. 230.

  • I misteri della psicometria, Edizioni del Gattopardo, Roma 1971, pagg. 269

  • La chiaroveggenza nel passato, Fratelli Melita Editori, Genova 1988, pagg. 230

  • "Past events seership: a study in psychometry", Proceedings of the American Society for Psychical Research, vol. XVI, part 1, June 1923, pagg. 15-136

Zepponi Franco: Iniziazione alla psicometria, ed. Mediterranee, Roma

Sito di Eder Lorenzi

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About The Author

Magicamente Colibrì

Ho fatto studi classici al liceo e scientifici all’università, perché amo entrambi i mondi. Questa mia formazione è dovuta al fatto che in me convivono bene gli aspetti che caratterizzano l’essere umano, cioè quelli legati al pensiero razionale e a quello non razionale, e che sottintendono, rispettivamente, alla scienza e alla spiritualità. Molti sono i miei interessi e i post del blog lo dimostrano.

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