Psicometria o chiaroveggenza nel passato e preistoria



L’autobiografia di un macigno

Che confusione in questo oggetto! Non so come interpretarla. Sento come se fossi eruttato da un vulcano; c’è acqua e fango, e ogni cosa è nel caos. Ci sono grossi pezzi di roccia accanto a me, alcuni più larghi di quanto io mi senta essere, sebbene io sia di grandi dimensioni…

questo è l’inizio della visione che Elizabeth Foote Denton ebbe quando il marito le diede una scheggia ricavata da una pietra raccolta in un monticello di ghiaia a Jaynesville (Wisconsin). William Denton, geologo, aveva ideato questa prova insieme ad altre per verificare che dagli oggetti si poteva trasmettere qualcosa della loro storia e quella di eventuali persone che ne erano venute a contatto. Questo interesse per saggiare la capacità di raccontare la storia degli oggetti, cioè la psicometria, era nato seguendo gli esperimenti effettuati in tal senso da Joseph Rodes Buchanan.

preistoria

Il racconto, ambientato nella preistoria, così prosegue

Questa è la sensazione più strana che abbia mai avuto. Io sono trascinato in un torrente d’acqua, fango e rocce, che non viene spinto subito fuori, ma con sbuffi alternati, e con movimenti vorticosi.
Ora sono stato depositato. Ma posso udire che [il vulcano] sta ancora sbuffando e ad ogni emissione l’acqua irrompe fuori, tanto che sembra che vomiti. Ora un torrente d’acqua impetuoso mi spazza via e sto di nuovo rotolando. Che furia c’è qui! Io non vado giù. Un altro ribollio e io sono gettato lontano. Posso vedere che trabocca ma non lo percepisco. Non vedo fuoco intorno a lui, sebbene ci sia vapore e, credo, gas.
Ora sono lungo un fianco di una montagna e mi sento intorpidito. Posso udire il suono dell’eruzione e avverto il sollevamento del terreno. Qui sto per un lungo periodo.

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Infine cado in una profonda cavità, molto accidentata e irregolare. È buio. Percepisco l’influsso dell’acqua nelle vicinanze. Come potrò uscire mai di qua? Sono circondato da tutti i lati.
L’acqua si è infranta con grande potenza e mi sta roteando intorno. Sto muovendomi progressivamente poco a poco per lungo tempo. (Devo procedere in fretta [nel racconto], perché è un periodo di tempo molto ampio). Ora sono in una specie di gradino, dove l’acqua corrente mi afferra in un vortice costante.
Finalmente vedo la luce del giorno. C’è una lunga piattaforma che si inclina nell’acqua; sono ributtato su di essa e l’acqua si è ritirata. È una gran quantità d’acqua, più larga e ampia di un fiume; sembra un lago, e ha onde di dimensioni considerevoli.
L’acqua risale; mi circonda e sono riportato indietro. Ora è tutto buio. Sono trascinato in un buco profondo e ampio. Sono molto al di sotto del terreno e del pelo d’acqua. C’è una forte corrente e sto precipitando verso di lei. Una strana sensazione di passività si impossessa di me, un senso di andare e venire. Mi sembra molto strano. Sento come se fossi più grosso di ora. Comincio a muovermi molto lentamente, scivolo un po’, rotolo un po’, mi fermo, e sbatto contro un lato, uno più dell’altro; non so perché ciò accade.

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Sono fuori di nuovo. Giaccio in un bacino, in un ampio posto aperto. Non sono in fondo al bacino, ma ci sono altre rocce sotto di me. (Come è fredda l’acqua!) Il bacino si sta gradualmente riempiendo di rocce che vi rotolano dentro. È in una latitudine terribilmente fredda. Sono al gelo. [Sta tremando di freddo]
Sento come se ci fosse qualcosa sopra di me accanto all’acqua. Non so cosa sia. [La stanza era molto calda…] È strano che io veda così poco. Sento appena e agisco. Il bacino in cui mi trovo è poco profondo. Ciò che sta sopra di me deve essere ghiaccio, perché attraverso esso posso vedere la luce. Sono anche fissato ad esso. Il legame con il ghiaccio sembra darmi un collegamento con il terreno intorno, così che ora posso vedere intorno per molte miglia. C’è una grande profondità di ghiaccio; guardo attraverso di lui; c’è molto per arrivare alla sua estremitè superiore, e sembra ininterrotto per una grande distanza.

