La malattia e la fede
Gioia Turoldo Malnis (1950-1993,) donna forte e profondamente spirituale, ha avuto una vita molto sofferta a causa di una malattia che l’ha portata all’immobilità. Nonostante ciò, è stata in grado di scrivere, prima, e di comunicare in qualche modo dopo aver perso l’uso della parola, i suoi pensieri in diverse poesie, la maggior parte delle quali riguarda la sua condizione. In alcune traspare il suo dolore, in altre invece, la convinzione che con la morte non tutto finisce, in altre ancora è espresso l’amore per il suo compagno di una vita.
In questa poesia Gioia in poche parole afferma con serenità di affidarsi ormai a Dio e non più alla scienza medica. E, nonostante Dio non le risponda, dice «non mi ribello» al destino riservatole.
E non mi ribello
Non più la mia vita
affidata ai chirurghi,
non più affidata
alla scienza dell’uomo,
ma soltanto a Te,
che non mi rispondi.
Eppure una grande
serenità mi pervade,
ne sono stupita io stessa
di questa mia fede.
Tu dai e Tu togli,
e non mi ribello,
poiché solo Tu
sei il Padrone
di questa esistenza,
poiché solo Tu
sei il Giusto.
Da: …E non mi ribello, Edizioni di Vanni Scheiwiller, Milano
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