Raffaello, la sua arte e i suoi collaboratori


Un dialogo tra le arti a Bologna nel segno di Raffaello

RaffaelloIn occasione del quinto centenario della morte di Raffaello Sanzio (1483-1520) la Pinacoteca Nazionale di Bologna ha dedicato a lui, alla sua arte e alle sue idee una mostra in cui sono stati esposti i lavori di suoi collaboratori o di artisti che ne hanno ripreso il lavoro, talvolta reinterpretandolo in maniera originale. E il titolo che i curatori hanno dato a questa esposizione indica che varie sono le arti che hanno dialogato nel "segno di Raffaello": quella incisoria, quella pittorica e quella scultorea.

RaffaelloIn realtà si tratta di due mostre: la prima, a cura di Elena Rossoni, si intitola La fortuna visiva di Raffaello nella grafica del XVI secolo. Da Marcantonio Raimondi a Giulio Bonasone ed è costituita da incisioni di artisti che con collaboravano con Raffaello e commissionate da lui stesso o create seguendo suoi modelli pittorici. Tra questi artisti vi sono Marcantonio Raimondi, Giulio Bonasone, Agostino Veneziano, Marco Dente, Giovanni Jacopo Caraglio, per citarne alcuni. La seconda mostra, invece, Alfonso Lombardi: il colore e il rilievo, a cura di Alessandra Giannotti e Marcello Calogero, è dedicata allo scultore Alfonso Lombardi (1497-1537). Questo ha creato molte opere per le chiese bolognesi (tra le quali l’intenso Compianto sul Cristo morto nella cattedrale di san Pietro) ed è qui rappresentato da alcuni bellissimi busti e statue, insieme ad opere di altri artisti, come Battista Dossi e Marcantonio Raimondi, da cui ha tratto ispirazione aderendo alle idee di Raffaello.

RaffaelloL’accostamento di queste due artisti è sicuramente partito dall’influenza che il lavoro di Raffaello ebbe su Lombardi, ma è curioso come entrambi si siano presentati sulla scena artistica in giovanissima età, nell’adolescenza, ed entrambi siano morti molto giovani. Inoltre, da ciò che si comprende dalle loro biografie erano due caratteri forti e volitivi, appassionati e, soprattutto, precocemente responsabili. Entrambi aiutati dalla famiglia, anche se Raffaello rimase orfano molto presto (a 8 anni perse la madre e a 11 il padre, noto pittore dell’epoca), hanno vissuto l’infanzia e la giovinezza in ambienti stimolanti che hanno contribuito allo sviluppo delle loro doti. Proprio per le loro capacità hanno creato ben presto opere commissionate da personaggi di un certo rilievo nella società. Raffaello ha lavorato per dei signori umbri conosciuti grazie al suo apprendistato nella bottega del Perugino, mentre Lombardi si è distinto da quando ha vinto il concorso per la realizzazione di una statua di Ercole che abbatte l’Idra di Lerna per il Palazzo d’Accursio, sede del Governo a Bologna. Tutti e due, poi, nel corso della loro vita hanno potuto lavorare ad opere importanti grazie al loro talento e alla conseguente fama acquisita.

Due mostre, quindi, da visitare non solo per le opere esposte, ma anche perché permettono di seguire un percorso che collega il lavoro di più artisti ispirati dal modello di Raffaello, che però hanno arricchito con la loro creatività. Molto apprezzabile, poi, la separazione del lavoro di Lombardi, perché dà la possibilità ai visitatori di conoscere un’artista importante per la città di Bologna.

RaffaelloL’arte e le idee di Raffaello hanno lasciato una profonda impronta non solo nell’arte italiana ma anche in quella internazionale dei secoli a lui successivi, perché non è stato solo un semplice pittore, ma anche un architetto e un archeologo. Infatti papa Giulio II lo ha incaricato di proseguire i lavori per la Basilica del Vaticano in seguito alla morte di Bramante, che era stato suo mentore. Per di più, papa Leone X gli ha affidato il compito di presiedere agli scavi archeologici effettuati a Roma e di censirli. E grazie quest’ultimo lavoro Raffaello ha potuto esprimere le sue idee riguardanti il restauro e la salvaguardia dei monumenti antichi in una lettera al papa scritta insieme a Baldassarre Castiglione, idee che sono di grande attualità.

Purtroppo ho potuto visitare solo mercoledì 26 agosto queste interessanti esposizioni, quasi al suo termine. Infatti chiuderà sabato 30 agosto, dopo la riapertura in seguito alla forzata interruzione per il Coronavirus. Pertanto non so quanti potranno venire a conoscerla tramite questo scritto, ma invito chi si trova a Bologna o nei dintorni a visitarla. Come al solito unisco a questo articolo un video creato con alcune delle foto che ho scattato, in modo che il lettore possa ammirare parte di queste opere.

La mostra

Dove: Pinacoteca Nazionale di Bologna – via Belle Arti, 56 – Bologna

Quando: 4 marzo – 7 giugno 2020. Prorogata al 30 agosto 2020

Il luogo

Pinacoteca Nazionale di Bologna

Post correlati

I Preraffaelliti in mostra a Milano

Per approfondire

La mostra: Un dialogo tra le arti a Bologna nel segno di Raffaello – Bologna 7 dicembre 2019 – 29 novembre 2020

Una carrellata di immagini della mostra

Lettera a Papa Leone X di Raffaello Sanzio e Baldassarre Castiglione

Alfonso Lombardi, scultore, in mostra a Bologna di Giuseppe Adani (da “Finestre sull’Arte”)

La fortuna visiva di Raffaello: video presentazione della mostra realizzato dalla Direzione Musei Emilia Romagna

Iscriviti alla Newsletter

Se vuoi essere aggiornato sui post della categoria Eventi iscriviti a questa Newsletter, se invece desideri essere aggiornato ogni volta che è pubblicato un post, iscriviti alla Newsletter generale che trovi nella colonna a destra della pagina





About The Author

Magicamente Colibrì

Ho fatto studi classici al liceo e scientifici all’università, perché amo entrambi i mondi. Questa mia formazione è dovuta al fatto che in me convivono bene gli aspetti che caratterizzano l’essere umano, cioè quelli legati al pensiero razionale e a quello non razionale, e che sottintendono, rispettivamente, alla scienza e alla spiritualità. Molti sono i miei interessi e i post del blog lo dimostrano.

Leave a Reply

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.