Fabiano Braccini e la sua poesia
Dopo aver presentato un pittore, oggi voglio far conoscere Fabiano Braccini, un poeta, che così si aggiunge a quelli già citati in queste pagine. Infatti Magicamente Colibrì fin dalla sua creazione ha riservato un posto alla poesia.
Fabiano Braccini non è uno sconosciuto nella pubblicistica italiana ed ha raggiunto una certa notorietà con le sue opere e le sue attività, a cui può dedicarsi con più libertà dopo una lunga attività lavorativa.
Nella sua poesia c’è un’appassionata introspezione autobiografica, un dolcissimo tumulto di ricordi familiari e delle terre che ha amato e ama – la natia Toscana ai margini della Valdinievole e la sua Milano di adozione che da oltre cinquanta anni lo ha visto crescere nel mondo degli affetti più intimi e affermarsi in una professione di altissima responsabilità – con «un lirismo dal passo felpato e dalla connotazione fortemente evocativa che cattura il lettore regalandogli palpiti di intensa emozionalità e momenti di profonda riflessione», come afferma Giusy C. Panico della Pegasus Edizioni.
Ho scelto, nella sua vasta produzione, quattro composizioni che a parere mio riflettono compiutamente la poetica dell’autore: una dedicata al nipotino, una alla tristezza di una serata passata senza più accanto l’adorata moglie, poi un ricordo della madre ed infine un’accorata testimonianza d’amore verso la città che lo ha adottato. In questo articolo riporto le prime due.
Quel tesoro nascosto
A te, nipote mio da poco nato,
racconterò l’arcana meraviglia
delle stelle lucenti di stupore
nelle serate uggiose degli inverni:
di quando mi perdevo ad ascoltare
il suono lamentoso d’un violino
che provando e riprovando paziente
sempre nuove armonie,
inventava insieme al vento melodie
struggenti come ogni addio d’amore.
Ti dirò dell’abbaino sul tetto
dal quale mi si apriva un vasto mondo
con le giungle misteriose di Kipling,
le tigri minacciose di Salgàri
e i profondi mari blu di Verne
Da lassù – con le ali della fantasia –
mi pareva perfino di toccare
le lunghe penne bianche, rosse e nere,
dei superbi indiani Apache o dei Sioux
e cavalcare, libero, con loro.
Poco a poco ti mostrerò i regali
che il mio “Babbonatale personale”
m’ha lasciato per anni, di nascosto,
sotto la cappa del vecchio camino:
poveri, ma avvolti in carta d’argento
per far brillare la gioia
nei miei occhi sorpresi di bambino.
E i tremuli lumini colorati
accesi nelle notti a capodanno
per tracciare un sentiero al mio futuro!
Ti parlerò anche dell’inebriante,
dolce profumo delle primavere
che respiravo a pieni polmoni,
dei cieli solcati da mille voli,
dell’ondeggiare delle spighe bionde.
Sono oramai valori fuori corso:
ma vorrei che quel prezioso tesoro
della mia incantata fanciullezza,
quantomeno aggiungesse
un grammo di bellezza alla tua vita.
Amara è la notte
Ceno da solo stasera:
invisibili compagni
i miei dubbi,
i miei malinconici
pensieri,
i miei tardivi pentimenti.
Avvicino alle labbra
il tovagliolo,
poso uno sguardo mesto
sul limite del vino
già in fondo alla bottiglia
e sul bicchiere vuoto.
Distrattamente
giro e rigiro la forchetta
tentando inutilmente
una qualche simmetria,
una fioca speranza
che ormai non ha più senso.
D’un tratto
– amara, cupa, dolente –
mi piove addosso la notte:
e sarà
maledettamente lunga,
da sembrarmi infinita.
L’autore
Fabiano Braccini, nato in Toscana a Pistoia, da tempo vive e opera a Milano, ove ha formato la propria famiglia e ha raggiunto nel lavoro significative affermazioni.
Cavaliere della Repubblica, membro di Accademie, Enti e Circoli letterari e sociali in tutta Italia. Quale operatore culturale è presidente e giudice in diverse giurie, tiene conferenze e corsi di poesia e musica d’autore; è il referente per la Lombardia di club e cenacoli di altre regioni, è creatore, organizzatore e regista di eventi e spettacoli. Redige prefazioni ed appare con note redazionali, recensioni e commenti su giornali e magazine.
Presente negli Albi dei poeti italiani e in svariate antologie e riviste del settore, le sue composizioni hanno conseguito innumerevoli premi e attestati in qualificati concorsi e manifestazioni.
È autore del dramma teatrale Ombre di tormentosa memoria, opera poetica in ricordo della Shoah e di tutte le vittime di persecuzioni, rappresentata ovunque con grande successo.
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