Claudia Ferrante e una seduta al Cerchio Firenze 77



L’incontro con Roberto Setti e le sue Guide

Nel corso degli ultimi quarant’anni della sua vita Claudia Ferrante ha incontrato molte persone, alcune delle quali sono state importanti per lei. Una di queste è stata Roberto Setti, il medium del Cerchio Firenze 77.

Di lui e dei messaggi spirituali ricevuti attraverso la sua medianità Claudia era venuta a conoscenza dopo aver conosciuto nel 1978 Silvio Ravaldini e Clara e Riccardo Cesanelli. Alla fine degli anni ’80 il nome di Roberto non era di pubblico dominio, mentre era ben noto a chi lo frequentava e partecipava alle sedute del Cerchio.

Claudia era desiderosa di conoscere Roberto e di partecipare ad almeno una seduta del gruppo. L’occasione di incontrare Roberto fu una delle riunioni pubbliche organizzate a Firenze per ascoltare e commentare gli insegnamenti pervenuti attraverso la sua medianità. In quella sede gli si avvicinò e si presentò: fu subito colpita dalla sua gentilezza e dalla sua disponibilità ad ascoltare chiunque lo avvicinasse, senza alcun atteggiamento di superiorità, come talvolta accade con chi ha determinate doti. Era il 1980, ma fu soltanto alcuni anni dopo che Claudia fu chiamata a partecipare a una seduta in casa di Roberto.

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Era l’8 gennaio 1983. Saremmo dovute andare insieme, ma proprio in quel periodo ebbi l’influenza, perciò la mamma partì per Firenze insieme a Liliana, una cara amica, per partecipare ad un incontro pubblico e poi alla seduta.

Oggi in occasione del 32mo anniversario della morte di Roberto, avvenuta il 29 febbraio 1984, riporto integralmente la testimonianza che Claudia scrisse un anno dopo per ricordare quella prima seduta e dalla quale traspare la stima e l’affetto che per lui provava, non solo per le sue qualità di medium ma anche per quelle di uomo.

Nel brano [Nota 1] si parla di un amico, Domenico, che in quell’occasione ricevette l’apporto creato da Michel, la guida fisica del Cerchio. Anche Domenico partecipava per la prima volta a una seduta e come noi frequentava le riunioni pubbliche da pochi anni, durante una delle quali ci eravamo conosciuti.

Quello con Roberto è stato per me un incontro molto importante, che ha inciso profondamente nella mia vita.
Ho conosciuto Roberto quattro anni fa; dopo aver sentito tanto parlare del Cerchio Firenze 77 e aver letto i libri delle lezioni dei Maestri, desideravo potermi mettere in contatto con lui. E l’occasione era venuta andando ad una delle riunioni pubbliche mensili con mia figlia.
A Roberto ho voluto subito bene, con naturalezza, per quel qualcosa di mistico che emanava da lui e che entrava direttamente nell’anima.
A volte, quando mi recavo a Firenze, lo andavo a trovare a casa sua, ed era bello, distensivo. parlare di tante cose, sentire sempre la sua voce gentile che metteva l’ospite a proprio agio.
Per me era un fratello col quale poter confidarmi e venivo via ogni volta più serena, più contenta e sicura.
Alle riunioni pubbliche non volevo mai mancare, erano importanti per me; si ascoltavano le lezioni dei Maestri, le si commentavano, si avevano spiegazioni e scambi di opinioni con le persone presenti, che erano sempre numerosissime. Di quante di esse, in seguito, sono diventata amica!

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L’anno scorso Roberto ha invitato me ed altri amici di Bologna ad una seduta serale. Ero felice, emozionata e ho considerato questo invito un gran privilegio.
Fu la sera dell’8 gennaio 1983. Dire con le parole che cosa ho provato non è affatto facile. Forse possono darne un’idea, se pur sempre piccola, la gioia nel senso più completo e la gratitudine immensa verso i Maestri e verso il caro Roberto.
Quando i partecipanti, seduti intorno al medium, si presero per mano per formare la catena, io ero proprio di fronte a lui, mentre ai lati c’erano Domenico e Liliana.
Spenta la luce, Roberto andò in trance. Poco dopo, fece sentire la sua voce amichevole François, che salutò tutti molto affettuosamente e invitò gli amici a fare domande. Molti aderirono all’invito, conversarono con lui, esposero i loro problemi e le risposte erano sempre esaurienti. Io ascoltavo molto interessata. C’era un’atmosfera strana, quasi impalpabile, tutti eravamo attentissimi.
Successivamente, rivolsi io una domanda a François, chiedendo un incoraggiamento e mi rispose bonariamente, facendomi capire che mi conosceva già bene. Non me ne stupii. Quante volte l’ho chiamato mentalmente e gli ho mandato i miei pensieri!
Al suo saluto di commiato, quindi, nel silenzio generale, e dopo qualche istante di attesa, si presentò Michel, la Guida fisica di Roberto.

