Claudia Ferrante e la scrittura automatica – parte seconda



John il motociclista e Gianni il bambino poeta

Come ho scritto in un post precedente (vedi) «con scrittura automatica si intende una forma di medianità in cui il medium trascrive parole che sente nella sua mente e che ritiene provengano da entità spirituali» e di tale facoltà era dotata Claudia Ferrante. Questa capacità medianica l’aveva ereditata dalla madre Marialuisa, poco più di un anno dopo la morte di quest’ultima: era il 1976.

I messaggi che Claudia riceveva provenivano sia da entità "chiamate" per sapere se avessero da comunicare qualcosa ai propri cari, sia da entità sconosciute, come nei due casi seguenti.

Claudia Ferrante

Claudia Ferrante

Un giorno, trovandosi in casa di amici, Claudia ebbe la sensazione che ci fosse qualcuno che desiderava comunicare. Così si mise ad un tavolo con alcuni fogli e una penna e ricevette un messaggio da John, che affermava di essere un giovane inglese morto in un incidente motociclistico.

Sono perito malamente e non me l’aspettavo, perché ero molto attaccato al mondo e agli affetti; ma nella morte sono stato aiutato e non è avvenuta con forza.
Cosi, ora mi trovo qui, ma non so spiegare bene come sono. Cerco di toccarmi: le mani attraversano un corpo che è il mio ma che ancora non capisco bene che cosa sia, di che cosa sia fatto.
Ero un giovane biondo e alto, molto vivace, facevo disperare perché facevo quello che volevo senza dare retta a nessuno, neppure alla mamma, che adoravo. Ma il mio amore, anzi la mia passione per i motori mi ha perduto.
È una parola però che non dice quello che vorrei.
Un motore grosso, una motocicletta. Ero in un rettifilo, ma correvo guardando bene la strada. Poi, ad un tratto, un lampo, uno scoppio, tante scintille, e io per terra.
Ero stato scaraventato all’indietro e sono stato solo, senza soccorso, tanto tempo. Non potevo muovere né braccia né gambe e lo stomaco mi faceva male, la testa anche, ma ero lucido e ho visto come una specie di lungometraggio con molte vicende della fanciullezza, della giovinezza. Ero stupito, molto stupito; poi sentivo delle fitte e una nebbia nera è calata piano piano su di me e mi sono visto ritto in piedi nell’aria. Non capivo niente, non mi rendevo conto di niente. E poi, un grande spavento: mi toccavo, mi tocco, sono tutto intero, ma non riesco a capire.

Claudia Ferrante

particolare del primo messaggio di John

A questo punto, approfittando di una breve pausa, l’amica che era con lei chiese dove fosse avvenuto il fatto e il giovane proseguì:

In Cornovaglia, vicino al mare…
Ho voluto io ritornare qua materialmente sulla Terra; amo la Terra, amo i miei cari, amo gli amici, amo le macchine. Potrò rivivere tutto questo che desidero? Non riesco a connettere, c’è confusione, non capisco, non capisco, ma mi devi scusare, sono agitato. Vorrei avere la mente più lucida, più chiara, perché non vedo chiaro, perché non riesco ad essere come ero.
Tu non abiti dove abitavo io, tu però sei buona e io posso continuare a stringere le tue dita, a mettere giù quello che penso. lo voglio ancora la mamma, voglio essere migliore, voglio correre, voglio andare piano, voglio ritornare. Ma tu non sai niente di me e sei un po’ agitata.
Ci credi se ti dico che ti sono riconoscente? lo, John, sono riconoscente. Mi tirano per le braccia, io non voglio andare dove tutto mi è ignoto, ma puoi aiutarmi tu?
Ho chiesto permesso, mi è stato dato. Ora però devo dirti che sono costretto a lasciare la tua mano; abbi pazienza, abbi pazienza, perdona la mia quasi brutalità, la mia irruenza, ma io sono vivace. Sei sulla Terra, tu, e anche io voglio ancora la Terra, la Terra. Ero giovane, sono giovane. I miei cari sono lontani da te, sono lassù sulle coste che ancora piangono e io li vedo, li tocco, mi avvicino, ma non mi sente nessuno, nessuno. Vado.
John

In un’altra occasione, Claudia sentì l’impulso a scrivere, spinta da un’entità che si firmò Gianni e che si espresse in versi. Nel primo dei due brani ricevuti Gianni rivelò chi era stato in Terra e le modalità della sua morte, nel secondo descrisse la sua attuale situazione.

Un giorno di maggio
io caddi da un ramo,
il soffio di vita
si spense immediato
e venni quassù.
***
Venni ricevuto,
il pianto io udii
nel mondo per me.
***
La piccola bara
raccolse il mio corpo
e fiori purpurei
coprivan la cassa.
***
Da qui vidi tutto,
e mi precipitai,
ma invano le braccia
si tesero a lei.
***
Mammina adorata,
sono il tuo piccino,
son vivo,
son lieto, e aspetto.

Claudia Ferrante

uno dei primi messaggi di Gianni

Con gli angeli in Cielo
la musica sale.
Le trombe celesti
sprigionano note.
***
Che gaudio ascoltare
silenti e gioiosi
l’arcano rintocco
che vien da lontano.
***
lo sono piccino,
ho in me tanta pace,
la mamma ho lasciato,
ma è solo un trapasso.
***
La vita è eterna,
la vita è divina,
io devo lasciarti,
la penna mi sfugge.
Ti do un saluto
e scappo lontano.
Non so dire altro

Entrambi, poi, si ripresentarono; John scrisse pochi altri messaggi, mentre Gianni si manifestò diverse volte in poco più di anno, tanto che Claudia raccolse le sue comunicazioni in un quaderno e le intitolò "Il poemetto di Gianni".

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About The Author

Magicamente Colibrì

Ho fatto studi classici al liceo e scientifici all’università, perché amo entrambi i mondi. Questa mia formazione è dovuta al fatto che in me convivono bene gli aspetti che caratterizzano l’essere umano, cioè quelli legati al pensiero razionale e a quello non razionale, e che sottintendono, rispettivamente, alla scienza e alla spiritualità. Molti sono i miei interessi e i post del blog lo dimostrano.

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