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Che strano! Il ghiaccio si è sciolto e sono in moto ora, viaggiando verso sud-ovest. Vado molto pesantemente, sbattendo qua e là. C’è una sorta di spostamento in avanti della parte superiore che mi sorprende; il ghiaccio non può certo fare questo: sembra che la parte inferiore si muova più lentamente di quella superiore; non è possibile, eppure sembra sia così. Come è freddo! Il rumore che il ghiaccio fa muovendosi è spaventoso per me da sentire; e qui c’è un rumore terribile che stride e risuona.
Sembra come se dovessi fare un lungo tratto, ma è strano come mi muovo lentamente. Non capisco come un corpo solido possa muoversi in questo modo, perché una parte si muove più velocemente dell’altra; eppure sembra tutto solido; è incomprensibile. È una massa piatta e sottile di ghiaccio, estesa per diverse miglia. In questo tracciato quanto devono essere piccoli un albero o una casa!
Pare come se avessimo un tempo rigido, stridente, graffiante e cigolante. Incontra ostacoli e impedimenti, più di quelli che dovrebbero essere prodotti da irregolarità del terreno. Io sono molto indietro perciò non avverto tutto quello con cui la parte frontale deve lottare.

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Ora sembra che la temperatura stia risalendo. Non sento così freddo come prima. È molto più caldo e il calore sembra provenire dal basso. Il ghiaccio si sta sciogliendo, gocciolando e scorrendo. Si scioglie dal basso; non capisco. Non mi sembra di essere in una zona molto a sud per avere questa differenza del clima.
Credo che il ghiaccio mi stia liberando. Sì, è così. La lunghezza del ghiaccio mi sorprende; sembra come una lunga costa di ghiaccio; grandi scogliere risalgono come pareti. Si scioglie, e scivola, velocemente perché si scioglie rapidamente. Ho abbandonato il luogo dove ero, sul terreno, e ora mi muovo sporadicamente. Il fronte del ghiaccio è molte miglia lontano da me e al di sopra la massa va avanti. Sporadicamente vengo ancora spostato, ma il ghiaccio è più veloce a lasciarmi

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A questo punto Denton interruppe la prova, perché vedeva la moglie affaticata. A commento di questo resoconto, riportato nella sua opera sull’argomento, lo studioso affermò che erano stati forniti elementi che corrispondevano alle caratteristiche geologiche delle località in cui il sasso era stato raccolto. Infatti vi si trovavano molti massi erratici lì trasportati e abbandonati dallo scioglimento di antichi ghiacciai. Aggiunse inoltre che dagli strati porosi e ghiaiosi del terreno potrebbero essersi sprigionati vapori di piombo – di cui era impregnato -, provocando così l’innalzamento della temperatura e permettendo lo scioglimento del ghiaccio, spiegando in tal modo la sensazione che aveva avuto Elizabeth di un’alta temperatura.

Ritratto di un mastodonte

In un altro esperimento Denton diede alla moglie un frammento di smalto di un dente di mastodonte, un animale preistorico, tagliato perché non potesse capire cosa fosse. Analogamente al sasso, la donna si immedesimò nell’oggetto e così raccontò:

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La mia impressione è che sia una parte di un animale mostruoso, probabilmente è parte di un dente. Mi sento come se fossi un mostro perfetto, con gambe pesanti, una testa impacciata, e un corpo molto grosso. Vado verso un ruscello poco profondo per bere. Posso con fatica parlare, le mie mascelle sono pesanti. Sento che cammino su quattro gambe.
Che rumore proviene dal bosco! Ho l’impulso a rispondere. Le mie orecchie sono molto larghe e come di cuoio, e posso quasi immaginare di sventolarle sulla faccia come muovo la testa. Ci sono altri miei simili più vecchi di me. Non mi sembra di essere in grado di parlare con queste mascelle pesanti. Sono marrone scuro, come se fossero state conciate. C’è un mio simile più anziano, con zanne larghe, che sembrano molto robuste. Vedo anche diversi giovani; infatti è un intero branco.
Il mio labbro superiore si muove curiosamente; io posso sbatterlo in su. Mi sembra strana la sua fattura.
C’è una pianta che cresce al di sopra della mia testa; sottile come il mio polso, molto succosa, dolce e tenera; il gusto sembra quello del grano verde, ma più dolce. (Questo sarebbe il gusto per un essere umano?) Oh, no [con una smorfia di disgusto] nauseabondo e sgradevole.