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Nel buio apparvero due mani luminose, fosforescenti, si muovevano velocissime e lavoravano "qualcosa": si stava formando un apporto.
Ebbi, in quegli attimi, come un’inspiegabile intuizione, mi volsi verso Domenico e sottovoce gli dissi, sicura: «È per te». Lui non mi badò: era molto intento al prodigio che si stava compiendo. Ma, subito dopo, Michel chiamò proprio lui porgendogli qualcosa. In quel momento anche le mani di Domenico si illuminarono e ricevettero l’oggetto donato.
Non riuscivo a staccare gli occhi da tutta quella luce.
Ad un tratto sentii una voce bassa, quella di Michel, che chiamò: «Claudia, vieni qui». Sbalordita e commossa, risposi a quella voce porgendo le mie mani a quelle dell’Entità protese verso di me. Esse mi accarezzarono ripetutamente e istantaneamente diventarono quattro le mani avvolte di luce e di fosforescenza. Poi mi sentii toccare la fronte, fare un segno di croce, una carezza sui capelli, mentre ero inginocchiata per terra, e fui tutta inondata di calore, forza, benessere; sentivo fluire in tutta la mia persona delle energie benefiche e rimanevo attonita, in umile silenzio a ricevere quel prezioso dono spirituale.
Ritornò di nuovo il buio, Michel lasciò il posto ad altre Entità.

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Riandando col pensiero a quella seduta, ricordo ancora che si presentarono pure Dali e Alan, i quali hanno salutato chi per la prima volta assisteva a quella riunione e poi conversato con tutti i presenti.
Si manifestò anche l’Entità della piccola Lilli, il cui intervento attenuò in parte l’emozione generale che si era creata, specialmente dopo la manifestazione della Guida fisica. Lilli, con la sua vivacità di bimba e con i suoi gridolini scherzosi, accarezzò un po’ tutti noi.
Prima di recarmi a casa di Roberto (pensando ad una sua eventuale apparizione in seduta), avevo nascosto nella manica sinistra, all’altezza del gomito, un marron glacé, poiché mi era stato detto tempo addietro che Lilli li gradiva da incarnata e che a volte, quando si manifestava, li cercava e le venivano dati. Così, quando l’ho invitata a prendere “qualcosa” che le avevo portato, sentii subito una mano velocissima infilarsi nel mio braccio e far sparire il piccolo dolce nascosto. Sono stata anche ringraziata! [Nota 2]
Questa è stata la mia prima esperienza diretta con alcune delle Entità di Roberto. Ed è stata veramente bellissima; ma ricordo che mi ci volle, dopo, qualche minuto per ritrovare me stessa. Durante ciò che era avvenuto non avevo capito il significato di quello che avevo avuto; ma più tardi, meditando e ricordando, mi convinsi che quanto mi era stato dato era un segno molto importante e significativo, tanto che ringrazio spesso anche oggi Michel e Roberto per quei momenti cosi indimenticabili, così intensamente vissuti. Da quella sera dell’8 gennaio 1983 mi sentii molto cambiata per quell’avvenimento che mi aveva in modo così tangibile avvicinata ai Maestri del Cerchio.

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Un anno dopo, cioè il 7 gennaio 1984, ho avuto il secondo invito a partecipare ad una seduta. Ero più preparata a quell’incontro, ma sempre ugualmente emozionata e felice. Riascoltai nuovamente le Voci dei Maestri, la Voce di François. Quest’ultimo, ad un certo punto, dopo aver risposto alle domande di alcuni fra i presenti, mi ha improvvisamente chiamata, quasi per incitare anche me a parlare. Naturalmente non me l’aspettavo e la sorpresa e l’emozione me l’hanno, in quel momento, impedito. Comunque, fattomi coraggio, ho chiesto a François se il sogno fatto mesi prima e nel quale lui ed io ci eravamo così veridicamente incontrati, era realtà. La sua risposta fu affermativa, con mia grande gioia.
Che dire ancora a questo punto? Posso senz’altro affermare che questi incontri con i Maestri, ascoltare il loro dire, le affettuose e fraterne esortazioni Loro e di François (che sento particolarmente vicino), è stato ed è un aprire nuovi orizzonti per poter scoprire a poco a poco chi veramente noi siamo e cercare di conoscere, almeno in parte, l’essenza, il vero scopo e il perché della Vita, dell’esistere.

Nota 1 – Il ricordo di Claudia è stato inserito nel capitolo "Ricordi e testimonianze" del libro del Cerchio Firenze 77 Oltre il silenzio (ed. Mediterranee).

Nota 2 – Nessuno dei presenti sapeva che nella sua manica ci fosse il marron glacé.

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Magicamente Colibrì

Ho fatto studi classici al liceo e scientifici all’università, perché amo entrambi i mondi. Questa mia formazione è dovuta al fatto che in me convivono bene gli aspetti che caratterizzano l’essere umano, cioè quelli legati al pensiero razionale e a quello non razionale, e che sottintendono, rispettivamente, alla scienza e alla spiritualità. Molti sono i miei interessi e i post del blog lo dimostrano.

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