Karl Skala e la poesia dedicata alla Luce vista nella sua OBE
Karl Skala (1924-2006), poeta austriaco, ebbe un’esperienza fuori dal corpo (OBE) mentre stava combattendo per la sua patria durante la Seconda Guerra Mondiale. Si trovava in una buca insieme ad un caro amico quando, «durante un bombardamento di artiglieria, una granata atterrò vicino a dov’era rintanato, uccidendo il soldato rannicchiato insieme a lui. Lo spostamento d’aria spinse il soldato contro Skala, il quale sapeva che il giovane era stato ucciso dall’esplosione. Mentre il bombardamento continuava, Skala si sentì trasportare con il soldato morto in paradiso, da dove all’improvviso si trovarono a guardare dall’alto il campo di battaglia [e i loro corpi, n.d.r.]. Mentre stringeva a sé l’amico, Skala alzò gli occhi e poté vedere una luce brillante. I due soldati sfrecciarono rapidi verso la luce fino al momento in cui Skala si fermò e ritornò nel suo corpo», riscontrando la perdita parziale dell’udito.
Esperienza condivisa, quella di Skala, ma non unica, perché diversi studiosi, come Raymond Moody e Melvin Morse, hanno raccolto diverse testimonianze in tal senso nel corso delle loro ricerche sui fenomeni in prossimità della morte. Inoltre, data l’attività di Skala come poeta, risulta forse l’unica che abbia ispirato una poesia.
Il poeta iniziò a scrivere nel 1943 durante la campagna di Russia e negli anni successivi al conflitto ebbe numerosi premi per le sue opere. Ricevette il primo riconoscimento per la poesia che descrive la sua esperienza, nella quale ricorda la bellezza della luce vista in quell’occasione e dichiara che «la morte è un risveglio».
Puoi veramente chiamarlo morire?
Nella luce vicina, ma così lontana.
Questa luce che nutre la nostra speranza.
Su in alto, verso la stella
hanno tutti viaggiato nella mente
prima del corpo, la mente, lo spirito
appartenevano alle stelle
lascia splendere questa luce in fondo al tuo cuore,
nei tuoi sogni terreni.
La morte è un risveglio.
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Per approfondire
Il caso di Karl Skala è menzionato da Melvin Morse e Raimond Moody nei seguenti libri:
Moody Raymond A. con Perry Paul Schegge di eternità, ed. Corbaccio, 2011
Morse Melvin con Perry Paul: Visioni di congedo, ed. Sperling & Kupfer, 1997
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Bellissima poesia, e magnifico ricordo, originalissimo, per ricordare il giorno della Memoria della Shoah.
Quel verso finale, la morte è un risveglio, dice tutto.
La morte è una nascita e viceversa, entrambe – nascita e morte, alfa e omega – rinascita!.
Nel fare una ricerca per un altro articolo mi sono imbattuta in questo caso ed allora ho pensato che fosse il modo migliore per celebrare questa ricorrenza. Peccato che ho trovato solo la pagina di Wikipedia che dice chi è l’autore, perché mi sarebbe piaciuto saperne di più. Chissà che prima o poi non trovi qualcosa.