Gustav Pagenstecher e la psicometria



In ambito paranormale, la capacità di immedesimarsi in un oggetto e di raccontarne la storia è definita psicometria o chiaroveggenza nel passato e fu indagata per la prima volta nella prima metà del 1800 da Joseph Rodes Buchanan. Nella prima metà del 1900 Gustav Pagenstecher, medico tedesco che esercitava a Città del Messico e che conosceva il lavoro del medico americano, volle mettere a punto delle prove per indagare sulla psicometria e verificarla. A tale scopo sottopose a Maria Reyes de Zierold, una sensitiva messicana, diversi oggetti – la cui provenienza era sempre sconosciuta alla donna e talvolta anche al medico – in modo che descrivesse ciò che vedeva e sentiva al loro contatto.

Il coltello di ossidiana

Pagenstecher

Codex Magliabechiano – rappresentazione azteca di un sacrificio umano


Ecco cosa disse Maria quando Pagenstecher le diede un coltello di ossidiana che gli era stato dato da un certo dr. Wittich che l’aveva avuto da un museo locale.

Vedo un gruppo numeroso di indiani messicani che corrono qua e là in grande eccitazione; c’erano almeno un centinaio di loro. Apparentemente si sta svolgendo una festa. Quattro indiani trascinano un uomo che sta disperatamente resistendo, tanto che alla fine lo sollevano per portarlo in un certo luogo.
Ora vedo una grossa pietra rotonda grigio-nera di circa 1 m di diametro e alto 2 metri. Essi gettano la vittima sulla pietra e un capo indiano alto e robusto si mette al suo fianco.
[A questo punto inavvertitamente distrassi l’attenzione della medium dalla scena connessa con la pietra del sacrificio per chiederle se fosse in grado di vedere qualcuno che si potesse ritenere un sommo sacerdote? Per rispondere a questa domanda distolse lo sguardo dalla pietra e fece la seguente descrizione]
Vedo arrivare un indiano dall’aspetto fiero che indossa un sontuoso mantello di piume e una tiara d’oro sulla testa. Ha un aspetto crudele con il mento evidenziato da una barba ed è estremamente arrogante. Cammina con passo misurato verso la pietra. Ora la raggiunge. Cielo! Cos’è quello? L’ha ucciso! Vedo il sangue che scorre a fiotti nei solchi della terribile pietra. Il primo indiano alto che ho visto sollevare la mano sinistra e tiene qualcosa in alto da cui gocciola sangue. Oh, Dio! È il cuore dell’uomo che ha appena ucciso.
Immediatamente il coltello di ossidiana fu lasciato andare e la medium cominciò a tremare dal terrore

Qui con indiano si intende un nativo messicano, appartenente ad una delle tante popolazioni che vissero nel Messico, alcune delle quali, come l’azteca, praticavano sacrifici umani.

Pagenstecher

Maria Reyes de Zierold

Il campo di battaglia

Un oggetto più anonimo fu invece dato a Maria in un’altra circostanza. Si trattava di una cordicella che sosteneva la piastrina di riconoscimento di un militare e che veniva messa intorno al collo, ma senza questa. Né Maria né Pagenstecher al momento della prova erano a conoscenza del suo uso. Ecco cosa Maria vide e provò

È un freddo molto intenso ed è una giornata nebbiosa. Sento il risuonare di trombe, spari di fucili, il toctoc delle mitragliatrici e il rimbombo (rumoreggiare) dei cannoni.
Sono su un campo di battaglia; si sente l’odore di povere da sparo.
Di fronte a me vedo un uomo alto, in piedi, che indossa un grande cappotto grigio, che gli arriva ai piedi. Dietro a lui vedo altri tre uomini altrettanto in piedi. Parlano tedesco, o meglio, urlano. Di fronte a loro a giacente sulla neve, dietro un terrapieno, vedo una linea di soldati mantenere un continuo fuoco di fucili. Circa cinque metri dietro la linea di fuoco ci sono due gruppi di uomini indubbiamente per essere visti, uno consistente di cinque-sei uomini, e altro di circa dodici-quindici uomini. Abbastanza all’improvviso vedo attraversare l’aria e muoversi con grande rapidità una grande palla rossa di fuoco (come una luna) che si abbatte sui quindici uomini, riducendoli a pezzi. Braccia, gambe, teste, pezzi di uniformi volano nell’aria. Odo l’urlo spaventoso dei feriti e il pietoso gemito dei morenti. Questa è una visione terribile.

A questo punto la sensitiva fu presa da convulsioni e il medico tedesco interruppe la prova.

Pagenstecher

Gustav Pagenstecher

Il soldato cui apparteneva la cordicella, il sergente Ferdinand Saenger, così testimoniò:

  1. Gli eventi riferiti nella visione ebbero luogo (a) d’inverno (a metà febbraio), (b) quando il freddo era molto intenso e (c) c’era neve sul terreno, (d) durante una giornata nebbiosa.