Denton anche in questo caso commentò dicendo che tutto corrispondeva a quello che si sapeva di quell’animale, dell’ambiente e del periodo in cui aveva vissuto.

Questi sono solo due esempi, ma fanno ben vedere come l’immedesimazione del sensitivo nell’oggetto sia tale da coinvolgere più di un senso. Nel caso del dente Elizabeth avverte un sapore dal punto di vista dell’animale, ma quando il marito le chiede se sarebbe lo stesso per l’uomo, lei risponde disgustata. Questo cambio di prospettiva è abbastanza comune in psicometria, tuttavia è sempre interessante e curioso quando si presenta. Il coinvolgimento di altri sensi oltre la vista è molto comune; qui abbiamo vista, udito e gusto, mentre in un caso studiato da Gustav Pagenstecher oltre ai primi due si ebbe l’odorato. La sensitiva, infatti, avvertì l’odore di polvere da sparo nella scena che stava descrivendo.

Entrambe le descrizioni qui riportate sono tratte dal libro in cui il ricercatore americano parlò dei suoi esperimenti: Denton William and Elizabeth: Nature’s Secrets or Psychometric Researches, Houlston and Wright, London 1863. nell’edizione Americana il titolo era The souls of things: Psychometric Researches and discoveries; nella traduzione italiana: I segreti della natura, ed. SIAD, Milano 1980 o L’anima delle cose, ed. Armenia, Milano 1984.

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Eder Lorenzi e la psicometria

Per approfondire

Carlos Alvarado: "On the use of the term parapsychology in 1887"

Cosa è la parapsicologia breve video di Cal Cooper (in inglese)

Biondi Massimo: Pensieri, parole, opere. 3 – Psicometria

Buchanan Joseph Rhodes: Manual of Psychometry: the Dawn of a New Civilization. The New Philosophy and Religion, Holman Brothers, Boston 1885.

Cozzi Giorgio

  • Eder: ritratto di un sensitivo, ed. Seneca (v.)

  • Con gli occhi dell’anima, Golem Libri 2015 (v.)

Denton William and Elizabeth: Nature’s Secrets or Psychometric Researches, Houlston and Wright, London 1863; nell’edizione Americana il titolo era The souls of things: Psychometric Researches and discoveries; nella traduzione italiana: I segreti della natura, ed. SIAD, Milano 1980 o L’anima delle cose, ed. Armenia, Milano 1984.

Pagenstecher Gustav

  • Aussersinnliche Wahrnehmung. Experimentelle Studie über den sogen. Trancezustand, Carl Marhold Verlagsbuchhandlung, Halle a S. 1924, pagg. 109.

  • Hellsehen in Vergangenheit, Gegenwart und Zukunft. Eine parapsychologische Studie, Verlag von Oswald Mutze, Leipzig 1928, pagg. 43

  • Die Geheimnisse der Psychometrie oder Hellsehen in die Vergangenheit (Past Events Seership, Verlag von Oswald Mutze, Leipzig 1928, pagg. 154.

  • I misteri della psicometria (o chiaroveggenza nel passato), Edizioni Europa, Verona 1946, pagg. 230.

  • Percezioni extra-sensoriali, Edizioni Europa, Verona 1946, pagg. 238

  • I misteri della psicometria (o chiaroveggenza nel passato), Fratelli Bocca Editori, Milano 1953, pagg. 230.

  • I misteri della psicometria, Edizioni del Gattopardo, Roma 1971, pagg. 269

  • La chiaroveggenza nel passato, Fratelli Melita Editori, Genova 1988, pagg. 230

  • "Past events seership: a study in psychometry", Proceedings of the American Society for Psychical Research, vol. XVI, part 1, June 1923, pagg. 15-136

Zepponi Franco: Iniziazione alla psicometria, ed. Mediterranee, Roma

Sito di Eder Lorenzi

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About The Author

Magicamente Colibrì

Ho fatto studi classici al liceo e scientifici all’università, perché amo entrambi i mondi. Questa mia formazione è dovuta al fatto che in me convivono bene gli aspetti che caratterizzano l’essere umano, cioè quelli legati al pensiero razionale e a quello non razionale, e che sottintendono, rispettivamente, alla scienza e alla spiritualità. Molti sono i miei interessi e i post del blog lo dimostrano.

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