  2. Stava infuriando una battaglia; cannoni, mitragliatrici e fucili erano in azione.

  3. La lingua dei soldati era il tedesco.

  4. L’ufficiale in comando era alto, avvolto in un largo mantello grigio.

  5. Che una linea di soldati stava facendo fuoco da dietro un muro di terra.

  6. Che dietro il fuoco c’erano due piccoli edifici, uno dove gli ufficiali vivevano e l’altro dove era stazionata una compagnia di macchine.

  7. Che una bomba di fuoco esplose proprio in mezzo alla piccola "baracca" dove erano situate le mitragliatrici, riducendo ogni cosa a pezzi e appiccando il fuoco al casotto, che era pieno di paglia.

  8. Mentre la medium non aveva visualizzato gli edifici, aveva invece un approssimato grado dei rispettivi numeri degli uomini nei due gruppi, e aveva dichiarato che quello più numeroso era stato colpito dalla bomba di fuoco.

La visione di scene pertinenti all’oggetto da esaminare è molto comune, come se il sensitivo si trovasse sul posto e vedesse scorrere le immagini davanti a sé, talvolta con un coinvolgimento non solo emotivo, come nel primo caso, ma anche sensoriale, come nel secondo. In quest’ultimo infatti i sensi coinvolti sono tre: vista, udito e olfatto. Un riferimento al gusto lo si ebbe, per esempio, quando Elizabeth Denton, che aveva doti di sensitiva, descrisse l’ambiente in cui viveva il mastodonte quando il marito William Denton le diede un pezzo di dente di quell’animale preistorico. In quel caso la donna riferì quale sapore avessero le foglie della pianta di cui l’animale era solito cibarsi, come se si fosse immedesimata in lui e quindi vivesse la scena in prima persona.

Entrambe le descrizioni qui riportate furono pubblicate da Gustav Pagenstecher, insieme alle prove a cui fu sottoposta Maria, dapprima nei Proceedings of the American Society for Psychical Research e quindi in un volume.

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Per approfondire

Biondi Massimo: Pensieri, parole, opere. 3 – Psicometria

Buchanan Joseph Rhodes: Manual of Psychometry: the Dawn of a New Civilization. The New Philosophy and Religion, Holman Brothers, Boston 1885.

Cozzi Giorgio

  • Eder: ritratto di un sensitivo, ed. Seneca (v.)
  • Con gli occhi dell’anima, Golem Libri 2015 (v.)

Denton William and Elizabeth: Nature’s Secrets or Psychometric Researches, Houlston and Wright, London 1863; nell’edizione Americana il titolo era The souls of things: Psychometric Researches and discoveries; nella traduzione italiana: I segreti della natura, ed. SIAD, Milano 1980 o L’anima delle cose, ed. Armenia, Milano 1984.

Pagenstecher Gustav

  • Aussersinnliche Wahrnehmung. Experimentelle Studie über den sogen. Trancezustand, Carl Marhold Verlagsbuchhandlung, Halle a S. 1924, pagg. 109.

  • Hellsehen in Vergangenheit, Gegenwart und Zukunft. Eine parapsychologische Studie, Verlag von Oswald Mutze, Leipzig 1928, pagg. 43

  • Die Geheimnisse der Psychometrie oder Hellsehen in die Vergangenheit (Past Events Seership, Verlag von Oswald Mutze, Leipzig 1928, pagg. 154.

  • I misteri della psicometria (o chiaroveggenza nel passato), Edizioni Europa, Verona 1946, pagg. 230.

  • Percezioni extra-sensoriali, Edizioni Europa, Verona 1946, pagg. 238

  • I misteri della psicometria (o chiaroveggenza nel passato), Fratelli Bocca Editori, Milano 1953, pagg. 230.

  • I misteri della psicometria, Edizioni del Gattopardo, Roma 1971, pagg. 269

  • La chiaroveggenza nel passato, Fratelli Melita Editori, Genova 1988, pagg. 230

  • "Past events seership: a study in psychometry", Proceedings of the American Society for Psychical Research, vol. XVI, part 1, June 1923, pagg. 15-136

Zepponi Franco: Iniziazione alla psicometria, ed. Mediterranee, Roma

Sito di Eder Lorenzi

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Magicamente Colibrì

Ho fatto studi classici al liceo e scientifici all’università, perché amo entrambi i mondi. Questa mia formazione è dovuta al fatto che in me convivono bene gli aspetti che caratterizzano l’essere umano, cioè quelli legati al pensiero razionale e a quello non razionale, e che sottintendono, rispettivamente, alla scienza e alla spiritualità. Molti sono i miei interessi e i post del blog lo dimostrano.

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